ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/00011

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 1 del 15/03/2013
Abbinamenti
Atto 5/00003 abbinato in data 25/06/2013
Atto 5/00023 abbinato in data 25/06/2013
Atto 5/00025 abbinato in data 25/06/2013
Atto 5/00026 abbinato in data 25/06/2013
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 15/03/2013


Commissione assegnataria
Commissione: IX COMMISSIONE (TRASPORTI, POSTE E TELECOMUNICAZIONI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 15/03/2013
Stato iter:
25/06/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/06/2013
Resoconto GIRLANDA ROCCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INFRASTRUTTURE E TRASPORTI)
 
REPLICA 25/06/2013
Resoconto PILI MAURO IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/03/2013

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 25/06/2013

DISCUSSIONE IL 25/06/2013

SVOLTO IL 25/06/2013

CONCLUSO IL 25/06/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-00011
presentato da
PILI Mauro
testo di
Venerdì 15 marzo 2013, seduta n. 1

   PILI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:
   la Camera dei deputati il 23 giugno 2011 ha approvato apposite mozioni con le quali si è impegnato il Governo:
    a riferire urgentemente nelle competenti sedi parlamentari sullo stato d'attuazione delle procedure di privatizzazione della Tirrenia prima della definizione del contratto di vendita; ad assicurare che l'amministrazione straordinaria della Tirrenia dia corretta attuazione al contratto di servizio relativamente alla continuità territoriale da e per la Sardegna, garantendo efficienti collegamenti sia con il nord che con il sud Sardegna; a fare in modo che, nell'attuale fase di vera e profonda emergenza, la compagnia di navigazione Tirrenia svolga pienamente la propria missione pubblica di garanzia dei collegamenti marittimi, assicurando la continuità territoriale, ai residenti e ai non residenti, e la naturale funzione di calmiere delle tariffe;
    a definire e garantire, preventivamente alla vendita della Tirrenia, e d'intesa con le regioni interessate, il rispetto di tutte le clausole relative alla continuità territoriale marittima, compresa l'attivazione di tutte quelle rotte indispensabili, al fine di evitare comportamenti monopolistici diretti alla sola massimizzazione del profitto da parte di altre compagnie di navigazione, definendo in modo chiaro e preciso: tipologia di navi, periodi, frequenze e tariffe in regime di continuità territoriale;
    ad attivare, per quanto di propria competenza, una verifica sulla legittimità degli aumenti proposti dalle compagnie di navigazione operanti sulle tratte sarde;
    a promuovere la definizione delle necessarie iniziative, anche normative, che, in accordo con l'Unione europea e nel rispetto delle prerogative della regione Sardegna, risolvano in maniera definitiva la continuità territoriale marittima con la Sardegna, così come previsto nella risoluzione unitaria già approvata dalla Commissione trasporti della Camera dei deputati per il trasporto aereo, garantendo una tariffa unica per residenti e non residenti;
   nessuno dei dispositivi di impegno risulta essere stato adempiuto;
   nessuna formale comunicazione relativamente alle convenzioni per l'esercizio della continuità territoriale risulta essere stata fatta alla Camera dei deputati;
   risulterebbero allegati al paventato contratto di vendita della società Tirrenia denominati: Convenzione per l'esercizio di servizi di collegamento marittimo in regime di pubblico servizio con le Isole maggiori e minori, stipulati ai sensi dell'articolo 1, comma 998 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell'articolo 19-ter del decreto legislativo n. 135 del 2009 convertito con modificazioni dalla legge n. 166 del 2009;
   da tali schemi di convenzione risulterebbero disciplinati i collegamenti relativamente alle seguenti tratte:
    Genova-Olbia-Arbatax;
    Genova-Porto Torres;
    Napoli-Cagliari;
    Cagliari-Palermo;
    Cagliari-Trapani;
    Civitavecchia-Olbia;
    Civitavecchia-Cagliari-Arbatax;
   per le merci vengono previste esclusivamente le seguenti rotte:
    Napoli-Cagliari;
    Livorno-Cagliari;
   la tratta Genova-Olbia-Arbatax prevede le seguenti periodicità del servizio e frequenze minime:
