ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00464

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 42 del 27/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: CENTEMERO ELENA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 27/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/06/2013
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 27/06/2013
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 28/08/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/10/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 27/06/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 28/08/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 14/10/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00464
presentato da
CENTEMERO Elena
testo di
Giovedì 27 giugno 2013, seduta n. 42

   CENTEMERO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'interno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali. — Per sapere – premesso che:
   l'ordinamento italiano, sia a livello nazionale che a livello regionale, prevede alcune norme finalizzate alla promozione della partecipazione delle donne alla politica e dell'accesso alle cariche elettive, emanate in attuazione degli articoli 51, secondo comma, e 117, settimo comma, Costituzione;
   una norma di carattere generale, volta a riequilibrare l'accesso alle candidature nelle elezioni, è contenuta nella legge 6 luglio 2012, n. 96, in materia di finanziamento dei partiti e movimenti politici, che ha ridotto i contributi pubblici e rafforzato i controlli sui bilanci;
   si prevede, infatti, che i contributi pubblici spettanti a ciascun partito o movimento politico siano diminuiti del 5 per cento qualora il partito o il movimento politico abbia presentato nel complesso dei candidati ad esso riconducibili per l'elezione dell'assemblea di riferimento un numero di candidati del medesimo genere superiore ai due terzi del totale, con arrotondamento all'unità superiore (articolo 1, comma 7);
   la norma è destinata ad avere applicazione nelle elezioni politiche nazionali, nelle elezioni europee e nelle elezioni regionali. I partiti e i movimenti politici sono inoltre tenuti a destinare una quota pari almeno al 5 per cento dei rimborsi ricevuti ad iniziative volte ad accrescere la partecipazione attiva delle donne alla politica;
   a tal fine introducono una apposita voce all'interno del rendiconto (legge n. 157 del 1999, articolo 3). In caso di inosservanza dell'obbligo, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria pari a un ventesimo dell'importo ad essi complessivamente attribuito per l'anno in corso a titolo di rimborso per le spese elettorali e di contributo per il cofinanziamento (legge n. 96 del 2012, articolo 9, comma 13);
   a livello di legge elettorale nazionale, non si rinvengono ulteriori specifiche disposizioni, ad eccezione di una norma di principio, contenuta nella legge elettorale del Senato, secondo cui il sistema elettorale deve favorire «l'equilibrio della rappresentanza tra donne e uomini» (decreto legislativo n. 533 del 1993, articolo 2);
   dalla modifica costituzionale dell'articolo 51 discendono anche le norme inserite nella legge finanziaria 2008, che, disponendo in tema di organizzazione del Governo, stabiliscono che la sua composizione deve essere coerente con il principio costituzionale delle pari opportunità nell'accesso agli uffici pubblici e alle cariche elettive (legge n. 244 del 2007, articolo 1, commi 376-377);
   di grande rilevanza è inoltre l'approvazione della legge 23 novembre 2012, n. 215, recante disposizioni per promuovere il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali;
   secondo l'analisi annuale del World economic forum sul Global Gender Gap, nella graduatoria diffusa nel 2012, l'Italia si colloca all'80o posto su 134 Paesi (era al 74o nel 2011 e nel 2010, al 72o nel 2009, al 67o posto nel 2008 ed all'84o nel 2007);
   l'indice tiene conto delle disparità di genere esistenti nel campo della politica, dell'economia, dell'istruzione e della salute. Il World economic forum redige periodicamente anche un rapporto sulla competitività dei paesi a livello globale ed è interessante notare come emerga una correlazione tra il gender gap di un paese e la sua competitività nazionale;
   dal momento che le donne rappresentano la metà del talento potenziale di un paese, la competitività nel lungo periodo dipende significativamente dalla maniera in cui ciascun paese educa ed utilizza le sue donne;
   la vigilanza sul rispetto delle disposizioni in materia di parità di genere al Presidente del Consiglio dei ministri o al Ministro delegato per le pari opportunità, con presentazione al Parlamento di apposita relazione triennale;
   la discussione sul significato della rappresentanza delle donne nelle istituzioni non può coincidere esclusivamente con un discorso di rappresentanza quantitativa, primo passo per il raggiungimento della parità sostanziale e non solo formale; la democrazia paritaria è un fattore e un processo culturale determinante e di portata globale per il nostro Paese, che come tale va attivato –:
   al fine di dimostrare un'adeguata promozione della partecipazione femminile nelle istituzioni e nella società, se il Presidente del Consiglio dei ministri non ritenga opportuno fornire informazioni, sull'applicazione della legge n. 96 del 2012, per riequilibrare l'accesso alle candidature nelle elezioni, e se i Ministri interrogati non ritengano di fornire elementi con riferimento ai dati e circa le procedure da adottare nell'applicazione della suddetta legge n. 96 del 2012, per riequilibrare l'accesso alle candidature nelle elezioni, anche indicando quali azioni si intendano avviare relativamente ai prossimi appuntamenti elettorali, anche nazionali, e alle riforme istituzionali per dare piena attuazione all'articolo 51 della Costituzione e promuovere la partecipazione delle donne a tutti i livelli istituzionali. (5-00464)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

partecipazione delle donne

partito politico

approvazione della legge

movimento d'opinione

revisione della costituzione