ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00906

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 68 del 08/08/2013
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 08/08/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
ZANIN GIORGIO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
LENZI DONATA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
DAL MORO GIAN PIETRO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
MONGIELLO COLOMBA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
TERROSI ALESSANDRA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
VENITTELLI LAURA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
COVA PAOLO PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013
FABBRI MARILENA PARTITO DEMOCRATICO 08/08/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 08/08/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/08/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00906
presentato da
CENNI Susanna
testo di
Giovedì 8 agosto 2013, seduta n. 68

   CENNI, FIORIO, ZANIN, LENZI, DAL MORO, VALIANTE, MONGIELLO, TERROSI, LUCIANO AGOSTINI, VENITTELLI, OLIVERIO, CARRA, COVA e FABBRI. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali . — Per sapere – premesso che:
   l'agricoltura rappresenta un settore fondamentale per lo sviluppo sostenibile, occupazionale, sociale ed economico del nostro Paese. Un comparto che registra, comunque da anni, nonostante la tenuta occupazionale segnali allarmanti per quanto riguarda il reddito agricolo, ed il ricambio generazionale;
   promuovere l'accesso dei giovani e sostenerne l'attività che per dare nuovo impulso al settore agricolo è un processo ampiamente condiviso da istituzioni e associazioni di categoria. Il progressivo abbandono da parte della campagne coltivate ha visto crescere, secondo le cifre diffuse da alcune associazioni di settore, sino a cinque milioni gli ettari sottratti all'agricoltura negli ultimi 40 anni. È inoltre emerso da uno studio elaborato dalla facoltà di agraria dell'università di Firenze che si è passati, negli ultimi 100 anni, da 23 a 13 milioni di ettari di terreni agricoli; sono stati abbandonati mediamente 100mila ettari di terreno all'anno;
   nel nostro Paese il tasso di ricambio generazionale, nel comparto agricolo, risulta particolarmente basso e difficoltoso. Le implicazioni in termini di produzione e competitività, in questo caso divengono tanto più stringenti se si considera che, secondo i dati dell'ultimo Censimento Istat, gli over 65 in Italia conducono un quarto della Sau (Superficie agricola utilizzata) in Italia e producono un quinto dell'intera produzione.
   in Italia, questo fenomeno è più grave rispetto agli altri paesi dell'Unione. Secondo l'Eurostat solo il 5 per cento delle aziende italiane è condotto da giovani under 35, mentre la stessa incidenza raggiunge il 9 per cento in Francia o più del 10 per cento in Polonia o in Repubblica Ceca. Se poi si guarda al tasso di sostituzione, cioè il rapporto tra under 35 anni e over 55, viene fuori con maggiore evidenza la problematica strutturale sottesa al ricambio generazionale: nel 2010 in Italia il tasso di sostituzione era pari all'8 per cento contro il 20 per cento di Francia e Germania o il 52 per cento della Polonia;
   i dati relativi all'attività dei giovani nel settore agricolo testimoniano comunque che le aziende, in Italia, a conduzione «under, 40» registrano buoni risultati per quanto riguarda l'attività imprenditoriale, la promozione di nuovi sistemi produttivi e soddisfacente penetrazione nei mercati internazionali. Ciò che emerge con forza è quindi che le aziende condotte da giovani riescono ad impiegare in modo più produttivo entrambi i fattori, terra e lavoro, rispetto ai loro colleghi;
   altri fattori di criticità, secondo il rapporto Inea 2013 sullo stato dell'agricoltura, che scoraggiano il ricambio generazionale sono:
    le difficoltà di accesso al credito nonostante siano stati attivati protocolli d'intesa fra il sistema bancario e le organizzazioni professionali;
