ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/00183

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 24 del 28/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: GIGLI GIAN LUIGI
Gruppo: SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Data firma: 28/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BINETTI PAOLA SCELTA CIVICA PER L'ITALIA 28/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/05/2013
Stato iter:
29/05/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 29/05/2013
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
 
RISPOSTA GOVERNO 29/05/2013
Resoconto FADDA PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 29/05/2013
Resoconto GIGLI GIAN LUIGI SCELTA CIVICA PER L'ITALIA
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 29/05/2013

SVOLTO IL 29/05/2013

CONCLUSO IL 29/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in commissione 5-00183
presentato da
GIGLI Gian Luigi
testo di
Martedì 28 maggio 2013, seduta n. 24

   GIGLI e BINETTI. — Al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:
   come citato dall'articolo 1 della legge n. 194 del 1978, lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite ed inoltre lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l'aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite;
   i consultori familiari così come previsto dall'articolo 2 della citata legge n. 194, devono assistere la donna in stato di gravidanza informandola sui diritti a lei spettanti e sulle modalità idonee a ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante, contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza;
   per attuare i fini previsti dalla legge i consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita;
   sono previsti strumenti finanziari atti all'adempimento dei compiti dei consultori familiari e delle strutture a sostegno della donna in stato di gravidanza;
   l'articolo 16 della legge n. 194 prevede che entro il mese di febbraio, il Ministro della salute presenti al Parlamento una relazione sull'attuazione della legge stessa e sui suoi effetti, anche in riferimento al problema della prevenzione. Le regioni sono tenute a fornire le informazioni necessarie entro il mese di gennaio di ciascun anno, sulla base di questionari predisposti dal Ministro –:
   se, nella relazione al Parlamento che verrà predisposta relativa ai dati del 2012, intenda identificare quale sia stata la cifra spesa dai consultori per aiutare le donne a superare le cause che potrebbero averla indotta alla interruzione volontaria di gravidanza e quali e quanti siano le collaborazioni istituite con le associazioni di volontariato per aiuto alle gestanti in difficoltà e quale sia il numero dei casi in cui la donna abbia potuto disporre di interventi personalizzati, per aiutarla ad evitare di ricorrere all'aborto per ragioni socio-economiche. (5-00183)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 29 maggio 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione XII (Affari sociali)
5-00183

  L'interrogazione riguarda taluni aspetti che attengono all'attuazione della legge n. 194 del 1978, che ha disciplinato in modo sistematico la maternità e l'interruzione volontaria di gravidanza (IVG).
  Ritengo opportuno fin da subito segnalare che nell'impianto generale della legge un ruolo fondamentale, come è noto, deve essere riconosciuto alla rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi più vicini all'attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale.
  Nel merito del quesito posto e in particolare al dettaglio dei dati richiesti, come la cifra spesa per i consultori o il numero delle collaborazioni con il mondo del volontariato o ancora il numero degli interventi personalizzati per evitare l'aborto, da inserire nella prossima Relazione al Parlamento, fin da subito comunico tali dati non sono in possesso del Ministero della salute per diversi ordini di motivi, che in generale si possono ricondurre alla gestione delle singole realtà sanitarie, che rientrano nella piena potestà organizzativa delle Regioni. Valga un esempio per tutti: i consultori vanno considerati nell'ambito dell'attività del Dipartimento di prevenzione delle aziende sanitarie, pertanto il loro operato e il conseguente onere non può essere valutato singolarmente rispetto al Dipartimento di prevenzione; o ancora a proposito del numero degli interventi personalizzati, si ricorda che trattasi di interventi assistenziali riconducibili all'attività sanitaria di ciascuna ASL e delle Regioni.
  Sono comunque consapevole, che le questioni poste denotano l'esclusivo interesse degli Onorevoli interroganti circa il rispetto e il diritto delle donne alle cure, pertanto anticipo l'impegno del Ministero della salute ad avviare presso le Regioni una adeguata iniziativa, anche con formale lettera, non solo per sensibilizzare le strutture sanitarie con particolare riguardo al mondo del volontariato per promuovere e sostenere importanti canali di collaborazione e supporto tra i consultori e le associazioni di volontariato, ma soprattutto per chiedere se è possibile di acquisire una specifica dei dati con maggiore livello di dettaglio in relazione ai singoli quesiti posti.

Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

L 1978 0194

EUROVOC :

volontariato

aborto

controllo delle nascite

diritto del lavoro

maternita'