ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00117

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 15 del 14/05/2013
Firmatari
Primo firmatario: IANNUZZI TINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 14/05/2013
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BONAVITACOLA FULVIO PARTITO DEMOCRATICO 14/05/2013


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 14/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 14/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00117
presentato da
IANNUZZI Tino
testo di
Martedì 14 maggio 2013, seduta n. 15

   TINO IANNUZZI e BONAVITACOLA. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   con il decreto legislativo 7 settembre 2012 n. 155 è stata disposta la «Nuova organizzazione dei Tribunali ordinari e degli uffici del pubblico ministero», attraverso l'esercizio della delega legislativa conferita al Governo dall'articolo 1, comma 2 della legge 14 settembre 2011 n. 148;
   con tale provvedimento legislativo sono stati soppressi numerosi tribunali, procure della Repubblica ed è stata decisa la eliminazione delle sezioni distaccate di tribunale;
   va subito detto che la decisione adottata all'epoca dal Governo Monti è per tanti profili confusa, approssimativa, con diversi aspetti che appaiono illegittimi ed irragionevoli, per di più in assenza di una approfondita e precisa istruttoria e di una adeguata e congrua motivazione;
   fra l'altro, il decreto legislativo n. 155 del 2011 non ha affatto tenuto conto degli articolati parere resi dalle Commissioni giustizia della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica, rispettivamente in data 31 luglio e 1o agosto 2012, che avevano sollecitato e motivato la salvaguardia di diversi uffici giudiziari;
   la finalità, sicuramente giusta e da perseguire, di razionalizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari è stata perseguita, ad avviso dell'esponente, senza un disegno complessivo, fondato su di una analisi compiuta e seria delle situazioni esistenti, degli obiettivi da realizzare, degli effettivi risultati raggiungibili in termini sia di tutela della legalità sul territorio, sia di crescita della efficienza del servizio giustizia nell'interesse del cittadino-utente, sia di economicità e di risparmio effettivo e virtuoso di risorse;
   il decreto legislativo n. 155 del 2012 appare, inoltre e per di più, inficiato da fondate censure di costituzionalità, per violazione degli stessi criteri e principi direttivi fissati dalla legge delega e di fondamentali principi enunciati in Costituzione;
   e difatti, in ordine al decreto legislativo n. 155 del 2012, sono state sollevate da diversi uffici giudiziari questioni di costituzionalità, che verranno affrontate dalla Corte Costituzionale nella udienza del prossimo 4 luglio 2013;

  il menzionato decreto legislativo n. 155 del 2012, all'articolo 11, ha previsto che la nuova organizzazione degli uffici giudiziari è destinata a divenire operativa ed efficace a partire dal 13 settembre 2013;
   il processo applicativo di questa riforma registra, comunque, ritardi, carenze, incertezze, problemi e disfunzioni di varia natura, rendendo pressoché impossibile il rispetto della scadenza del prossimo 13 settembre;
   in particolare, in molte realtà territoriali esistono rilevanti e pesanti problemi legati, innanzitutto, alla necessità di finanziare e realizzare complessi ed onerosi lavori che sono imposti dalla riorganizzazione degli uffici, con conseguenti accorpamenti e spostamenti di tanti sedi giudiziarie;
   nonché si riscontrano già consistenti problemi, relativi al concreto assetto dei nuovi uffici in termini di personale e di relative risorse strumentali, logistiche, informatiche;
   va sottolineato che i lavori di adeguamento e ammodernamento degli edifici, sede di uffici giudiziari, esigono certamente tempi lunghi ed, in ogni caso, in tante realtà sono ben lungi dall'essere finanziati, appaltati e, quindi, dal poter per davvero iniziare;
   in questo contesto è ragionevole ed utile almeno una congrua proroga del termine (appunto 13 settembre 2013) per l'entrata in vigore delle norme sulla nuova «mappa» degli uffici giudiziari, anche in vista della decisione della Corte Costituzionale;
   il periodo di proroga andrebbe, altresì, utilmente impiegato per rivedere il decreto legislativo n. 155 del 2012, per esaminare e ponderare con ben maggiore analisi istruttoria e con una valutazione analitica e reale – e non affidata a meri ed astratti proclami di principio – del concreto e vero rapporto costi e/o benefici, per il complessivo funzionamento del servizio giustizia nell'interesse primario ed assolutamente primario dei cittadini alla maggiore sicurezza delle loro condizioni di vita ed a un migliore, celere e moderno svolgimento dei giudizi e del contenzioso –:
   se il Ministro interrogato intenda adottare le opportune iniziative normative – per tutte le articolate considerazioni che precedono e che sono condivise con convinzione da tanti sindaci ed amministratori locali, e da tante rappresentanze dei consigli giudiziari, del mondo forense e delle categorie interessate – per una adeguata proroga della scadenza del 13 settembre 2013 per l'entrata in vigore delle disposizioni di cui al decreto legislativo n. 155 del 2012, riguardanti la nuova organizzazione degli uffici giudiziari, anche in vista della decisione della Corte Costituzionale su molteplici e articolate questioni di costituzionalità, rimesse alla Corte da diversi uffici giudiziari, nella veste di «giudici a quo». (5-00117)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

giurisdizione costituzionale

giurisdizione giudiziaria