ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00551

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 49 del 09/07/2013
Firmatari
Primo firmatario: VALIANTE SIMONE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/07/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 09/07/2013
Stato iter:
04/03/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 04/03/2014
Resoconto DE FILIPPO VITO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 04/03/2014
Resoconto VALIANTE SIMONE PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 09/07/2013

DISCUSSIONE IL 04/03/2014

SVOLTO IL 04/03/2014

CONCLUSO IL 04/03/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00551
presentato da
VALIANTE Simone
testo di
Martedì 9 luglio 2013, seduta n. 49

   VALIANTE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   la sanità preventiva nella regione Campania è afflitta da un grave problema per la salute pubblica;
   la sanità preventiva si effettua sul territorio attraverso il personale tecnico della prevenzione, una figura professionale che sta scomparendo nell'ambito delle aziende sanitarie locali;
   eppure l'importanza e la indispensabilità della figura si ravvisa quotidianamente e in relazione ad eventi gravi. Nel solo mese di giugno del 2013, nei primi tredici giorni del mese, già tre allerta rapide – numeri identificativi 295128E/20/2013 del 4 giugno 2013; 2967568E/20/2013 del 7 giugno 2013; 2951228E/20/2013 del 13 giugno 2013 – sono state gestite in Campania per alimenti pericolosi, tossici e nocivi;
   l'Unione nazionale personale ispettivo sanitario d'Italia – UNPISI – quale associazione professionale di categoria rappresentativa dei tecnici della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, riconosciuta con decreto del Ministro della salute del 19 giugno 2006, ha espresso forti preoccupazioni circa la drammatica situazione in cui versano i dipartimenti di prevenzione delle aziende sanitarie locali campane a causa della grave carenza di personale ispettivo tecnico della prevenzione e degli scarsi mezzi e insufficienti dotazioni strumentali a disposizione;
   il personale tecnico della prevenzione, ai sensi di quanto previsto dalla legge n. 42 del 1999, dalla legge n. 251 del 2000 e dal decreto ministeriale n. 58 del 1997, oltre alle attività di supporto ai servizi, svolge in piena autonomia e responsabilità le attività di vigilanza e ispezione, negli ambiti:
    a) della sicurezza alimentare, mediante controlli ufficiali delle attività del settore primario, degli stabilimenti produttivi, del trasporto e del commercio, dei prodotti fitosanitari, additivi e MCA, per il ritiro dalla distribuzione dei prodotti alimentari segnalati come pericolosi dalla rete internazionale RASFF, piani di campionamento dei prodotti alimentari per il monitoraggio dei fattori di rischio legati all'alimentazione, piani di campionamento delle acque potabili presso ogni comune, attività di ispettorato micologico;
    b) dell'igiene e della sanità pubblica, veterinaria e ambientale, mediante la vigilanza e ispezioni mirate sui fattori inquinanti di aria, suolo e dei corpi idrici, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle strutture sanitarie, socio-sanitarie, degli esercenti le professioni sanitarie, nelle attività turistico-ricettive, impianti termali, balneari e sportivi, nelle farmacie, erboristerie, centri di estetica, dei prodotti cosmetici, attività di polizia mortuaria;
    c) della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mediante la sorveglianza del 5 per cento delle imprese attive, delle aziende classificate a rischio di incidente rilevante, di quelle con elevati indici di frequenza e gravità per infortuni e malattie professionali, nei cantieri edili e nell'agricoltura, nella gestione degli infortuni e delle malattie professionali, con il controllo periodico degli impianti, delle macchine e delle attrezzature;
   come spesso capita, il problema della carenza dei servizi ispettivi emerge sulla stampa e sui mezzi di informazione solo quando ricorrono fatti gravi di cronaca, come nel caso di decessi per avvelenamenti e intossicazioni alimentari o nei casi di gravi infortuni e morti bianche. Di contro, il problema ha ragioni di carattere non occasionale;
   invero, una mancata politica regionale e di management aziendale di rinnovamento dell'organico degli ultimi venti anni e il perdurante blocco del turn-over dal 2007 hanno determinato la mancata sostituzione del personale in quiescenza e, nel tempo, un abbattimento dell'organico fino al 60 per cento in alcune realtà, con la conseguenza che interi ambiti territoriali restano presidiati da una sola unità, ovvero, non raramente, senza alcun personale di vigilanza;
   di circa 300 giovani campani laureati nel nuovo profilo professionale di «tecnico della prevenzione di cui al decreto ministeriale n. 58 del 1997», presso le relative facoltà dell'università Federico II di Napoli e della seconda università di Napoli, nessuno è stato assunto nel servizio sanitario regionale della Campania. La medesima situazione si è anche registrata presso altre regioni italiane;
   un esempio significativo di quanto riportato sul mancato presidio in alcuni ambiti territoriali è rappresentato dall'azienda sanitaria locale di Salerno che da circa 130 ispettori TPALL in organico nelle tre ex aziende sanitarie locali ora conta soltanto di circa 60 unità;
   la situazione premessa comporta la impossibilità, in alcuni ambiti, di assicurare i livelli essenziali di assistenza nel campo della «Prevenzione collettiva e sanità pubblica», di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre 2001, comportanti attività e prestazioni volte a tutelare la salute e la sicurezza della comunità da rischi infettivi, ambientali, alimentari, legati alle condizioni di lavoro, correlati agli stili di vita;
   quanto premesso riveste particolare urgenza stante la peculiare e delicata attività quotidiana di questa categoria professionale e rende consapevoli che la situazione potrebbe precipitare fino a portare in futuro all'insostenibilità del sistema di prevenzione nella regione –:
   quali provvedimenti e quali misure urgenti intenda intraprendere, in collaborazione con la regione interessata per assicurare i livelli essenziali di assistenza anche mediante specifiche iniziative che consentano una deroga al blocco del turn-over con riferimento al personale tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro TPALL). (5-00551)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 4 marzo 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00551

