ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00720

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 59 del 24/07/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/01185
Firmatari
Primo firmatario: RIGONI ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 24/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 24/07/2013
Stato iter:
14/11/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 14/11/2013
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 14/11/2013
Resoconto RIGONI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/07/2013

SOLLECITO IL 11/09/2013

DISCUSSIONE IL 14/11/2013

SVOLTO IL 14/11/2013

CONCLUSO IL 14/11/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00720
presentato da
RIGONI Andrea
testo di
Mercoledì 24 luglio 2013, seduta n. 59

   RIGONI. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo . — Per sapere – premesso che:
   sui principali organi di informazione della città di Roma si è data la notizia della comunicazione di sfratto per l'esercizio commerciale del «Caffè della pace», uno dei locali più caratteristici e famosi della città, la cui attuale gestione risalente al 1961, negli anni ’80 ottenne il riconoscimento di «Negozio d'epoca» da parte del comune di Roma. Recentemente, il 6 novembre 2012, il comune di Roma ha nuovamente insignito il locale con il titolo di Bottega storica di Roma;
   l'Associazione culturale locali storici d'Italia, operante sotto il patrocinio del Ministero per i beni e le attività culturali in data 31 novembre 2011, ha conferito al caffè della pace il riconoscimento di locale storico;
   sempre secondo le notizie di stampa, l'amministrazione del Pontificio Istituto Teutonico Santa Maria dell'Anima, proprietaria dell'immobile in cui è sito detto esercizio commerciale, ha inviato ai locatori, una notifica di sfratto poiché sarebbe intenzionata a trasformare l'intero edificio in albergo;
   la famiglia Serafini, locatori da ben 52 anni, ha sempre e puntualmente provveduto al pagamento del canone di affitto e si è subito resa disponibile ad adeguare l'importo del canone per il rinnovo del contratto;
   la cessazione di attività del «Caffè della Pace» comporterebbe non solo gravi problemi economici alla famiglia Serafini che gestisce il locale ma soprattutto ai circa 30 giovani dipendenti con ripercussioni economiche disastrose sulle loro famiglie, facendo inoltre perdere alla città di Roma un pezzo della sua identità, del suo tessuto urbano e del vissuto quotidiano di cittadini e turisti;
   l'amministrazione comunale si è già attivata per scongiurare una tale ipotesi e per facilitare un confronto con la proprietà per individuare le soluzioni, anche di tipo contrattuale per garantire la continuità di una realtà come il bar della pace;
   il tema della tutela e valorizzazione delle attività storiche e tradizionali e degli antichi mestieri assume, in un Paese come l'Italia, un significato profondo e una valenza strategica fondamentale, rappresentando una sorta di «monumenti viventi», espressione dell'identità collettiva, della nostra civiltà urbana, oltre che una risorsa chiave per lo sviluppo dell'occupazione, dell'economia, degli scambi, della cultura e del turismo nel nostro paese, offrendo occasioni d'impiego in attività qualificanti volte alla produzione di beni di alta gamma;
   nel nostro ordinamento, ancora non trova accoglienza un'organica disciplina che consenta una specifica tutela per i locali storici, anche se nella passata legislatura furono depositate diverse proposte di legge al riguardo, finalizzate alla tutela e alla valorizzazione delle botteghe, delle attività storiche e tradizionali e degli antichi mestieri italiani e per il loro riconoscimento come beni culturali –:
   se non ritenga ormai maturo il tempo per l'adozione di una specifica iniziativa normativa che disciplini tali realtà del nostro patrimonio culturale, urbano ed economico, scongiurando l'impoverimento delle nostre tradizioni e lo snaturamento dei nostri centri storici, in modo che, ad esempio, la città di Roma non venga privata di una testimonianza importante come il bar della pace per il suo tessuto urbano, civile e culturale, così come di altre attività commerciali e artigianali che stanno rischiando di sparire definitivamente. (5-00720)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 14 novembre 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)
5-00720

  Con l'interrogazione dell'Onorevole Rigoni si chiede all'Amministrazione dei beni culturali di intervenire con una normativa specifica sulla tutela delle botteghe tradizionali presenti nei centri storici delle città.
  Al riguardo evidenzio che, in sede di conversione in legge del decreto-legge n. 91 del 2013, cosiddetto «Valore Cultura», è stata inserito, in Senato, l'articolo 2-bis, che ha novellato l'articolo 52 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, aggiungendovi la previsione secondo cui «...i comuni, sentito il soprintendente, individuano altresì i locali, a chiunque appartenenti, nei quali si svolgono attività di artigianato tradizionale e altre attività commerciali tradizionali, riconosciute quali espressione dell'identità culturale collettiva ai sensi delle convenzioni UNESCO di cui al medesimo articolo 7-bis, al fine di assicurarne apposite forme di promozione e salvaguardia, nel rispetto della libertà di iniziativa economica di cui all'articolo 41 della Costituzione».
  L'applicazione della norma non sarà automatica ma necessiterà di apposite iniziative dei comuni in accordo con le Soprintendenze. L'esperienza applicativa consentirà di stabilire se la norma è idonea a raggiungere lo scopo.
  Vorrei al riguardo sottolineare come negli anni siano stati numerosi i tentativi di questa Amministrazione di riconoscere alle botteghe storiche una forma di tutela ai sensi delle disposizioni vigenti per i beni di interesse storico artistico. Il giudice amministrativo ha, tuttavia, spesso disposto l'annullamento dei provvedimenti in questione, ritenendo che la tutela debba essere riferita alla consistenza materiale del bene culturale e che non sia, invece, consentito proteggere un'attività, e segnatamente un'attività commerciale.
  Peraltro, nel caso di specie, l'attività del Caffè della Pace risulta essere esercitata nell'ambito di un immobile complessivamente vincolato per il suo interesse architettonico, e non già in ragione dell'interesse storico-relazionale riferibile all'attività ivi svolta. Non si è quindi in presenza di un dispositivo di tutela che consenta, neppure astrattamente, di proteggere l'eventuale valore storico di un'attività commerciale in atto nell'immobile in questione, né, tantomeno, di impedire lo sfratto del soggetto esercente tale attività.
  L'amministrazione valuterà, in sede di prima applicazione della disposizione già menzionata introdotta dal decreto «Valore cultura», la possibilità di estendere l'ambito della tutela alla bottega in questione, ove risultino ravvisabili in concreto gli estremi della fattispecie normativa.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

ROMA,ROMA - Prov,LAZIO

EUROVOC :

soppressione di posti di lavoro

conseguenza economica

politica occupazionale

punto di vendita

patrimonio culturale