ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/19000

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 905 del 17/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI
Data firma: 16/01/2018
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI 16/01/2018
BRIGNONE BEATRICE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI 16/01/2018
PASTORINO LUCA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE - LIBERI E UGUALI 16/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 16/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-19000
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Mercoledì 17 gennaio 2018, seduta n. 905

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE e PASTORINO. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   un recentissima sentenza della Corte di cassazione, secondo quanto riportato dalla stampa il 7 gennaio 2018, ha negato il risarcimento del danno a un giudice di pace che assumeva di avere contratto la tubercolosi sul logo di lavoro (nell'espletamento delle funzioni presso un Centro di identificazione ed espulsione);

   tale ricostruzione è verosimile e, comunque, è un dato di fatto che il giudice di pace ricorrente, come tanti altri magistrati onorari, continuano a non ricevere alcuna indennità in caso di assenza per malattia;

   il decreto legislativo n. 116 del 2017 – approvato da questo Governo – equipara i magistrati onorari ai lavoratori autonomi, applicando una nuova falsa «etichetta» e prevedendo, per coloro che non siano già iscritti alla Cassa nazionale forense, l'iscrizione alla gestione separata all'Inps e ponendo a loro esclusivo carico il versamento dei contributi previdenziali;

   anche la Commissione giustizia della Camera dei deputati aveva espresso seri dubbi di legittimità costituzionale in ordine al regime previdenziale così disciplinato;

   a fortiori non possono ritenersi superati i rilievi formulati dalla Commissione europea, che ha chiuso negativamente il caso EU Pilot 7779/15/EMPL nei confronti dell'Italia in merito alla compatibilità con il diritto dell'Unione europea della disciplina nazionale relativa al servizio prestato dalla magistratura onoraria;

   i capi degli uffici giudiziari, prima che venisse approvato in via definitiva il decreto legislativo n. 116 del 2017, lo avevano criticato unanimemente, prevedendo una paralisi completa a tre anni dall'entra a in vigore è dichiarando che la riforma avrebbe distrutto il servizio giustizia (che già non gode di buona salute);

   la riforma imporrà formalmente a tutti i magistrati onorari un part-time di due giorni a settimana per 700 euro netti al mese, corrisposti ogni tre mesi, oltre a un premio produttività liquidato a fine anno (con conseguente certo peggioramento della qualità del servizio). In realtà non si tratta di un part-time, perché i due giorni sono commisurati alle udienze, in quanto la riforma, vieta ai magistrati, per il futuro, di tenere più di due udienze a settimana, ma tenendoli comunque impegnati per tutto il resto della settimana, nella preparazione delle udienze e nella redazione dei provvedimenti (spesso molto impegnativi, in quanto si tratta di motivare le sentenze);

   in una recente intervista al «Mattino» del 7 gennaio 2018 invece, il Sottosegretario alla giustizia Migliore ha dichiarato che la riforma della magistratura onoraria ritocca i compensi verso l'alto e che adesso essi hanno i contributi «previdenziali», che prima non avevano;

   nella precedente campagna elettorale l'attuale Ministro della giustizia aveva chiesto all'allora Governo in carica «la stabilizzazione della magistratura onoraria, che superi la precarietà e dia regole certe a questo fondamentale pezzo della giustizia». Il Governo attuale, invece - da quanto riferisce il Movimento 6 Luglio invita la categoria «a guardarsi intorno per cercare un altro lavoro» –:

   quali siano le intenzioni del Governo dopo la sentenza della Corte di cassazione citata e se le dichiarazioni del Sottosegretario per la giustizia esprimono effettivamente l'orientamento del Governo;

   se il Governo sia realmente intenzionato a portare ad attuazione l'iscrizione alla gestione separata Inps dei magistrati onorari non iscritti alla Cassa nazionale forense;

   quali siano le intenzioni del Governo per superare i rilievi formulati dalla Commissione europea ed evitare le conseguenti sanzioni per l'Italia.
(4-19000)