ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 15/03/2013
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 17/05/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2013

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 17/05/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00036
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   con la manovra triennale di finanza pubblica, approvata con il decreto-legge n. 112 del 2008, è stata impostata una strategia di razionalizzazione delle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate (FAS), volta, da un lato, al recupero delle risorse disponibili sul Fondo per le aree sottoutilizzate e, dall'altro, alla concentrazione delle risorse del Fondo a favore di settori e di interventi considerati di rilevanza strategica nazionale;
   in particolar modo, la manovra triennale prevede le disposizioni di seguito sintetizzate;
   l'articolo 6-quater del decreto-legge n. 112 del 2008, ha disposto il recupero delle risorse relative al periodo di programmazione 2000-2006 assegnate dal CIPE in favore di amministrazioni centrali e regionali che, alla data del 31 maggio 2008, non risultavano ancora impegnate, disponendo la revoca di tali assegnazioni ed imponendo ai soggetti assegnatari il versamento delle somme revocate all'entrata nel bilancio dello Stato, ai fini della loro riassegnazione al FAS;
   l'articolo 6-sexies del medesimo decreto-legge dispone la ricognizione, ad opera della Presidenza del Consiglio dei ministri e la riprogrammazione da parte del CIPE delle risorse rimborsate dal bilancio comunitario per progetti originariamente finanziati con fonti diverse dai Fondi strutturali europei e successivamente inseriti nei programmi cofinanziati dai predetti Fondi;
   l'articolo 6-quinquies dello stesso decreto-legge ha disposto l'istituzione di un nuovo Fondo infrastrutture, per il finanziamento di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastruttura le di livello nazionale;
   il decreto-legge n. 185 del 2008, ha disposto un nuovo percorso di intervento attraverso la costituzione di fondi settoriali: il Fondo per le infrastrutture, le cui risorse sono assegnate dal CIPE alle amministrazioni competenti; il Fondo sociale per l'occupazione e formazione, gestito autonomamente dal Ministro del lavoro della salute e delle politiche sociali; il Fondo strategico a sostegno dell'economia reale, gestito dalla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conseguentemente, le disponibilità del Fondo per le aree sottoutilizzate riguardano pressoché esclusivamente gli interventi di competenza delle amministrazioni regionali;
   il decreto-legge n. 185 del 2008, all'articolo 18, ponendosi in linea di continuità rispetto a quanto disposto in materia dal decreto-legge n. 112 del 2008, ed in considerazione della eccezionale situazione di crisi economica internazionale in atto, ha previsto la riprogrammazione delle risorse nazionali disponibili destinate allo sviluppo delle aree sottoutilizzate del Paese, al fine di concentrare tali risorse su obiettivi considerati prioritari per il rilancio dell'economia italiana, in primis le opere pubbliche e l'emergenza occupazione;
   il Fondo per le infrastrutture è stato istituito nello stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico. Le somme assegnate a tale Fondo sono destinate anche alla messa in sicurezza delle scuole, alla realizzazione di opere di risanamento ambientale, all'edilizia carceraria, alle infrastrutture museali ed archeologiche, all'innovazione tecnologica e alle infrastrutture strategiche per la mobilità;
   le risorse che all'inizio della legislatura risultavano stanziate per gli interventi del FAS nell'ambito del nuovo ciclo di programmazione 2007-2013 (oltre 64 miliardi di euro sino all'anno 2015, cui si affiancano i 28,7 miliardi di fondi comunitari e 31,6 miliardi di cofinanziamento nazionale) sono state utilizzate sia a copertura della manovra disposta dal decreto-legge n. 112 del 2008, per oltre 8,5 miliardi di euro nel triennio 2009-2011, sia a copertura di oneri recati da numerosi provvedimenti legislativi intervenuti (3 miliardi di euro complessivi). Ulteriori riduzioni sono state poi disposte a valere sulle risorse destinate al Fondo per le infrastrutture (3,7 miliardi complessivi) e al Fondo strategico (1,4 miliardi complessivi);
   a seguito delle numerose riduzioni apportate a carico delle risorse del Fondo dalla normativa adottata nel corso del 2008, il CIPE ha provveduto ad aggiornare la dotazione del Fondo e a riprogrammare la destinazione delle risorse relative al periodo 2007-2013;
