Legislatura: 17Seduta di annuncio: 26 del 30/05/2013
Primo firmatario: PETRENGA GIOVANNA
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma CENTEMERO ELENA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/05/2013
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 30/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 19/06/2013 Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA) REPLICA 19/06/2013 Resoconto PETRENGA GIOVANNA IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/05/2013
DISCUSSIONE IL 19/06/2013
SVOLTO IL 19/06/2013
CONCLUSO IL 19/06/2013
PETRENGA e CENTEMERO. —
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
il 9 maggio 2013, presso l'istituto tecnico per geometri «Michelangelo Buonarroti» di Caserta, uno dei più grandi della provincia, un alunno sedicenne, esentatosi in classe con una maglia su cui era stampato il volto del presidente Silvio Berlusconi, è stato umiliato dalla propria insegnante, che gli ha rivolto frasi ingiuriose e successivamente lo ha costretto a spogliarsi dell'indumento e ad indossarlo al contrario;
le parole rivolte all'alunno sono di particolare gravità; la professoressa infatti non si è limitata a mere osservazioni sull'opportunità o meno di indossare in classe l'indumento sopra descritto, ma, stando a quello che risulta dalla denuncia successivamente presentata ai carabinieri dai genitori del ragazzo, gli ha urlato contro, frasi del tipo «Ti dovresti impiccare tu e Berlusconi» e «Ti ucciderei a te e pure a lui»;
risulta inoltre che l'insegnante avrebbe chiamato la madre del giovane rimproverandola per l'abbigliamento del figlio; i genitori hanno deciso di sporgere denuncia penale ai carabinieri del comando provinciale di Caserta, anche perché il ragazzo, assai scosso dall'accaduto, ha chiesto di cambiare scuola, ritenendo che il comportamento della professoressa preluda ad una bocciatura;
anche la dirigenza dell'istituto ha avviato una inchiesta interna, che si concluderà il 10 giugno, poco prima degli scrutini finali;
secondo le direttive ministeriali e le leggi, la scuola dovrebbe educare ali tolleranza tra le visioni diverse del mondo e alla diversità di posizioni politiche, culturali e religiose; l'insegnante non è un agitatore politico, ma un educatore, che aiuta a sviluppare la personalità dei suoi alunni nel senso della massima apertura mentale;
di conseguenza il comportamento dell'insegnante dell'istituto tecnico per geometri «Michelangelo Buonarroti» di Caserta a giudizio degli interroganti fomenta l'odio sociale e contrasta con gli elementi fondanti del proprio ruolo; quale che sia il risultato delle inchieste aperte, appare chiaro agli interroganti che costei non è idonea all'insegnamento;
più in generale si sta diffondendo nel Paese una sub-cultura dell'intolleranza nei confronti di una parte politica che rappresenta circa un terzo degli italiani; queste modalità di comportamento, rischiano di incrementare i pericoli di scontro sociale –:
se non si ritenga opportuno, qualora quanto descritto in premessa risultasse vero, allontanare dall'insegnamento la responsabile dei comportamenti sopra evidenziati;
quali direttive intenda emanare per impedire il ripetersi di simili fatti.
(5-00223)
Su questa delicata vicenda la competente Direzione Scolastica Regionale per la Campania ha acquisito dall'istituto «Buonarroti» un'ampia e dettagliata relazione.
Il documento evidenzia come il dirigente scolastico abbia esperito con sollecitudine le prime indagini istruttorie, avvalendosi delle testimonianze raccolte presso gli allievi, i docenti, il personale ausiliario e convocando anche a colloquio la docente per ascoltarla a sua difesa.
A seguito delle risultanze raccolte e per censurare l'eccessiva reazione della docente rispetto ai comportamenti dell'alunno si è deciso di avviare un procedimento disciplinare concluso con la sanzione di cinque giorni di sospensione dal servizio.
Tale sanzione è apparsa conforme alle disposizioni di legge in materia e ai criteri di gradualità e proporzionalità sottesi all'irrogazione delle sanzioni disciplinari, considerata la circostanza che dall'istruttoria svolta è emersa l'assenza di dolo o malafede da parte dell'insegnante la quale, peraltro, presenta una storia professionale integra e del tutto irreprensibile.
Nell'esame della vicenda va poi sottolineato come la dirigente scolastica abbia saputo orientarsi ed agire con lucidità e fermezza, non permettendo alla pressione mediatica di influire sullo sviluppo dell'istruttoria a carico della docente né sul dispositivo finale di sospensione.
Per quanto riguarda la circostanza che la scuola garantisca l'insegnamento di valori quali la tolleranza e il rispetto delle diverse posizioni politiche, si precisa che tali esigenze trovano adeguata collocazione all'interno dell'insegnamento «Cittadinanza e Costituzione», introdotto con la legge n. 169/2008 nelle classi di ogni ordine e grado.
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