ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18402

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 883 del 08/11/2017
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 08/11/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 08/11/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18402
presentato da
BUSTO Mirko
testo di
Mercoledì 8 novembre 2017, seduta n. 883

   BUSTO. — Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   la puntata di Report del 30 ottobre 2017 ha focalizzato l'attenzione sul problema di contaminazione da glifosato della pasta commercializzata in Italia, a fronte del massiccio uso del diserbante nella produzione del grano estero, proveniente soprattutto dal Canada;

   il glifosato è un probabile cancerogeno per l'uomo secondo lo Iarc e il prossimo 9 novembre 2017 la Commissione dovrà votare per la sua ri-autorizzazione in Europa. Alcuni esponenti del Parlamento europeo, tra cui i portavoce del Movimento 5 Stelle, hanno espresso la propria opposizione alla proposta di rinnovo dell'autorizzazione per altri 10 anni in Commissione Envi, tramite una mozione volta a promuovere il superamento nell'uso del glifosato nel più breve tempo possibile e non oltre il 2020, suggerendo la necessità di un controllo degli alimenti e delle matrici ambientali e finanziando adeguati studi scientifici verso la formulazione di alternative ecologiche a tale sostanza;

   la trasmissione televisiva ha avvertito sulla presenza di glifosato e del suo metabolita Ampa nella pasta italiana, in concentrazioni inferiori ai limiti di legge fissati in Italia (10 mg/kg) per quello che concerne il grano, consentendo un'assunzione, tramite la pasta, di quantità di glifosato al di sotto dei limiti di soglia giornalieri fissati dall'Efsa (0,5 mg/kg di peso corporeo). Tale previsione andrebbero però, a giudizio degli interroganti, valutata in un quadro più complesso che includa la considerazione della presenza del glifosato in altre sostanze diverse dalla pasta e del largo utilizzo di tale cereale nell'alimentazione italiana;

   la valutazione dell'Efsa sulla tossicità del glifosato, condotta sulla sola sostanza attiva – senza dunque la presenza di co-formulanti o additivi – ha reputato il principio attivo non cancerogeno e stabilito una dose giornaliera accettabile di 0,5 mg/kg peso. L'Efsa comunque non ignora la tossicità del glifosato e raccomanda, nell'ultimo rapporto sui residui di pesticidi in Europa, agli Stati membri di estendere le analisi sui residui del glifosato, cercando, nel contempo, di sviluppare i metodi analitici esistenti per il controllo del glifosato e dei suoi metaboliti;

   in Italia uno studio sul glifosato è stato condotto dall'Istituto Ramazzini che, come emerge dalla stessa trasmissione televisiva, avverte sulla pericolosità del pesticida, spesso sottostimata, per le fasce più deboli, bambini, anziani e donne incinte, per i quali non sarebbero stabiliti limiti sicuri di esposizione. La dottoressa Belpoggi, responsabile dell'Istituto, afferma che non esistano dosi di esposizione senza rischio e che la stessa esposizione a basse dosi procurerebbe, anche a quantità ritenute sicure (ADI USA) e per un periodo espositivo relativamente breve, alterazioni allo sviluppo sessuale, alla flora batterica intestinale, effetti genotossici, nonché gravi effetti sulla salute, che potrebbero manifestarsi anche con patologie oncologiche a lungo termine. La considerazione del glifosato da parte dell'istituto come tossico interferente endocrino e cancerogeno avrebbe indotto il Ministro Martina a non aderire a un rinnovo dell'autorizzazione all'uso della sostanza per altri 10 anni;

   il grano italiano per legge non può essere trattato con glifosato, come da decreto ministeriale del 22 agosto 2016, in pre-raccolta, al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura. La produzione risulta, inoltre, essere in diminuzione, tanto che la maggior parte del grano viene importato dall'estero;

   i controlli sistematici sulla presenza di glifosato nel grano di importazione non sono previsti per legge e non esiste una sistematica valutazione dei prodotti finiti in relazione all'ammontare dei residui dei pesticidi –:

   se i Ministri interrogati non intendano farsi promotori, nelle sedi competenti, di un'iniziativa per l'indicazione in etichetta dell'eventuale presenza del glifosato nella pasta, in considerazione del largo consumo di questo prodotto nell'alimentazione italiana che suggerirebbe una revisione della dose quotidiana ammissibile in relazione alle abitudini alimentari degli italiani;

   se i Ministri non intendano promuovere un monitoraggio adeguato dei prodotti alimentari in relazione alla presenza dei pesticidi, glifosato in primis, nell'ambito dei controlli effettuati dalle autorità preposte sul territorio;

   se il Governo non intenda sostenere in sede europea la necessità di un superamento dell'uso del glifosato nel più breve tempo possibile e non oltre il 2020.
(4-18402)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

residuo di antiparassitario

controllo sanitario

ispezione degli alimenti