    la scarsa mobilità fondiaria dei terreni agricoli; l'entità delle compravendite in un anno difficilmente raggiunge il 2 per cento della superficie totale. Le motivazioni che sottostanno a questo fenomeno derivano da una forte segmentazione del mercato e dei prezzi, che sono influenzati a loro volta dalle dotazioni infrastrutturali e dalla produttività della terra, nonché dall'atteggiamento «attendista» qualora il fondo agricolo, anche solo potenzialmente, possa avere una variazione nella destinazione d'uso;
   secondo quanto reso noto da alcune associazioni agricole di categoria il costo medio della terra in Italia è nettamente superiore agli altri Stati europei: se in Francia un ettaro costa in media 5.500 euro e in Germania 6.500 euro, in Italia un ettaro di terreno viene quotato intorno ai 18 mila euro;
   va sottolineato altresì che in Italia il ricorso all'affitto dei terreni è piuttosto modesto soprattutto se confrontato con altre realtà agricole europee;
   è utile rimarcare, in questo contesto, l'esperienza della Francia che da sempre agevola e supporta l'insediamento dei giovani agricoltori intervenendo su tre fronti: l'accesso alla terra il subentro e le facilitazioni per il credito:
    per quanto attiene all'accesso alla terra, «Les sociétés d'aménagement fonder et d’établissement rural» (Safer), creata alla fine degli anni cinquanta, ha sempre supportato l'insediamento dei giovani agricoltori anche attraverso l'acquisizione di terreni. Ad esempio, nel 2010 Safer ha acquisito 74.800 ettari di terreno del valore di 791.000 euro;
    il «Programme pour l'Installation et le Développement des Initiatives Locales» (Pidil), aiuta al subentro di giovani agricoltori in azienda. Il programma viene gestito a livello locale dalle Camere per l'agricoltura, che si sono dotate di uno sportello per le informazioni sull'insediamento nell'impresa agricola;
    per migliorare le condizioni creditizie accordate ai giovani, lo Stato cofinanzia il prestito con la partecipazione dell'Unione europea. Il prestito erogato da una rete di banche autorizzate a livello nazionale. Può essere richiesto da un giovane agricoltore per finanziare l'acquisizione del capitale dell'impresa (immobilizzazioni e attrezzature), l'acquisto della terra e le spese di modernizzazione dell'azienda;
   sempre in Francia va citata l'esperienza delle «Terre des Liens»; un associazione impegnata a riattivare le zone rurali, ormai spopolate a causa della forte urbanizzazione, e a sostenere stili di vita e pratiche agricole rispettose dell'uomo e dell'ambiente. Due sono gli strumenti utilizzati: la Fondiaria Terre de Liens e la Fondazione Terre de Liens. La Fondiaria raccoglie i risparmi dei cittadini per acquistare terreni che vengono poi affittati ad agricoltori o imprese agricole. La Fondazione gestisce un fondo di dotazione, che permette di raccogliere donazioni da destinare a progetti agro-rurali;
   sono già presenti, nel nostro ordinamento, misure che promuovono il ricambio generazionale in agricoltura e l'utilizzo dei terreni non coltivati;
   l'approvazione della legge n. 183 del 2011 prevede infatti dismissioni di terreni agricoli dello Stato o di enti pubblici nazionali, attribuendo ai giovani un diritto di prelazione nel processo di alienazione. In particolare l'articolo 7 di tale legge dispone che l'Agenzia del demanio debba curare l'alienazione dei terreni agricoli di proprietà dello Stato non utilizzabili per altre finalità istituzionali, ricorrendo alla trattativa privata per gli immobili di valore inferiore a 400 mila euro, e mediante asta pubblica per quelli di valore pari o superiore a 400 mila euro. Per le stesse finalità e con le medesime modalità anche le regioni, le province e i comuni possono vendere i beni di loro proprietà aventi destinazione agricola, anche avvalendosi dell'Agenzia del demanio. I proventi netti derivanti dalle operazioni di dismissione sono destinati alla riduzione del debito pubblico;
   in seguito con la legge n. 214 del 2011 sono state inserite ulteriori norme volte ad agevolare la vendita di terreni agricoli di proprietà dello Stato o di altri enti pubblici anche territoriali;