   periodicità annuale verso la Sardegna: almeno tre partenze settimanali, in giorni diversi, da Genova verso Olbia con almeno due prolungamenti settimanali ad Arbatax, distanziati di almeno due giorni;
   verso Genova: almeno due partenze settimanali da Arbatax con approdo intermedio ad Olbia più ulteriore partenza da Olbia;
   frequenze nel periodo di alta stagione (periodo che va dalla terza settimana di luglio alla prima settimana di settembre):
    a) verso la Sardegna: almeno cinque partenze settimanali, in giorni diversi, da Genova verso Olbia, con almeno due prolungamenti settimanali ad Arbatax, distanziati di almeno due giorni;
    b) verso Genova: almeno due partenze settimanali da Arbatax con approdo intermedio ad Olbia, più ulteriori tre partenze da Olbia;
   la tratta Genova-Olbia risulta essere la più rilevante sia per i passeggeri che per le merci;
   risulta inspiegabile e incomprensibile una frequenza limitata rispetto a quella quotidiana per la Civitavecchia-Olbia, Civitavecchia-Cagliari;
   risulta incomprensibile e ingiustificato il quadro tariffario proposto che prevede che per due terzi dell'anno un costo dei biglietti più oneroso per i cittadini sardi residenti piuttosto che per i non residenti;
   la previsione di un costo maggiore per i sardi nella tratta prioritaria risulta contraddittoria rispetto a tutte le altre rotte e pertanto tale previsione di costi risulta essere inaccettabile sul piano della razionalità e del buon senso, oltre a celare il sospetto che tale previsione possa avvantaggiare altri operatori privati, coincidenti con gli acquirenti della Tirrenia stessa;
   un cittadino residente in Sardegna nella tratta Olbia-Genova dovrà pagare, nei quattro mesi di media stagione, per un posto in una doppia cabina esterna 85,30 euro, mentre un cittadino non residente 63,02;
   nei tre mesi di alta stagione un cittadino sardo dovrà pagare 105,75 mentre uno non residente 73,39;
   tale quadro tariffario risulta invertito in tutti gli altri porti;
   tale divario tariffario non esiste per i mezzi trasportati che risultano essere uniformati a prescindere dalla residenza dei proprietari;
   risulta inspiegabile per quale motivo, nonostante un preciso indirizzo della Camera in tal senso, non si sia provveduto a modificare preventivamente le convenzioni stesse nella direzione della tariffa unica tra residenti e non residenti, posto che sia in un caso che nell'altro, un divario costituisce una chiara ed evidente discriminazione una volta a favore dei residenti e un'altra a favore dei non residenti;
   i codici di adeguamento tariffario ex articolo 6 previsti nello schema di convenzione appaiono frutto di alchimie di calcolo che generano i più svariati coefficienti dal 17,1 per cento del Cagliari-Palermo, al 26,3 del Cagliari-Trapani, al 36,7 del Civitavecchia-Cagliari, al 59,8 del Genova-Olbia;
   coefficienti di adeguamento che dovrebbero essere applicati bimestralmente come se l'oscillazione dei costi del carburante dovesse essere applicato come se si trattasse di un normale rifornimento in una stazione di carburante;
   appare evidente che tale previsione di adeguamento tariffario interpolato con diversi elementi non prende in considerazione l'opportunità delle compagnie di acquistare rilevanti stock di carburante nei periodi di basso costo per poi generare un vantaggio qualora questo subisse degli aumenti;
   la tratta Olbia-Genova nessun traffico esclusivo per le merci privando il principale porto della Sardegna di un elemento che dovrebbe calmierare e garantire la concorrenza del mercato –:
   se non ritenga di dover eliminare le enunciate contraddizioni degli schemi di convenzione e definire una compiuta valutazione delle stesse con il coinvolgimento dei competenti organi parlamentari;
   se non ritenga di dover intervenire con le apposite procedure previste per introdurre una tariffa unica passeggeri e merci che sia commisurata al costo chilometrico ferroviario così come parametro universalmente riconosciuto per la continuità territoriale con le regioni insulari;
   se non ritenga necessario ridefinire le condizioni convenzionali anche per evitare un ulteriore gravo danno economico alla regione Sardegna dopo le omissioni gestionali della Tirrenia che hanno in questi mesi favorito i privati acquirenti della stessa Tirrenia a scapito della Sardegna e dei sardi. (5-00011)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 25 giugno 2013
nell'allegato al bollettino in Commissione IX (Trasporti)
5-00011

