ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18970

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 904 del 09/01/2018
Firmatari
Primo firmatario: BERNINI PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/01/2018


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18970
presentato da
BERNINI Paolo
testo di
Martedì 9 gennaio 2018, seduta n. 904

   PAOLO BERNINI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:

   secondo l'Associazione vittime della caccia, solo nel mese di ottobre 2017 e quindi solo dopo poco più di un mese dall'apertura della stagione venatoria 2017/18, sono ben 44 le vittime di armi da caccia e cacciatori: tra questi 4 i morti e 7 i feriti tra i non cacciatori tra cui una bambina nel giardino della sua casa a Forlì per un totale 27 i feriti 17 i morti;

   in relazione ai dati della stagione venatoria 2016/17 risulta che: il totale complessivo degli animali domestici vittime della caccia è 203, in cinque mesi ben 21 sono state le persone impallinate estranee alla caccia, 12 feriti in ambito venatorio e 9 in ambito extra-venatorio, 3 i minori vittime, 2 feriti e un suicida (disponibilità delle armi per omessa custodia); i cacciatori vittime di colleghi: 9 morti e 47 feriti. Quindi in totale: 12 morti e 68 feriti nell'arco della stagione venatoria;

   le regioni maggiormente colpite da questo fenomeno sono: il Veneto con 5 cittadini feriti tra cui un minore, e 7 cacciatori feriti; la Lombardia con 2 cittadini feriti e 5 cacciatori; il Lazio con un cittadino ferito e 5 cacciatori e 2 deceduti; l'Emilia Romagna con 2 cittadini feriti e 1 morto; la Campania 3 cittadini feriti tra cui un minore;

   durante le battute di caccia risultano (dai dati acquisiti tramite le rassegne stampa) 83 animali domestici uccisi solo negli ultimi 5 mesi dell'anno nella stagione venatoria 2016/17, 23 feriti e 45 casi di maltrattamento. Le regioni in cui questi episodi sono avvenuti sono: Umbria (35 animali domestici uccisi, 1 ferito, 5 casi di sevizie), la Puglia (31), la Sardegna (16), la Sicilia (15), il Veneto (15), l'Emilia Romagna (15), il Lazio (12), la Toscana (10), il Piemonte (8);

   interessante anche il dato che rileva come i responsabili dei crimini venatori, nei casi in cui è stato possibile individuare l'identità del responsabile di atti di bracconaggio o di caccia illegale, riguarda per il 79 per cento i cacciatori con regolare licenza di caccia;

   secondo la sentenza di cassazione penale n. 5435/3005 «per un bambino la vista di un'arma facilmente accessibile costituisce un'attrattiva irrefrenabile»;

   nell'analisi dei dati relativi agli incidenti di caccia appare quindi evidente che questi siano di diretta responsabilità di chi si aggira anche nelle proprietà private, considerato che è consentito ai cacciatori l'accesso a tali proprietà dall'articolo 842 del codice;

   per stessa ammissione dei cacciatori, in alcune «specialità» di caccia quale quella al cinghiale, accadono la maggior parte degli incidenti, per altro del tutto prevedibili e nei quali a morire sono per primi i cacciatori stessi –:

   se i Ministri interrogati non intendano assumere iniziative alla luce dei preoccupanti dati riguardo alla strage che avviene durante le stagioni venatorie per mano di cacciatori, anche a danno dei comuni cittadini e degli animali domestici;

   se i Ministri non considerino opportuno assumere iniziative per rivedere le previsioni dell'articolo 842 del codice civile che, di fatto, garantiscono secondo l'interrogante evidenti privilegi ai cacciatori e non tutelano gli spazi privati e gli habitat in cui né i liberi cittadini né la biodiversità risultano protetti;

   se i Ministri non ritengano opportuno assumere iniziative affinché siano attuati più stringenti ed efficaci controlli per verificare le condizioni di salute, inclusa la sanità mentale, la capacità e le competenze dei cacciatori che, armati, possono causare evidentemente la morte e il ferimento di numerosi cittadini ogni anno, i quali non possono esercitare nemmeno il diritto di passeggiare o cercare funghi nei boschi perché rischiano constantemente la morte.
(4-18970)