ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19004

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 905 del 17/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: QUARTAPELLE PROCOPIO LIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 16/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 16/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19004
presentato da
QUARTAPELLE PROCOPIO Lia
testo di
Mercoledì 17 gennaio 2018, seduta n. 905

   QUARTAPELLE PROCOPIO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:

   secondo quanto si è appreso dalla stampa nazionale e internazionale l'Etiopia avrebbe varato da pochi giorni una nuova legge che cancella in maniera definitiva le adozioni internazionali dopo averle sospese alcuni mesi or sono;

   questo genera un evidente pregiudizio alle 85 coppie italiane che hanno già avviato le pratiche di adozione internazionale con l'Etiopia di cui 21 avrebbero già un abbinamento;

   nel giugno del 2017 l'ambasciata italiana ad Addis Abeba aveva scritto agli enti italiani autorizzati alle adozioni nel Paese, per comunicare che il Governo etiope aveva deciso la sospensione a tempo indeterminato delle adozioni, precisando però di non avere nulla di scritto;

  la stessa Commissione per le adozioni internazionali nel novembre 2017 secondo quanto affermato dalla presidente dottoressa Laera, «aveva dato disposizioni agli enti italiani autorizzati a affinché non assumessero ulteriori incarichi da parte di famiglie desiderose di adottare in Etiopia e non proponessero nuovi abbinamenti alle famiglie già in carico», dal momento che l'Etiopia presentava ormai una «situazione di estrema incertezza concernente la definizione degli iter adottivi». Altri Paesi avevano deciso di interrompere le adozioni dall'Etiopia, di fatto Usa e Italia erano gli unici rimasti;

   per Paola Crestani, presidente del Ciai, che ha fatto un'adozione nel Paese l'anno scorso, «sarebbe opportuno che l'Italia mettesse un punto alle adozioni in Etiopia, fino a quando ci saranno nuove garanzie. La nostra presenza con la cooperazione però ora è fondamentale, perché gli istituti ora avranno pochissime risorse e i bambini rischiano letteralmente di morire»;

   diventa di fondamentale importanza avviare un chiarimento con le autorità dell'Etiopia per capire se almeno sia possibile procedere con le pratiche già instradate dalle 85 coppie italiane;

   tutta questa vicenda fa emergere con evidente limpidezza l'opportunità e la lungimiranza di aver voluto istituire nell'ultima legge di bilancio un «fondo emergenze» per tutelare la situazione di famiglie che, dopo anni di attesa, avrebbero visto i propri sforzi risolversi in un pugno di mosche –:

   se e come il Governo intenda adoperarsi per tutelare tutte quelle famiglie italiane che hanno avviato pratiche di adozione internazionale in Etiopia e che dalla decisione assunta dal parlamento etiope subirebbero un grave ed evidente pregiudizio.
(4-19004)