  In merito alla questione prospettata nell'interrogazione parlamentare in esame, la Prefettura – Ufficio territoriale del Governo di Napoli ha segnalato che tra i problemi particolarmente sentiti dalla Regione Campania, impegnata nel piano di rientro dal disavanzo, vi è quello del blocco del «turn-over» del personale sanitario, quale misura di contenimento della spesa.
  Come precisato dallo stesso Ente regionale, dal marzo 2007 sono state dettate disposizioni dirette a limitare i reclutamenti di personale, prima in percentuale e poi in misura totale.
  Infatti, il decreto del Commissario ad acta n. 155 del 31 dicembre 2012, ha vietato ogni forma di assunzione, sia a tempo indeterminato che a tempo determinato fino al 31 dicembre 2013.
  Dette disposizioni sono state adottate in esecuzione della legge finanziaria per l'anno 2010 (legge n. 191 del 2009), nella parte dedicata al mantenimento dell'equilibrio economico-finanziario dei bilanci delle Regioni, che ha dato attuazione all'Intesa del 3 dicembre 2009, concernente il nuovo Patto per la salute per gli anni 2010-2012.
  Tuttavia, sono in fase avanzata le istruttorie necessarie per l'attuazione dell'articolo 4-bis del decreto-legge n. 158 del 2012, (convertito in legge n. 189 del 2012), che prevede, per le Regioni sottoposte ai piani di rientro dai disavanzi sanitari nelle quali sia scattato per l'anno 2012 il blocco automatico del turn-over, la possibilità di procedere ad una prima fase di reclutamento di personale pari al 15 per cento di quello cessato nell'anno 2011.
  La citata norma, come sottolineato dalla Regione Campania, è un'importante occasione per superare le difficoltà che il perdurare della citata limitazione arreca alle attività dirette ad assicurare i livelli essenziali di assistenza, e costituisce un primo segnale di apertura verso iniziative regionali più attente al bisogno di cure sanitarie, pur nel rispetto delle esigenze di tutela degli equilibri economici.
  Secondo le disposizioni commissariali, le Aziende Sanitarie della Campania dovranno svolgere analisi volte a verificare l'applicazione di interventi di razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse interne, prima di procedere a reclutamenti nei limiti percentuali anzidetti.
  La struttura commissariale, con il supporto tecnico ed istruttorio degli uffici dell'Assessorato alla Sanità, provvederà ad avocare a sé la gestione del processo di reclutamento del personale, riservandosi il compito di valutare ogni singola richiesta di assunzione da parte delle Aziende Sanitarie, tenuto conto:
   dell'osservanza della percentuale di assunzioni consentita;
   del rispetto degli obiettivi di risparmio di cui alla manovra per il contenimento della spesa per il personale;
   dell'obbligo di assicurare i Livelli Essenziali di Assistenza.

  Con specifico riferimento alla figura dei Tecnici di prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, il Direttore Generale dell'Asl Napoli 1, l'azienda sanitaria più grande della Provincia, ha confermato che, a causa del blocco del «turn-over» si è verificata una riduzione delle unità in possesso di tale profilo professionale.
  Lo stesso Direttore ha precisato, inoltre, che attualmente in Azienda risultano in servizio 166 unità, pur se di età media intorno ai 55 anni, ridotti del 24,9 per cento negli ultimi quattro anni, che presidiano in modo efficace il territorio, garantendo il mantenimento dei Livelli Essenziali di Assistenza nell'area della Prevenzione Collettiva e della Sanità Pubblica.
  Ciò nonostante, ha auspicato che, in sede di programmazione, si possa prevedere un potenziamento numerico dei tecnici in questione, in considerazione anche del continuo sviluppo della normativa, specie comunitaria.
  La Regione Campania ha richiesto ai Ministeri vigilanti di potersi avvalere della facoltà prevista dal citato articolo 4-bis del decreto-legge n. 158 del 2012, in merito alla disapplicazione del blocco del «turn-over».
  Pertanto, è stato emanato il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della salute, del 10 gennaio 2014, che riconosce alla Regione Campania la possibilità di assumere 208 unità di personale da inquadrare nell'area emergenza-urgenza.
  Detto decreto scaturisce anche dalle indicazioni fornite alle Regioni affinché le loro richieste di deroga vengano effettuate seguendo i seguenti percorsi:
   per le deroghe con carattere di urgenza, per il personale sanitario della rete di emergenza-urgenza territoriale e ospedaliera e per il personale di figura apicale in discipline di alta specialità;
   per le deroghe non urgenti, a vantaggio di tutto il rimanente personale del ruolo sanitario del Servizio Sanitario Regionale.

  Da ultimo, il decreto 10 gennaio 2014, accoglie la richiesta della Regione Campania relativa al percorso per le deroghe con carattere di urgenza, ma tiene anche conto delle richieste di deroga per settori non urgenti, nei quali sono palesi le difficoltà nell'erogazione dei livelli essenziali di assistenza.
  Va inoltre segnalato che nella documentazione pervenuta dalla Regione non si riscontra alcuna richiesta di deroga per la figura professionale del personale tecnico della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro, oggetto della presente interrogazione.
  In effetti, a fronte di 335 richieste totali di personale, quelle riguardanti il Dipartimento di prevenzione sono solo tre, tutte relative all'Asl di Caserta.
  Nello specifico, però, due contemplano la figura di dirigente per «igiene e sanità» ed una quella del dirigente di struttura complessa di area veterinaria.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza del lavoro

Campania

diritto alla salute

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sanita' pubblica

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