   rispetto ai 63,3 miliardi di euro iniziali, stanziati con la legge finanziaria per il 2007, sono state apportate riduzioni alle risorse del FAS della programmazione 2007-2013 per 10,5 miliardi di euro;
   con le delibere CIPE adottate in data 6 marzo 2009, in attuazione dell'Accordo siglato tra Governo e regioni in data 12 febbraio 2009, l'ammontare complessivo delle risorse disponibili del FAS per il periodo 2007-2013 è stato rideterminato in 52,768 miliardi di euro, che sono stati assegnati per 25.409 milioni alle Amministrazioni centrali, ai fini del successivo riparto tra i tre Fondi suindicati, e per 27.027 milioni alle Amministrazioni regionali, per la realizzazione dei programmi di interesse strategico regionale;
   con l'avvio della XVI legislatura, a seguito della riprogrammazione del Fondo per le aree sottoutilizzate dettata dai decreti-legge n. 112 del 2008 e n. 185 del 2008, le risorse destinate agli interventi delle Amministrazioni centrali, pari a 25.409 milioni di euro, risultano articolate nei seguenti tre nuovi Fondi:
   Fondo infrastrutture;
   Fondo strategico per il Paese a sostegno dell'economia reale; Fondo sociale per l'occupazione e la formazione;
   il riparto delle risorse tra i tre Fondi è effettuato dal CIPE con apposite delibere, nel rispetto del criterio di ripartizione tra Mezzogiorno e Centro-Nord, nella misura, rispettivamente, dell'85 per cento e del 15 per cento;
   il Fondo per le infrastrutture, istituito presso il Ministero dello sviluppo economico, è destinato al finanziamento, in via prioritaria, di interventi finalizzati al potenziamento della rete infrastrutturale di livello nazionale, comprese le reti di telecomunicazione e le reti energetiche, alla messa in sicurezza delle scuole, alla realizzazione di opere di risanamento ambientale, all'edilizia carceraria, alle infrastrutture museali ed archeologiche, all'innovazione tecnologica e alle infrastrutture strategiche per la mobilità;
   per quanto concerne la dotazione del Fondo, con delibera 18 dicembre 2008, n. 112, il CIPE ha assegnato al Fondo 7,356 miliardi di euro. Con una ulteriore delibera 6 marzo 2009, n. 3, sono stati assegnati al Fondo altri 5 miliardi di euro per interventi di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui 1 miliardo destinato alla messa in sicurezza delle scuole e 200 milioni all'edilizia carceraria;
   relativamente alle disponibilità finanziarie del Fondo, si segnala che 3,7 miliardi risultano già utilizzati a copertura finanziaria di oneri recati da provvedimenti approvati nel corso del 2008 e che il decreto-legge) n. 39 del 2009, (terremoto Abruzzo) prevede, all'articolo 14, comma 1, che il CIPE assegni una quota di risorse del Fondo infrastrutture, pari a 408,5 milioni di euro da ripartire in quote annuali, al finanziamento degli interventi di ricostruzione delle zone colpite dal sisma. Con delibera del 26 giugno 2009, il CIPE ha destinato 226,4 milioni di euro in favore della regione Abruzzo per il finanziamento degli interventi di edilizia scolastica connessi agli eventi sismici;
   a seguito della riprogrammazione del Fondo per le aree sottoutilizzate, dettata dai decreti-legge n. 112 del 2008, è n. 185 del 2008, e delle riduzioni apportate a carico delle risorse del FAS da numerose norme adottate con l'avvio della XVI legislatura, con la delibera n. 1 del 6 marzo 2009, il CIPE ha provveduto ad aggiornare la dotazione del Fondo e a ripartire tali disponibilità tra le amministrazioni centrali e le regioni e province autonome;
   rispetto all'importo complessivamente disponibile (52.768 milioni di euro), alle Amministrazioni regionali sono state assegnate risorse per complessivi 27.027 milioni di euro, destinate alla realizzazione dei programmi strategici di interesse regionale, dei programmi interregionali e degli obiettivi di servizio agli interventi. La restante quota, pari a 25.409 milioni di euro, è stata assegnata alle Amministrazioni centrali, ai fini del successivo riparto in favore dei tre nuovi Fondi di destinazione (Fondo per le infrastrutture, Fondo strategico per il Paese e Fondo soda e per occupazione e formazione);
   le risorse destinate alle regioni e alle province autonome sono state ripartite per 21.831,5 milioni in favore delle regioni del Mezzogiorno e per 5.195,5 milioni in favore del Centro-Nord);
   il riparto regionale è definitivo nel seguente modo:
    Programmi di interesse strategico regione:
     Mezzogiorno 21.831,494;
     Abruzzo 811,128;
     Molise 452,316;
     Campania 3,896,401;
     Puglia 3.105,064;
     Basilicata 854,412;
     Calabria 1.773,267;
     Sicilia 4.093,784;
     Sardegna 2.162,486.
