ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00252

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 28 del 04/06/2013
Abbinamenti
Atto 5/00251 abbinato in data 05/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 04/06/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FAVA CLAUDIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' 04/06/2013


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 04/06/2013
Stato iter:
05/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 05/06/2013
Resoconto SCOTTO ARTURO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 05/06/2013
Resoconto GIRO MARIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 05/06/2013
Resoconto FAVA CLAUDIO SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 05/06/2013

DISCUSSIONE IL 05/06/2013

SVOLTO IL 05/06/2013

CONCLUSO IL 05/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00252
presentato da
SCOTTO Arturo
testo di
Martedì 4 giugno 2013, seduta n. 28

SCOTTO e CLAUDIO FAVA. — Al Ministro degli affari esteri. — Per sapere – premesso che:
   in Siria da oltre 26 mesi è in corso un lacerante conflitto che ha causato fino ad ora oltre 80.000 morti;
   il segretario di Stato americano John Kerry, dopo aver incontrato a Mosca il presidente Vladimir Putin e il Ministro degli esteri Sergei Lavrov, ha annunciato che c’è la possibilità di organizzare per giugno una conferenza a Ginevra che porti le due parti in conflitto, il regime di Bashar al Assad ed i ribelli, intorno ad un tavolo, considerando che gli Stati Uniti hanno intenti comuni alla Russia per stabilizzare la regione;
   uno dei presupposti fondamentali per aprire un tavolo di trattative è quello di una de-escalation del conflitto, fermando l'invio di armi alle parti in conflitto e, chiedendo in questo senso un impegno formale anche alla Russia e, secondo gli interroganti, anche quello di coinvolgere le forze democratiche e nonviolente del Paese che avevano dato vita alle proteste iniziali contro il regime e poi sostituite da ribelli armati;
   desta quindi molta preoccupazione il fatto che il Consiglio dei ministri degli esteri dell'Unione europea il 27 maggio 2013 ha deciso di continuare l'embargo verso la Siria, tranne che per il capitolo che riguarda le armi destinate ai ribelli anti-Assad, lasciato alla libera decisione dei singoli Stati, salvo l'impegno a non fornire attrezzature militari almeno fino ad agosto, in attesa della conferenza «Ginevra 2»;
   emblematica è la reazione russa, che per voce del Ministro degli esteri Sergei Lavrov ha detto che «la revoca dell'embargo rende ancora più difficile la situazione e pone seri ostacoli alla tenuta di una conferenza internazionale sulla Siria». Il timore, secondo diversi analisti internazionali, è che la Russia passi dalla fornitura al regime di Damasco di armi «difensive» (sistema anti-missile S300) a quelle offensive (missili Iskander);
   il Ministro interrogato dopo la decisione del Consiglio dei ministri degli esteri dei 27 ha affermato che la decisione di vendere o meno armi ai ribelli siriani spetta al Governo e che avrebbe riferito al Premier ed al Ministro della difesa, ma che la sua proposta è contraria;
   da più di due anni la popolazione siriana sta vivendo una grande emergenza umanitaria; secondo un recente rapporto, Medici Senza Frontiere ha denunciato che l'accesso alle cure mediche alla popolazione è difficile, sia all'interno del Paese che nei Paesi vicini dove aumentano i rifugiati, che secondo l'Organizzazione non governativa sono oltre 1.500.000 –:
   quali iniziative intenda intraprendere il Governo per sostenere la trattativa che porta alla conferenza internazionale di «Ginevra 2» e quali iniziative s'intendano assumere per far fronte alla drammatica situazione umanitaria della Siria. (5-00252)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 5 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione III (Affari esteri)
5-00252

