ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00474

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 42 del 27/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: TOFALO ANGELO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 27/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BUSTO MIRKO MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013
SEGONI SAMUELE MOVIMENTO 5 STELLE 27/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 27/06/2013
Stato iter:
17/04/2014
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/04/2014
Resoconto VELO SILVIA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
 
REPLICA 17/04/2014
Resoconto ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/06/2013

DISCUSSIONE IL 17/04/2014

SVOLTO IL 17/04/2014

CONCLUSO IL 17/04/2014

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00474
presentato da
TOFALO Angelo
testo di
Giovedì 27 giugno 2013, seduta n. 42

   TOFALO, BUSTO, DE ROSA, TERZONI, DAGA, ZOLEZZI e SEGONI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare. — Per sapere – premesso che:
   la salute e la tutela dell'ecosistema e dell'ambiente sono valori assoluti;
   l'area di ubicazione della fonderia e di altre fabbriche – quale MCM, Manifatture Cotoniere Meridionali, ad oggi de-localizzata – era adibita a zona di produzione e servizi; si tiene a precisare che nell'immediate vicinanze dello stabilimento vi erano, e ci sono tuttora, degli agglomerati urbani sparsi;
   le contestazioni per l'inquinamento allo stabilimento «Fonderie Pisano & C. S.P.A.» iniziano dal 2003 con denuncia al comune di Salerno, all'ARPAC e alla procura della Repubblica presso il tribunale di Salerno; considerate l'informativa NOE di Salerno n. 18/45 del 18 settembre 2004, nonché l'annotazione degli stessi NOE in data 17 settembre 2004, emerge la violazione, da parte dello stabilimento, di numerose normative in materia di rifiuti, inquinamento atmosferico, polveri sottili (PM10) e scarico di acque reflue industriali; si è provveduto, dunque, al sequestro preventivo dello stabilimento;
   il 15 novembre 2006 il comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente (NOE di Salerno) provvede al secondo sequestro in esecuzione di delega d'indagine numero 8281/06/21, emessa il 30 settembre 2006 previo controllo dello stabilimento. Nello stesso verbale depositato il 16 novembre 2006 si prospettavano le seguenti ipotesi di reato: articolo 137/1o decreto legislativo n. 152 del 2006 per aver scaricato in corso d'acqua superficiale – fiume Irno – acque reflue industriali senza autorizzazione perché scaduto di validità; articolo 674 C.P. getto di cose pericolose in relazione alla ipotesi di reato in base all'articolo precedentemente citato; articolo 635/2o C.P. per aver danneggiato le acque pubbliche, nella fattispecie il fiume Irno, mediante lo scarico di acque reflue industriali in relazione alla ipotesi di reato in base all'articolo precedentemente citato; articolo 279/1o del decreto legislativo n. 152 del 2006 perché attivava un impianto producente emissioni in atmosfera senza essere in possesso della prescritta autorizzazione. Nella stessa annotazione dei carabinieri si confermava che gli unici rifiuti prodotti e smaltiti sono «scorie di fusione» CER 100903, «terre di fonderia» CER 100908, «polveri da gas di combustione» CER 100909, «materiali filtranti» CER 150203, «imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose» CER 150110 e «residui della pulizia delle strade» CER 200303. Inoltre si evince che dal sequestro del 2004 lo stabilimento non ha «cambiato atteggiamento» in quanto le opere opportunamente prescritte alla società per la messa in sicurezza, non sono mai state realizzate;
   ad oggi nonostante la sentenza n. 41/2007 del tribunale di Salerno che condannava lo stabilimento – per l'abbandono di rifiuti pericolosi; per lo scarico di acque industriali nel fiume Irno e senza essere in possesso dell'autorizzazione; per il superamento dei limiti soglia per piombo, rame e zinco; per lo scarico sul suolo di acque meteoriche miste alle polveri derivanti dall'attività prodotto; per la realizzazione di impianti produttori di fumi in atmosfera senza autorizzazione preventivo – la situazione è rimasta immutata –:
   se intenda disporre un'ispezione del comando dei carabinieri per la tutela dell'ambiente presso le fonderie Pisano. (5-00474)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Giovedì 17 aprile 2014
nell'allegato al bollettino in Commissione VIII (Ambiente)
5-00474

