ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00045

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/03/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00045
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   il 21 settembre 2012 il sottoscritto interrogante ha svolto una visita ispettiva nel carcere cagliaritano di Buon Cammino;
   tale visita si inquadra nell'ambito di un'azione di verifica sul sistema carcerario sardo dal quale emerge in modo inequivocabile che le nuove carceri sarde restano chiuse e le vecchie scoppiano senza agenti;
   delle quattro nuove carceri solo una è parzialmente aperta, quella di Tempio, le altre restano irrimediabilmente chiuse senza organico;
   nel sistema penitenziario sardo le promesse del Ministro restano illusioni e dei 450 agenti necessari ne arriveranno meno della metà;
   il piano del Ministero della giustizia per la Sardegna appare sconcertante: tagli agli organici delle carceri aperte e il tentativo di aprire senza organico e solo parzialmente alcune delle nuove;
   la sanità penitenziaria è nel caos, con gravi rischi non solo per l'interno ma anche per l'esterno, con nuove gravi patologie in allarmante crescita;
   è evidente il rischio che le carceri nuove possano restare ancora a lungo chiuse;
   nel corso della visita è emerso chiaramente che il Ministero prevede, per aprire le nuove carceri, meno della metà degli agenti necessari riducendo ulteriormente gli organici, già all'osso, delle strutture penitenziarie in funzione;
   ad oggi le strutture carcerarie sarde hanno una carenza di organico che supera il 30 per cento della pianta organica;
   in questo quadro emergono le situazioni drammatiche di Cagliari-Buon Cammino con 267 in pianta organica e 209 unità amministrate, Alghero con 92 in pianta organica e appena 63 unità amministrate, Mamone con 127 in organico e 95 unità amministrate, il caso Nuoro con 212 in organico e 154 unità disponibili, Sassari con 212 in pianta organica e appena 144 in servizio, senza parlare di Tempio dove il nuovo carcere resta praticamente aperto solo in un braccio con 40 agenti mentre ne sarebbero necessari almeno 200;
   si tratta di una situazione sull'orlo del collasso con tutto il personale sottoposto a turni massacranti e senza la possibilità di usufruire di una regolare gestione di riposi e ferie;
   tutto questo si ripercuote in modo gravissimo sia sulla sicurezza che sulla gestione del rapporto detenuto-agenti con crescenti difficoltà in ogni struttura;
   nel carcere di Buon Cammino, nonostante l'alta professionalità degli agenti e l'indiscutibile ed evidente autorevolezza e capacità della direzione e del comando restano, infatti, ingestibili tutte quelle aree rieducative e aggregative che senza personale restano impraticabili sul piano della sicurezza sia del personale che degli stessi detenuti;
   le assegnazioni alla Sardegna del personale derivanti dalla graduatoria della mobilità ordinaria sono del tutto insufficienti e i numeri confermano che le nuove carceri non potranno essere aperte;
   la preventivata crescita a dismisura della popolazione detenuta custodita in Sardegna, con l'apertura delle nuove carceri, sarebbe di fatto ingestibile con i trasferimenti disposti dall'amministrazione penitenziaria nell'ultimo provvedimento, molti dei quali solo fittizi perché confermerebbero personale già in forza seppur formalmente dipendente da altre realtà;
   risulta del tutto insufficiente l'assegnazione di molto meno della metà di quanto sarebbe necessario in base alla pianta organica delle carceri sarde;
   una situazione che sarebbe aggravata nella nuova configurazione con l'apertura delle nuove carceri;
   ad oggi il Ministero ha previsto l'assegnazione di circa 165 unità tra Tempio ed Oristano, 14 ad Alghero, 13 a Sassari, 11 a Nuoro, 7 a Cagliari, 11 a Mamone, 6 a Macomer, 3 a Is Arenas-Arbus, 2 a Iglesias, 1 ad Isili;
   cifre irrilevanti se confrontate con la carenza in organico, oltre 300 agenti mancanti nelle vecchie carceri, e di almeno 500 con l'apertura delle nuove;
   in questo quadro va rilevato che un numero ingente di agenti risulta già in servizio negli Istituti della Sardegna in quanto precedentemente distaccati dalle sedi di appartenenza, senza determinare quindi alcun incremento d'organico;
   a questo si aggiungono i movimenti interni tra le sedi regionali che hanno finito per provocare in alcuni Istituti saldi assolutamente negativi sull'organico tra unità assegnate e unità in uscita, anche in considerazione di alcune assegnazioni dall'isola verso istituti del continente;
   si registrano situazioni paradossali con l'invio di appena 6 unità femminili a fronte della grave crisi in cui versano i reparti detentivi femminili;
   a questa situazione insostenibile e che vede ancora chiusi delle nuove carceri di Bancali a Sassari, di Uta a Cagliari, di Massama ad Oristano e una minima apertura del nuovo carcere di Tempio si deve aggiungere l'allarme sanità penitenziaria che rischia di provocare nelle prossime settimane un vero e proprio caos nel passaggio di consegne tra la vecchia e la nuova gestione;
   la mancata definizione del ruolo dei medici penitenziari che da sempre gestiscono le strutture carcerarie rischia di paralizzare l'intero funzionamento del sistema carcerario sardo;
   in questo caso appare indispensabile mettere a punto un'azione urgente per garantire l'azione dei medici penitenziari che hanno maturato una tale esperienza non sostituibile su patologie e casistiche tipiche dell'ambiente penitenziario;
   occorre da una parte predisporre un ruolo ad esaurimento per tali figure e dall'altra avviare un percorso formativo specialistico di alta formazione che consenta di mettere a frutto l'esperienza maturata dagli operatori sanitari penitenziari;
   questo passaggio gestionale professionale diventa non solo una priorità verso il sistema carcerario ma assume un rilievo decisivo anche per le ripercussioni esterne considerato l'incremento di patologie gravi come la Tbc legata ad una popolazione carceraria sempre più proveniente da aree geografiche soggette a questo tipo di malattie –:
   se non ritenga di dover predisporre un piano complessivo di riassetto del sistema gestionale carcerario sardo che consenta l'apertura delle nuove strutture portando a regime numerico sia gli organici degli agenti penitenziari che gli stessi detenuti in abbondante sovrannumero rispetto alla capienza delle strutture;
   se non ritenga di dover operare un'azione tesa a rendere il sistema carcerario sardo un modello di efficienza da cui trarre beneficio per gli assetti gestionali corretti dell'intero sistema penitenziario;
   se non ritenga di dover disporre interventi puntuali al fine di garantire la più rapida apertura delle nuove carceri dotandole immediatamente di quel personale indispensabile per il corretto funzionamento delle nuove strutture;
   se non ritenga di dover disporre tutte quelle azioni necessarie al fine di concludere i lavori nel nuovo carcere di Uta che risente di problematiche cantieristiche e gestionali dell'appalto che rischiano di allungare notevolmente i tempi per l'apertura della struttura;
   se non ritenga di dover promuovere analoga azione per le carceri di Massama ed in particolar modo per quello di Bancali-Sassari;
   se non ritenga di dover intervenire per promuovere un'apposita conferenza di servizi indispensabile per affrontare le tematiche relative alla gestione sanitaria dei carcerati all'interno delle strutture penitenziarie di competenza del Ministero della giustizia. (5-00045)

Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

SARDEGNA

EUROVOC :

stabilimento penitenziario

detenuto

aggiudicazione d'appalto

soppressione di posti di lavoro