  Come sottolineato dal Ministro Bonino in occasione della sua audizione programmatica, il Governo è convinto che l'unica soluzione reale e sostenibile della crisi siriana sia di carattere politico.
  Per questo sosteniamo l'iniziativa di Stati Uniti e Russia di riunire la Conferenza internazionale «Ginevra 2» mirata a definire una via d'uscita negoziata al conflitto in Siria, che favorisca la cessazione delle ostilità e l'avvio della transizione democratica nel Paese.
  Per contribuire al successo di questa iniziativa e alla soluzione della crisi, il Governo mantiene un dialogo costante con i nostri partner del Gruppo Amici della Siria, con i Paesi confinanti con la Siria minacciati in maniera crescente dagli effetti destabilizzanti del conflitto, e con la Russia. Il Ministro Bonino si recherà a Mosca il 15 giugno proprio per incontrare il suo omologo Lavrov.
  Siamo naturalmente consapevoli delle difficoltà sul terreno. La tempistica e lo stesso formato della Conferenza restano al momento incerti. Il governo russo, dal canto suo, assicura di star svolgendo azione di sensibilizzazione sul regime affinché invii suoi rappresentanti a Ginevra 2, sebbene anche a tal riguardo occorrerà mantenere alta la pressione su Assad, affinché accetti l'idea che il negoziato dovrà condurre ad una vera transizione politica nel Paese. L'Italia e i partner del Gruppo Amici della Siria si stanno adoperando per convincere la Coalizione Nazionale Siriana ad alleggerire le precondizioni per l'avvio del negoziato e ad aumentare la sua rappresentatività e quindi la sua credibilità al tavolo negoziale: a tal fine, dobbiamo al contempo rassicurarla sul perdurante sostegno politico e materiale da parte della comunità internazionale. In tal senso, l'Italia aderisce all'approccio del gruppo Amici della Siria, il quale postula che per indurre Assad a negoziare occorre modificare i dati in base ai quali ha sinora rifiutato di farlo, rafforzando le strutture organizzative dell'opposizione sul terreno e dando un forte segnale politico al regime, proprio in vista della Conferenza Ginevra 2. Al momento, tuttavia gli incontri della coalizione Nazionale siriana a Istanbul non hanno dato esisti particolarmente incoraggianti.
  Circa il formato, la Conferenza deve essere inclusiva e riunire tutti i Paesi che siano in grado di influenzare la crisi e possano poi contribuire all'attuazione delle intese che verranno auspicabilmente decise. Pensiamo in particolare ai Paesi confinanti (Libano, Giordania, Iraq e Turchia) e i principali attori regionali, tra cui l'Arabia Saudita o l'Egitto. Riteniamo parimenti auspicabile mantenere agganciato al processo di Ginevra, in una formula che possa essere in qualche modo opportunamente definita, anche l'Iran che gioca un ruolo innegabile nella ricerca di una soluzione alla crisi.
  Il cammino è certamente lungo e irto di ostacoli. La Conferenza di Ginevra sarà l'inizio di un processo lungo e complesso. Se riusciremo a promuoverlo, sarà uno strumento che potrà generare in tempi rapidi benefici tangibili per le popolazioni civili coinvolte, in particolare profughi e sfollati prostrati da oltre due anni di conflitto.
  Circa la questione dell'embargo agli armamenti, sono noti gli esiti del Consiglio Affari Esteri del 27 maggio. Nonostante i ripetuti inviti del Ministro Bonino al senso di responsabilità, è prevalsa una polarizzazione che ha impedito il raggiungimento di una posizione comune europea giungendo ad una «non scelta». Si è quindi verificata una sostanziale «rinazionalizzazione» di questo tema di grande sensibilità politica, che aveva finora trovato in ambito europeo una sua trattazione unitaria basata sugli strumenti della politica estera e di sicurezza comune.
  Il venir meno del divieto di invio di armi alla Coalizione delle Opposizioni siriane non si traduce tuttavia automaticamente in un via libera immediato alla fornitura di equipaggiamenti da parte degli Stati membri che si sono impegnati in ogni caso per il momento ad attendere. Il primo agosto il CAE tornerà a valutare tale posizione sulla base di un rapporto che l'Alto Rappresentante Ashton redigerà, anche in funzione degli sviluppi dell'iniziativa Ginevra 2.
  Per quanto riguarda l'Italia, confermo che una decisione in materia compete al Governo su un piano collegiale; che al momento le conclusioni del Consiglio Affari Esteri vincolano politicamente gli Stati membri a non procedere alla vendita di armi; e che, come dichiarato dai Ministri Bonino e Mauro, non siamo favorevoli alla fornitura di armi.
  L'Italia rimane fortemente impegnata anche sul fronte umanitario. Il nostro Paese è intervenuto fornendo immediato sostegno in Siria e nei Paesi confinanti (Giordania, Libano e Turchia). Secondo le attuali stime delle Nazioni Unite, la crisi siriana ha causato oltre 90.000 vittime, oltre 4 milioni di sfollati interni alla Siria e 1 milione e mezzo di rifugiati siriani, riparati nei paesi limitrofi (Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto). In questo contesto, la Cooperazione sta finalizzando, di concerto con le autorità giordane, un ulteriore aiuto per i profughi siriani in Giordania con la donazione di un centro sanitario da realizzarsi all'interno di un nuovo campo localizzato alla frontiera con l'Iraq del valore di circa 1 milione euro.
  Alla Conferenza dei donatori di Kuwait City, l'Italia ha annunciato un impegno complessivo di 22 milioni di euro per il 2013 (secondo contributo a livello europeo dopo la Gran Bretagna), che vanno ad aggiungersi ai 7,5 milioni del 2012. Oltre la metà delle risorse sono destinate alle fasce più deboli della popolazione, in particolare bambini e donne. Agiamo sia sul piano bilaterale sia d'intesa con le Agenzie ONU. Stiamo in particolare realizzando operazioni di aiuto umanitario con il trasporto attraverso la frontiera turca di generi sanitari e di prima necessità per le popolazioni rifugiate nelle aree liberate, oltre che inviando kit sanitari per i profughi ospitati nei campi in Giordania.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Siria

conferenza internazionale

restrizione all'esportazione

restrizione all'importazione