   successivamente con il decreto-legge n. 1 del 2012 è stata prevista all'articolo 66, una nuova disciplina per la dismissione; in particolare, al comma 1, è previsto che «entro il 30 giugno di ogni anno, il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, con decreto di natura non regolamentare da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, anche sulla base dei dati forniti dall'Agenzia del demanio nonché su segnalazione dei soggetti interessati, individua i terreni agricoli a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato non ricompresi negli elenchi predisposti ai sensi del decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, nonché di proprietà degli enti pubblici nazionali, da locare o alienare»; è utile ricordare che già in quella occasione fu il Parlamento ad intervenire per introdurre la forma dell'affitto, nella consapevolezza che pochi giovani sono in grado di acquistare superfici coltivabili;
   il Ministro interrogato, in data 12 giugno 2013, nel corso dell'audizione presso le Commissioni competenti del Parlamento ha dichiarato, nel suo intervento sulle linee programmatiche, che intende «dare concreta attuazione alle disposizioni contenute nell'articolo 66 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, in tema di dismissioni dei “Terreni demaniali”. A tal fine, ho attivato una verifica sugli immobili che possono essere messi a disposizione dei giovani e sto lavorando insieme alla Cassa depositi e prestiti per individuare misure di immediata applicazione»;
   secondo quanto è emerso da fonti stampa la Cassa depositi prestiti avrebbe la funzione di assegnare un prezzo ai terreni demaniali, di acquisirli consentendo allo Stato di fare cassa e di metterli successivamente sul mercato;
   se così fosse non risulterebbero affatto chiari i criteri, i tempi e le modalità con i quali si farebbe riferimento ai provvedimenti sopracitati ed in particolare della legge n. 183 del 2011, sia per l'alienazione che per l'affitto;
   proprio dalle agenzie stampa del 12 giugno 2013 si apprende dalle dichiarazioni del direttore generale Stefano Scalera che «per quanto riguarda i terreni agricoli, l'Agenzia del demanio ha individuato, per quanto di propria competenza, l'elenco dei terreni dalla stessa gestiti, assoggettabili alle procedure di alienazione o locazione. L'attuazione della norma è condizionata dall'emanazione da parte del ministero delle politiche agricole alimentari e forestali del decreto ministeriale che deve individuare, oltre ai terreni coinvolti (dello Stato e degli enti pubblici nazionali) anche le modalità di alienazione e locazione»;
   secondo alcune stime tale decreto, richiesto insistentemente anche dalle associazione agricole di categoria, «svincolerebbe» infatti circa 380 mila ettari, promuovendo potenzialmente la creazione di circa 50mila nuove imprese;
   sin dal 2008 vari Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali hanno annunciato provvedimenti utili ad incentivare l'avvio di nuove imprese agricole utilizzando terre demaniali o comunque non coltivate, conseguenti a censimenti e norme di assegnazione e puntualmente tali provvedimenti non hanno visto una loro concretizzazione –:
   se il Ministro interrogato possa fornire date e passaggi certi sulla tempistica di emanazione del decreto ministeriale previsto dall'articolo 66 della legge n. 1 del 2012, atteso inizialmente entro il 30 giugno 2012, nonché elementi sui contenuti di tale provvedimento;
   se non ritenga necessario prevedere, per le problematiche esposte in premessa, che una quota dei «beni terreni agricoli a vocazione agricola, non utilizzabili per altre finalità istituzionali, di proprietà dello Stato» venga affittata, messa a disposizione anche attraverso altre modalità e non solo venduta, ai giovani agricoltori che ne facciano richiesta;
   in cosa consisterebbe, nel dettaglio, la collaborazione della Cassa depositi e prestiti con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per la vendita dei beni demaniali annunciata dallo stesso Ministro, e se tale iniziativa sia in piena conformità con i principi e le finalità della normativa in materia ed in particolare della legge n. 183 del 2011;
   se non ritenga utile, al fine di promuovere il ricambio generazionale in agricoltura, intraprendere iniziative innovative anche normative sull'esempio di altri Stati europei come la Francia, riportati in premessa. (5-00906)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

ricambio generazionale

ente pubblico

settore agricolo

giovane agricoltore