   è indispensabile l'immediata approvazione del programma attuativo della Sardegna relativo ai fondi Fas che inspiegabilmente vengono ancora tenuti fermi nonostante siano stati approvati, altrettanto inspiegabilmente, solo quelli della Sicilia e delle regioni del nord;
   qualora, come si evince dall'ultima nota della Corte dei Conti relativa alle criticità del bilancio dello Stato, il Governo non avesse immediata disponibilità delle stesse risorse si rende necessario che il Governo individui di concerto con la regione soluzioni immediate in grado di attivare comunque la spesa di quelle risorse e l'avvio dei relativi cantieri;
   le risorse dei Fondi Fas, viste le predette delibere, sono risorse certe e programmate per le quali già da tempo si verificano ritardi nella effettiva erogazione;
   tale garanzia, seppur senza una tempistica certa e una definita modalità di erogazione, impone una soluzione immediata che consenta di avviare effettivamente entro il mese di gennaio 2010 le opere relative alla realizzazione della strada statale Sassari-Olbia che risulta essere strada prioritaria di connessione territoriale, anche alla luce dei gravi incidenti verificatisi in quell'arteria;
   la soluzione adottabile per avviare le opere della Sassari-Olbia potrebbe essere quella di un meccanismo di anticipazione che prevede la procedura già adottata per i progetti cosiddetti «sponda», i quali vengono rendicontati e quindi rimborsati anche se realizzati con risorse proprie, come già attuato per i progetti comunitari;
   il Governo potrebbe con proprio atto autorizzativo esentare la regione Sardegna, anche in virtù del proprio Statuto speciale, dal vincolo del patto di stabilità relativo alle opere infrastrutturali inserite nell'intesa Stato-regione;
   la regione, previo preliminare parere del Ministero competente, attraverso risorse proprie rinvenibili mediante le soluzioni di seguito indicate potrebbe provvedere in tempi rapidissimi, entro gennaio, all'apertura dei relativi cantieri proseguendo nell’iter d'appalto già avviato dall'unità di missione dell'unità d'Italia 2011;
   i fondi anticipati dalla regione da rendicontare secondo procedure europee e statali dovrebbero essere restituiti alla regione stessa ad ogni stato d'avanzamento delle opere;
   nella fattispecie di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, per quanto di competenza potrebbero rendersi disponibili risorse proprie della regione attraverso le seguenti modalità:
    a) un apposito intervento legislativo regionale che provveda alla ridefinizione oggettiva, effettiva e reale dei residui passivi che oltre ad ingessare il bilancio costituiscono un consistente vincolo rispetto al patto di stabilità (i residui passivi ammontano ad oltre 9 miliardi euro);
    b) provvedendo d'intesa con il Comitato di sorveglianza e il Ministero competente, ad una rimodulazione dei fondi Por rispetto ai progetti immediatamente cantierabili rimandando quelli ancora senza progetti definitivi;
    c) qualora i Fondi Por non fossero disponibili perché tutti in progetti esecutivo impossibile visti i livelli di impegno sinora registrati), la regione, con il supporto del Ministero dell'economia e delle finanze, potrebbe attivare intese con la Banca europea degli investimenti per l'anticipazione delle risorse strettamente necessarie alle opere immediatamente realizzabili e quindi rendicontabili;
    d) iniziative, anche di carattere normativo, volte a prevedere e autorizzare, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, un Fondo anticipazione opere infrastrutturali esentato sia dal patto di stabilità che, eventualmente, se necessario, attraverso apposita norma, dalla soglia di indebitamento regionale –:
   se i Ministri interrogati intendano attivare l'immediata attribuzione dei fondi spettanti alla regione Sardegna previsti dalla ripartizione del Cipe dei fondi destinati alle aree sottoutilizzate;
   se i Ministri interrogati intendano esaminare la possibilità di ricorrere ad una procedura di anticipazione dei fondi, di concerto con la regione Sardegna, attraverso le modalità sopraindicate, che consentirebbero di disporre delle necessarie risorse all'avvio dei cantieri;
   se i Ministri interrogati intendano valutare la possibilità di avviare iniziative, anche di carattere normativo per la definizione di una procedura che esenti le anticipazioni regionali, relativamente ai progetti già oggetto di Intesa Stato-Regione, dal patto di stabilità. (5-00036)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

sicurezza pubblica

Sardegna

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amministrazione regionale

rilancio economico