  Ritengo opportuno rispondere congiuntamente alle interrogazioni n. 5-00003, 5-00011, 5-00023, 5-00025 e 5-00026 presentate dal deputato Pili in quanto vertono sul medesimo argomento.
  Com’è noto dal 2009 è stato avviato un processo di privatizzazione delle società dell’ex Gruppo Tirrenia, che rappresenta una svolta nel quadro del settore nazionale.
  Detto processo di privatizzazione trae origine dalla necessità di adeguare il cabotaggio nazionale alle regole comunitarie, in particolare, al Regolamento 3577/1992 che ha previsto la liberalizzazione del cabotaggio marittimo, introdotto nell'ordinamento nazionale con l'articolo 19-ter del decreto-legge n. 135 del 2009 e relativa legge di conversione.
  Tale processo, per la sua vasta portata, ha avuto un iter molto complesso con inizio, per quanto concerne le società operanti in ambito regionale (Caremar/Laziomar, Saremar e Toremar), con la sottoscrizione di appositi Accordi di Programma tra lo Stato e le regioni territorialmente competenti, mentre per quanto riguarda Tirrenia e Siremar, con l'indizione di apposite procedure di gara per la cessione dei compendi aziendali destinati all'esercizio dei servizi cosiddetti «sociali».
  Le suddette tre società minori sono state cedute, a titolo gratuito, alle regioni competenti, ai sensi dell'articolo 19-ter del citato decreto-legge n. 135 del 2009, con il quale, a decorrere dal 1o gennaio 2010, sono state trasferite anche le funzioni ed i compiti di programmazione ed amministrazione dei servizi di cabotaggio marittimo di interesse pubblico mentre, a partire dal 18 luglio 2012, è operante la nuova convenzione tra lo Stato e la società Compagnia Italiana di Navigazione (CIN)/Tirrenia.
  Come è noto a seguito di numerose segnalazioni pervenute da parte di utenti che lamentavano abnormi aumenti tariffari da parte di vettori marittimi concorrenti della Tirrenia sulle rotte sarde, i competenti Uffici del MIT hanno provveduto, il 15 febbraio 2011, a denunciare il fatto all'Autorità garante della concorrenza e del mercato per gli eventuali seguiti di competenza; la medesima Autorità in pari data comunicava al Ministero di aver provveduto ad avviare una procedura d'indagine al riguardo.
  In merito faccio presente che il Governo si è sempre espresso contro ogni forma di possibile cartello o accordo tra operatori a danno della concorrenza e dell'utenza.
  Lo scorso 14 giugno l'Autorità, in esito alla conclusione dell'indagine sopra indicata, ha contestato gli aumenti dei prezzi praticati da quattro società (Moby, GNV, SNAV e Marinvest) ed ha comminato alle stesse una sanzione di circa 8 milioni di euro.
  Devo far presente che l'attività svolta dalle società di navigazione private e i procedimenti antitrust a cui i soggetti armatoriali sono stati sottoposti all'Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato non rientra nella sfera di competenza del MIT.
  Evidenzio, inoltre, che la società CIN non è stata oggetto di alcuna sanzione da parte di detta Autorità per aumenti giudicati ingiustificati.
  D'altra parte, le tariffe di Tirrenia, erano ferme a quelle del 2009; a ciò va aggiunto che la stessa procedura di privatizzazione che ha determinato il passaggio da Tirrenia a CIN, oltre che alla Commissione europea, è stata preventivamente sottoposta al vaglio della stessa Autorità.
  Al riguardo ricordo che l'articolo 6 della Convenzione vigente – Rep. 54/2012 del 18 luglio 2012, in ottemperanza ai criteri stabiliti dalla delibera CIPE 111/2007, emanata ai sensi di quanto previsto dall'articolo 1, commi 998 e 999, della legge finanziaria 2007 (legge n. 296 del 2006), prevede un meccanismo tariffario basato sul limite di una tariffa massima, fissata per ogni linea e tipologia dall'Allegato A della Convenzione medesima, ed ancorata ai livelli tariffari assentiti dalle amministrazioni competenti in vigenza del precedente regime convenzionale di carattere regolatorio in campo tariffario.
  Tale meccanismo prevede che la tariffa, nell'ambito della tariffa massima, possa essere aggiornata in funzione della variazione dei prezzi del combustibile come stabilito e delineato nella predetta clausola convenzionale.