  In riferimento all'atto di sindacato ispettivo in oggetto, si riferisce che la società «Fonderie Pisano & C. Spa», nata nella prima metà dell'800, è un'azienda a livello nazionale ed europeo nel campo della fusione della ghisa e della produzione di elementi di fornitura in diversi ambiti, in particolare nei settori della meccanica, delle ferrovie e dell'edilizia, e si è insediato fin dalle origini nella zona industriale a nord del Comune di Salerno. Si estende su una superficie di circa 180.000 mq ed impiega oltre 100 unità di lavoratori in modo diretto, oltre all'indotto.
  La vicinanza dello stabilimento agli agglomerati urbani già esistenti e a quelli insediatisi nel corso degli anni ha generato una serie di problematiche di particolare rilevanza sotto il profilo della tutela della salute pubblica; da tempo cittadini ed associazioni hanno ingaggiato un'aspra battaglia contro l'inquinamento atmosferico nella zona della valle dell'Irno prodotto dai fumi provenienti dagli altiforni dello stabilimento, che diffonderebbero nell'area pericolose polveri sottili causando gravi danni ai residenti nei territori limitrofi.
  A tal proposito, si segnala che nello scorso mese di novembre si è costituito a Salerno il «Comitato Salute e Vita», composto da cittadini della Valle dell'Irno, con l'obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e l'opinione pubblica sul paventato impatto ambientale della citata azienda. Nell'ambito delle iniziative messe in campo dal suddetto Comitato per promuovere la delocalizzazione dell'impianto o, quanto meno, l'adozione di più moderne tecnologie industriali che consentano un contenimento dell'inquinamento atmosferico, una delegazione degli aderenti al detto Comitato, nella giornata di sabato 25 gennaio scorso, è stata ricevuta in questa Prefettura ed ha rappresentato i gravi effetti che si produrrebbero, oltre che per il territorio interessato, anche per la salute dei cittadini a causa delle emissioni nocive prodotte dal citato insediamento industriale.
  Le prime denunce di privati cittadini risalgono all'anno 2003 e da allora si sono susseguite diverse attività di verifica per accertare l'entità delle esalazioni e delle immissioni provenienti dallo stabilimento e per verificare l'esistenza di un nesso di casualità fra le patologie delle vie respiratorie denunciate dagli abitanti della zona e l'attività della fonderia.
  In particolare, in data 7 maggio 2011, il Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Salerno, nel dare esecuzione al decreto n. 1470/09 del GIP del Tribunale di Salerno, sottoponeva a sequestro i forni fusori delle « Fonderie Pisano spa» e contestava all'amministratore della società le seguenti violazioni di carattere penale: svolgimento attività industriale in assenza di autorizzazione alle emissioni; emissioni di polveri e odori molesti; luoghi di lavoro non conformi ai requisiti di legge.
  Successivamente, l'Autorità Giudiziaria competente autorizzava la Società in questione all'esercizio provvisorio delle attività, previa esecuzione di interventi di adeguamento degli impianti aziendali alle prescrizioni impartite per il contenimento delle immissioni in atmosfera da consulenti tecnici di ufficio nominati dal Tribunale, che, in data 5 ottobre 2011, ne verificavano anche l'avvenuta esecuzione.
  Per tali violazioni, in data 12 settembre 2013 il Pubblico Ministero ha emesso il decreto di Citazione diretta a giudizio nei confronti dell'Amministratore delegato della Fonderia Pisano & C. Spa e la prima udienza dibattimentale si è tenuta idinanzi al tribunale di Salerno il 3 febbraio 2014.
  Da parte sua, l'Arpa Campania, ha comunicato di aver effettuato, nel corso degli anni diversi sopralluoghi presso la sede delle fonderie in parola, provvedendo a darne puntuale notizia agli enti e organi interessati, nonché all'Autorità Giudiziaria, ogni qual volta dagli accertamenti eseguiti emergevano eventuali violazioni di rilevanza penale.
  Nel 2013, atteso che, con decreto dirigenziale della Regione Campania del luglio 2012, n. 149, la ditta «Fonderia Pisano & C.» ha ottenuto l'Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) e che sono continuati gli esposti da parte di cittadini e associazioni, l'Agenzia ha disposto altre visite ispettive che si sono protratte fino al mese di dicembre 2013 nel corso delle quali sono state prescritte condizioni migliorative per la risoluzione dei problemi segnalati, anche se i parametri registrati non sono risultati superiori a quelli dettati dall'AIA.
  Sempre l'ARPA, a completezza di quanto comunicato, in ordine all'inquinamento nella zona di Fratte e tutta la valle dell'Irno, ha aggiunto che, oltre alla ditta «Fonderie Pisano e C. Spa», nella zona insistono altre ditte, anche se di dimensioni minori, che, in astratto, potrebbero concorrere al fenomeno segnalato.
  Anche per queste sono in corso, da parte della ARPA Campania, i relativi controlli.
  Nel confermare la competenza degli enti locali, quali organi preposti ai controlli, e, tenuto conto del monitoraggio costante effettuato dall'Arpa Campania sulle problematiche sollevate dagli Interroganti nelle premesse dell'interrogazione in questione, il Ministero dell'ambiente non mancherà, laddove richiesto dalla Procura come peraltro in passato, o dalla Regione Campania, di apportare il proprio contributo con l'ulteriore intervento dell'ISPRA o del NOE Carabinieri.

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SALERNO,SALERNO - Prov,CAMPANIA

EUROVOC :

protezione dell'ambiente

stabilimento

gestione dei rifiuti

industria siderurgica

inquinamento idrico