ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00349

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 33 del 13/06/2013
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/00773
Firmatari
Primo firmatario: SBROLLINI DANIELA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 13/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GINATO FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 13/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 13/06/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00349
presentato da
SBROLLINI Daniela
testo di
Giovedì 13 giugno 2013, seduta n. 33

   SBROLLINI e GINATO. — Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
   i comuni montani, tra cui quello di Valli del Pasubio (Vicenza), per le implicanze di carattere demografico, trovano difficoltà nella costituzione e nel dimensionamento delle classi scolastiche;
   in particolare, per effetto della definizione del tetto massimo di 27 bambini per classe, elevabile a 31 o 32, in base al decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, articolo 10, sono in pericolo la qualità e il futuro delle scuole primaria e secondaria di primo grado di Valli del Pasubio (Vicenza), servizi essenziali per la sopravvivenza della stessa comunità montana;
   i comuni montani hanno la responsabilità di garantire agli studenti pari opportunità di istruzione rispetto ai coetanei dei grossi centri urbani, di promuovere e sostenere con azioni di supporto la coerenza e la continuità in verticale e in orizzontale tra i diversi gradi ed ordini di scuole ai sensi dell'articolo 138, comma 3, della legge regionale 13 aprile 2001, n. 11, in attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112;
   l'andamento demografico negli ultimi anni (2.728 bambini per annata) si è attestato prossimo al limite massimo imposto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, articolo 10;
   nella scuola di Valli del Pasubio (Vicenza) sono attivi due tempi scuola, 27 ore e 40 ore. Chiuderne uno impoverirebbe l'offerta della scuola montana. Non permettere una sezione a 27 ore metterebbe ulteriormente in difficoltà le famiglie colpite dalla crisi, che nella vallata sta producendo gravi sofferenze per la chiusura delle poche realtà produttive presenti. Tali famiglie sarebbero costrette a erogare 700 euro per la mensa scolastica, soluzione obbligatoria vista la lontananza del 90 per cento delle abitazioni dalla scuola. Impedendo la costituzione di una sezione a 40 ore, il gruppo insegnanti della scuola primaria in 4 anni scenderebbe dagli attuali 13 a 7, con evidente rischio di perdita della continuità didattica e conseguente impoverimento delle opportunità per i ragazzi di questo paese. Gli stessi effetti si riprodurrebbero, a seguire, nella scuola secondaria;
   Valli del Pasubio (Vicenza) è un comune montano di 3500 abitanti, a molti chilometri dalle città di pianura. Il centro abitato è ridotto, mentre il grosso della popolazione vive in contrade sparse nel territorio a decine di chilometri di distanza dal centro, dove il servizio di trasporto alunni risulta indispensabile nonché costoso. Mentre il centro si trova a circa 200 metri sul livello del mare, le contrade più alte si trovano a circa 900 metri sul livello del mare, per un'estensione comunale totale di circa 60 chilometri;
   i ragazzi delle contrade più alte salgono sul pulmino alle 6,50 del mattino e gli ultimi nel pomeriggio scendono dal pulmino alle 17. Ogni attività extra scolastica comporta spostamenti di decine di minuti. Una sezione con un'unica offerta di tempo scuola, non sarebbe un atto di equità paragonando la complessa situazione del comune montano alla semplicità di accesso ai servizi dei paesi di pianura;
   la perdita di una delle due offerte scolastiche escluderebbe la tutela delle esigenze di parte delle famiglie, soprattutto le più giovani, costringendole all'abbandono del territorio montano –:
   se e quali iniziative di competenza, anche normative, il Ministro intenda assumere per avvantaggiare la costruzione di un sistema di salvaguardia forte delle scuole primarie e secondarie di primo grado presenti nei territori di montagna; se non ritenga di permettere, per le scuole dei comuni montani, la deroga al limite massimo di alunni per classe, consentendo il tetto massimo di 21, e dare così la possibilità di mantenere due offerte di tempo scuola, a 27 e a 40 ore, garantendo le esigenze di tutte le famiglie. (5-00349)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

VICENZA,VICENZA - Prov,VENETO

EUROVOC :

regione montana

trasporto pubblico

prestazione di servizi

istituto di istruzione

comune

agglomerato urbano