  L'aumento tariffario, in caso di rialzo dei predetti prezzi, potrebbe essere evitato solo se venissero decise misure compensative in termini di revisione degli assetti nautici, di differente articolazione tariffaria o di rideterminazione in diminuzione degli oneri di servizio pubblico, che facciano salvo l'equilibrio economico-finanziario determinato secondo i criteri fissati dalla citata delibera CIPE 111/2007.
  Pertanto, la società CIN, nell'ambito del sistema vigente definisce le proprie tariffe nel limite massimo assentito in Convenzione, il quale viene aggiornato in funzione di aumenti dei prezzi dei combustibili accertati dalle Amministrazioni statali vigilanti secondo parametri tecnici fissati in Convenzione.
  Informo, altresì, che l'articolo 7, primo comma della Convenzione medesima prevede il versamento da parte del MIT alla società CIN di un corrispettivo pari ad euro 72.685.642,00 per lo svolgimento dei servizi in parola a partire dall'anno 2012 e per ciascuno degli anni della durata della convenzione stessa.
  A tal proposito, appare opportuno evidenziare all'interrogante che la CIN continua ad assicurare lo stesso numero di rotte effettuate dalla ex Tirrenia anche se alla stipula della nuova Convenzione con la CIN lo stanziamento annuale da parte dello Stato è passato da circa 100 milioni di euro del 2009 agli attuali 72.685.642,00.
  Successivamente è intervenuto il disposto della legge n. 135 del 7 agosto 2012, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge n. 95 del 2012 che, all'articolo 6, comma 19, prevede che le Convenzioni stipulate con i soggetti aggiudicatari dei compendi aziendali, i cui schemi sono stati approvati con decreto interministeriale MIT-MEF e che sono stati successivamente oggetto del bando di gara per la privatizzazione dei servizi marittimi in parola, si intendano approvate ope legis e producano effetti a far data dalla sottoscrizione delle Convenzioni stesse.
  Inoltre, la stessa norma prevede che ogni successiva modificazione o integrazione delle suddette Convenzioni venga approvata con decreto del MIT con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentite le regioni interessate.
  Da ultimo evidenzio che lo scorso 12 giugno, viste le richieste di operatori del trasporto merci sardo circa i lamentati aggravi nei costi dovuti ad incrementi tariffari operati da Tirrenia, è stata indetta un'apposita riunione tra i vertici politici e tecnici del MIT e le rappresentanze politiche e degli operatori economici locali.
  Da tale riunione è scaturita la volontà delle parti di istituire un tavolo tecnico con Tirrenia per un esame approfondito delle problematiche legate agli aspetti tariffari sopra descritti, nel quadro di possibili modifiche alla convenzione alla scadenza del primo anno di esecuzione.
  Al riguardo, devo ribadire che sebbene gli aumenti praticati dalla CIN negli ultimi mesi rimangono al di sotto dei limiti di tariffa massima stabiliti in Convenzione, la problematica della continuità territoriale marittima della Sardegna costituisce una delle priorità del Governo.
  Infatti, anche questa mattina, presso gli Uffici del MIT, il Ministro Lupi ha incontrato il Governatore della regione Sardegna e l'Amministratore delegato della Compagnia CIN per un esame congiunto della questione evidenziata nell'ottica di garantire un servizio efficiente ma non esageratamente oneroso per le collettività interessate, anche attraverso una revisione della Convenzione vigente, ove necessario. Nel corso dell'incontro, su proposta del Ministro, si è convenuto di congelare l'aumento tariffario, a far data da domani, fino al 17 luglio prossimo, nelle more dei necessari approfondimenti da parte del tavolo tecnico, istituito dallo stesso Ministro e avviatosi già in data odierna, di cui fanno parte i rappresentanti di regione, CIN, MIT e MEF.
  Assicuro che il Governo, proprio in tale ottica, intende proseguire il dialogo avviato per una definitiva soluzione della vicenda.

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