ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00024

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 15/03/2013
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00024
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   64.184 imprese sarde sono indebitate con il fisco, con l'Inps o con l'Inail per un ammontare complessivo di 3 miliardi 516 milioni;
   su 160.000 imprese che operano in Sardegna risultano indebitate con il fisco quasi il 40 per cento;
   delle oltre 64 mila aziende – ha confermato la stessa Equitalia (la società pubblica che si occupa della riscossione dei tributi) – 2.354 hanno dichiarato fallimento: a loro carico c'era un debito complessivo pari a 950 milioni di euro;
   delle oltre 64 mila società finite nel mirino dell'agenzia di riscossione, solo 4.007 stanno procedendo a pagare attraverso la rateizzazione;
   in questo momento di crisi profonda e previsioni negative anche per il 2011, le imprese risultano gravemente a rischio per le posizioni debitorie aperte, mancanza di liquidità, difficoltà di accesso al credito e ritardi di pagamento da parte dei grandi committenti soprattutto pubblici;
   in Sardegna sarebbero state accordate cinquemila rateizzazioni per un importo complessivo di 300 milioni di euro;
   tali rateizzazioni risultano particolarmente onerose se si considera che, a titolo di esempio documentabile, nella sola prima rata a fronte di una quota capitale di euro 1.559,84 risultano calcolati interessi di mora per 566,49 euro, 715,78 quota interessi di dilazione, 287,60 per quota compensi di riscossione, 939,97 per spese esecutive e 245,63 per diritti di notifica della cartella;
   a fronte di una quota capitale per la prima rata di 1.559,84 viene richiesto un importo pari a 4.315,31 euro;
   la rateizzazione in 72 rate mensili comporta un onere che da 113.458,20 euro di quota capitale passa ad un complessivo importo delle rate pari a 181.392,37 euro, ovvero oneri aggiuntivi pari 67.934,17 euro;
   circa 3 milioni di euro di rimborsi per i contribuenti, notificati da Equitalia Sardegna sono rientrati nella disponibilità dello Stato perché i destinatari non hanno ritirato le comunicazioni presumibilmente per il timore che le stesse contenessero ulteriori oneri da pagare;
   risulterebbero applicati aggi del 9 per cento sul riscosso, rilevanti interessi di mora e altri oneri sono a livelli insostenibili;
   nella sola città di Nuoro risulterebbero notificati 3.000 preavvisi di fermo amministrativo in appena sei mesi;
   nella sola città di Sassari, secondo notizie diffuse dalla televisione di Sassari, Telegì, rischierebbero di essere pignorati 12.500 immobili e 20.000 automezzi circa;
   in aree geografiche ancora più deboli come il Sulcis Iglesiente, l'Ogliastra e il Medio Campidano risultano gravissime le condizioni di centinaia di aziende e imprese familiari che rischiano il fallimento;
   l'ente riscossore, Equitalia, è il braccio operativo degli enti come Agenzia delle entrate, Inps, Inail ed altri enti locali e previdenziali;
   Equitalia è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51 per cento in mano all'Agenzia delle entrate e 49 per cento all'Inps) incaricata dell'esercizio dell'attività di riscossione dei tributi;
   la legge n. 248 del 2 dicembre 2005, ha ricondotto l'attività di riscossione sotto la competenza pubblica, attribuendo le relative funzioni all'Agenzia delle entrate che le esercita tramite Equitalia (da ottobre 2006 a marzo 2007 il nome era Riscossione spa). In precedenza, il compito era affidato in concessione a circa 40 enti privati;
   Equitalia è presente sul territorio nazionale, con esclusione della sola regione Sicilia, attraverso 16 società partecipate (nel 2006 erano 38);
   tra le regioni dove la società Equitalia esercita vi è anche la regione Sardegna nonostante sia dotata di statuto speciale pari a quello della regione Sicilia; la cui competenza alla riscossione sul territorio regionale per quanto riguarda la Sardegna dovrebbe essere definita proprio in attuazione di un sistema coordinato di finanza locale inquadrato nel nuovo ordinamento del federalismo fiscale;
   l'articolo 9 dello statuto autonomo della Sardegna dispone che: «La Regione può affidare agli organi dello Stato l'accertamento e la riscossione dei propri tributi. La regione collabora all'accertamento delle imposte erariali sui redditi dei soggetti con domicilio fiscale nel suo territorio»;
   risulta evidente dai dati in premessa che il sistema produttivo sardo rischia di essere travolto da una situazione che risulta essere gravissima per la stessa sopravvivenza di decine di migliaia di imprese sarde;
   tale tracollo economico rischia di avere conseguenze nefaste sia sulla già grave situazione economica e occupazionale dell'isola che per quanto riguarda la stessa riscossione dei tributi considerato che ben 2.354 hanno dichiarato fallimento con a loro carico un debito complessivo pari a 950 milioni di euro che difficilmente potrà essere riscosso;
   si tratta quindi di una situazione insostenibile e che sta creando non poche tensioni sociali in tutta l'isola, considerato che sono ormai decine le assemblee popolari affollatissime che si susseguono in ogni centro della Sardegna e che le stesse potrebbero sfociare in clamorose quanto dure azioni di protesta;
   la vertenza Equitalia Sardegna rischia di far franare il sistema produttivo sardo senza che niente sia stato fatto per evitare un effetto terremoto che risulterà impossibile gestire sia sul piano economico che sociale –:
   se non ritenga il Ministro interrogato di avviare con urgenza una verifica sulla situazione delle riscossioni in Sardegna con particolare attenzione alla corretta gestione della stessa riscossione;
   se non ritenga il Ministro di valutare quale possa essere l'impatto sia sull'economia che sull'effettiva capacità di riscossione di taluni oneri considerato che gli stessi provocano un tracollo economico e finanziario dell'impresa portandola al fallimento risultando poi difficile riscuotere non solo gli oneri aggiuntivi ma la stessa quota capitale;
   se non ritenga, alla luce della gravissima crisi economica e occupazionale che sta attraversando tutti i comparti produttivi dell'isola, da quelli industriali a quelli agricoli, comprendendo il quasi completo blocco degli investimenti pubblici in particolare quelli infrastrutturali anche in conseguenza delle misure previste dal patto di stabilità, di dover prevedere misure correttive sia sugli studi di settore che sulla stessa imposizione fiscale per le aree duramente colpite dalla crisi economica;
   se non ritenga di dover intervenire, anche insieme alla stessa regione Sardegna, al fine di individuare opportuni atti tesi ad eliminare gli eccessivi e insostenibili oneri aggiuntivi che appaiono improponibili per una società di riscossione, per giunta di natura pubblica;
   se non ritenga di dover valutare, con la dovuta attenzione, anche alla luce delle sempre crescenti tensioni sociali, l'opportunità di assumere un'apposita iniziativa, se necessario anche normativa, tesa a sospendere, almeno per un anno, il pagamento degli oneri aggiuntivi al fine di valutarne la congruità e l'eventuale completa soppressione;
   se non ritenga di dover valutare le procedure seguite in sede di notifica delle stesse imposte di riscossione considerato che è stato pubblicamente rilevato l'utilizzo di società e personale non legittimato a svolgere tali funzioni di notifica.
   (5-00024)

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