ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18669

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 893 del 29/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: ZAPPULLA GIUSEPPE
Gruppo: ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA
Data firma: 29/11/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CAPODICASA ANGELO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 29/11/2017
FAVA CLAUDIO ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA 29/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 29/11/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/01/2018
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18669
presentato da
ZAPPULLA Giuseppe
testo di
Mercoledì 29 novembre 2017, seduta n. 893

   ZAPPULLA, CAPODICASA e FAVA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:

   con decreto n. 218 del 3 marzo 2016 il dipartimento regionale delle acque e dei rifiuti dell'assessorato regionale dell'energia e dei servizi di pubblica utilità della regione siciliana, ha approvato il «Progetto per l'ampliamento dell'attività di gestione dei rifiuti della piattaforma di e recupero di rifiuti pericolosi e non, per complessive 200.000 tonnellate annue, di cui 115.000 pericolosi, presso il comune di Scicli (Ragusa) in contrada Cuturi in variante allo strumento urbanistico», presentato dalla ditta ACIF s.r.l.;

   con delibera di giunta comunale n. 125 del 15 luglio 2014, in coerenza con le precedenti delibere votate dal consiglio comunale sin dal 2010, a tutela e valorizzazione dell'area in questione è stato espresso parere negativo motivato all'impianto suddetto;

   la commissione straordinaria insediatasi a Scicli il 21 luglio 2015 a seguito dello scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose, pur convocata, non è mai intervenuta in alcuna delle conferenze di servizio indette per il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale, pur trattandosi, quello dei rifiuti, il tema maggiormente scottante nei casi di inquinamento mafioso;

   la medesima ditta avrebbe chiesto il finanziamento agevolato di cui al «Bando programmi di investimento innovativi (macchinari) per le regioni dell'obiettivo convergenza DD 20/11/2013 – Ministro Sviluppo Economico, relativo alle modalità di partecipazione al bando a sportello», per la concessione delle agevolazioni previste dal decreto ministeriale 29 luglio 2013 (investimenti innovativi-macchinari) e per tale motivo dovrebbe aver prodotto autocertificazione di conformità urbanistica dell'area al piano regolatore generale vigente, come richiesto dal bando;

   l'area in questione è sempre stata «zona agricola E.4», divenendo «zona D» con il DDS 218/2016 e dunque presumibilmente dopo la data di presentazione dell'istanza al Ministero dello sviluppo economico;

   la commissione straordinaria non ha deliberato in relazione al parere tecnico trasmesso dall'U.T.C. alla regione siciliana il 24 luglio 2015, come invece richiesto dalla stessa U.T.C. nel documento. Infatti, il parere implicava di fatto una variante al P.R.G. che avrebbe dovuto essere approvata dalla commissione con i poteri del consiglio comunale; ciò ha sottratto di fatto il parere all'obbligo di pubblicazione all'albo dell'Ente, contribuendo a prolungare l'assenza di comunicazione alla comunità –:

   se non ritengano opportuno e doveroso assumere ogni iniziativa di competenza per fare piena luce su tutti i passaggi, ad avviso degli interroganti, opachi della vicenda in premessa e segnatamente chiarire il contenuto dell'autocertificazione resa dall'ACIF presso gli uffici del Ministero dello sviluppo economico inerente al requisito della conformità urbanistica relativa all'impianto in questione, che costituiva condizione ineludibile per la concessione del finanziamento;

   se risultino agli atti le motivazioni che abbiano indotto la commissione straordinaria a non deliberare, avendone i poteri in occasione del parere tecnico, poi, trasmesso dall'U.T.C. alla regione siciliana il 24 luglio 2015, come invece richiesto dall'U.T.C. esplicitamente nel documento stesso, nonché le regioni per le quali la commissione straordinaria non abbia concluso l’iter virtuoso avviato dai precedenti governi dalla città e segnatamente quello concernente la delibera del consiglio comunale n. 5 del 19 gennaio 2015 relativa alla variante da «zona E.4» a «zona E.1» che avrebbe efficacemente protetto il territorio dall'insediamento industriale poi autorizzato dalla regione siciliana con il provvedimento n. 218 del 2016 sopra citato;

   quali siano le ragioni per le quali commissione straordinaria non è intervenuta a nessuna delle molteplici conferenze dei servizi, omettendo quindi di fornire i pareri di competenza nonché le ragioni di quello che gli interroganti giudicano un ostinato silenzio della commissione medesima alle note con cui il comitato cittadino, prontamente costituitosi, avanzava dettagliate richieste di misure a protezione della città da un insediamento industriale per lavorazione di materiali pericolosi, prossimo all'abitato, in zona rurale non attrezzata ed incompatibile con la vocazione agricola e turistica del territorio.
(4-18669)