ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/18129

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 869 del 12/10/2017
Firmatari
Primo firmatario: BUSTO MIRKO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 12/10/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DAGA FEDERICA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2017
DE ROSA MASSIMO FELICE MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2017
MICILLO SALVATORE MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2017
TERZONI PATRIZIA MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2017
ZOLEZZI ALBERTO MOVIMENTO 5 STELLE 12/10/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/10/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-18129
presentato da
BUSTO Mirko
testo di
Giovedì 12 ottobre 2017, seduta n. 869

   BUSTO, DAGA, DE ROSA, MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:

   come si apprende da quotidiani locali, quali infovercelli24.it, martedì 10 ottobre 2017 la regione Piemonte ha dichiarato lo stato di massima pericolosità per incendi boschivi su tutto il territorio piemontese, vietando dunque le azioni che possano determinare anche solo potenzialmente l'innesco di incendio;

   nello stesso momento nel vercellese si procede con la consueta bruciatura delle stoppie del riso, pur se accompagnata da polemiche di chi la considera ormai superata e dannosa per l'ambiente (in particolare per la già scarsa qualità dell'aria nel vercellese);

   La Stampa di Vercelli e Provincia dell'11 ottobre 2017 riporta come le rilevazioni di Arpa Piemonte abbiano constatato una concentrazione allarmante di PM10 nella zona tra Caresana e Motta de’ Conti nel giorno 4 ottobre 2017, rispettivamente di 105 e 120 microgrammi per metro cubo, quando il limite consentito è di 50 µg/m3. Tale superamento dei limiti non rappresenta un fatto isolato vista l'alta concentrazione di polveri sottili superiori al limite consentito registrate negli ultimi giorni in tutta la Bassa Vercellese;

   l'allarme sollevato sull'inquinamento in tutta l'aria della Pianura Padana è già stato oggetto della risoluzione in Commissione n. 7-01158, con particolare riguardo al livello di PM10 e alla riduzione delle aspettative di vita per la stessa popolazione residente;

   qualche giorno fa, un anziano agricoltore di 84 anni è stato ritrovato morto carbonizzato in un suo campo accanto a un rogo di stoppie che potrebbe essere sfuggito al controllo ad Ottobiano (Pavia);

   il regolamento della provincia di Vercelli sulle condizioni per l'eliminazione, mediante combustione, delle stoppie costituenti residui del raccolto stagionale di prodotti agricoli, come stabilito dall'articolo 59 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, «Testo Unico delle Norme di Pubblica Sicurezza», dall'articolo 19 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e successive modificazioni e integrazioni (Testo unico enti locali) e l'articolo 7 del decreto legislativo n. 267 del 2000 e successive modificazioni e integrazioni, stabilisce determinati criteri per l'abbruciatura delle stoppe, al fine di assicurare la pubblica sicurezza. Tra questi si rileva la valutazione delle condizioni ambientali e meteorologiche e il divieto della pratica in caso di vento o nebbia;

   secondo notiziavercellioggi.it del 6 ottobre 2017 le regole definite dal regolamento provinciale non sarebbero rispettate, con particolare riguardo al divieto di abbruciatura fino a 100 metri dalle strade, tanto che, in più di un caso, è stata richiesto l'intervento dei vigili del fuoco a spegnere gli incendi che hanno superato tale limite. Allo stesso modo non è stata rispettata la disposizione di evitare gli incendi in caso di vento, come testimoniato da diverse immagini pubblicate sui giornali locali delle colonne di fumo trasportate dal vento –:

   se il Governo non intenda assumere iniziative normative per garantire la tutela dell'incolumità e della salute pubblica, con riferimento alla dibattuta pratica di abbruciatura delle stoppie del riso;

   se il Governo non intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per rafforzare i controlli al fine di evitare le infrazioni denunciate dai media locali piemontesi.
(4-18129)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-18129
presentata da
BUSTO Mirko

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Occorre premettere che la regolamentazione della pratica dell'abbruciamento è demandata ai comuni ed alle altre amministrazioni locali competenti in materia ambientale, le quali hanno facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale, mentre spetta agli organi di controllo locali la verifica del rispetto delle suddette norme.
  Si evidenzia, altresì, che l'attività di combustione dei residui vegetali al fine del riciclaggio delle sostanze concimanti o ammendanti in essi contenute rappresenta una buona pratica agricola ed una delle modalità di utilizzazione dei residui vegetali in agricoltura. Tale attività non rientra nella fattispecie della combustione illecita dei rifiuti come stabilito dal comma 6 dell'articolo 256 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 che recita: «Si applicano le sanzioni di cui all'articolo 255 se le condotte di cui al comma 1 hanno a oggetto i rifiuti di cui all'articolo 184, comma 2, lettera
e). Fermo restando quanto previsto dall'articolo 182, comma 6-bis, le disposizioni del presente articolo non si applicano all'abbruciamento di materiale agricolo o forestale naturale, anche derivato da verde pubblico o privato». Pertanto l'attività di combustione è considerata illecita solo se ha come oggetto i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali.
  Sullo stesso tema interviene anche il comma 6-
bis dell'articolo 182 del decreto legislativo n. 152 del 2006 il quale specificatamente prevede che: «Le attività di raggruppamento e abbruciamento in piccoli cumuli e in quantità giornaliere non superiori a tre metri steri per ettaro dei materiali vegetali di cui all'articolo 185, comma 1, lettera f), effettuate nel luogo di produzione, costituiscono normali pratiche agricole consentite per il reimpiego dei materiali come sostanze concimanti o ammendanti, e non attività di gestione dei rifiuti. Nei periodi di massimo rischio per gli incendi boschivi, dichiarati dalle regioni, la combustione di residui vegetali agricoli e forestali è sempre vietata. I comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale hanno la facoltà di sospendere, differire o vietare la combustione del materiale di cui al presente comma all'aperto in tutti i casi in cui sussistono condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli e in tutti i casi in cui da tale attività possano derivare rischi per la pubblica e privata incolumità e per la salute umana, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili (PM10)».
  Da quanto sopra esposto, il tema in argomento risulta essere dunque già opportunamente disciplinato dalla normativa vigente.
  Ad ogni modo, secondo quanto riferito dall'Arpa Piemonte, i dati relativi al caso in esame non sono valori di concentrazione misurati bensì si tratta di valori stimati mediante modellistica.
  L'Arpa, infatti, con cadenza giornaliera, pubblica sul portale di sistema Piemonte le mappe raffiguranti lo stato di qualità dell'aria stimato su ogni comune piemontese in relazione agli indicatori giornalieri definiti dal decreto legislativo n. 155 del 2010 per PM10, biossido di azoto NO2 ed ozono O3.
  Le informazioni sono ottenute ogni giorno integrando i risultati prodotti dal sistema modellistico di chimica e trasporto utilizzato da Arpa Piemonte ed i dati osservati dalle stazioni del Sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria.
  Per quanto concerne i dati misurati, per il territorio del vercellese, le stazioni del Sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria sono ubicate nei comuni di Vercelli (Vercelli – Coni e Vercelli – Gastaldi), Cigliano (Cigliano – Autostrada) e Borgosesia (Borgosesia – Tonella).
  Nelle stazioni di Vercelli – Coni (l'unica stazione di fondo in area suburbana relativamente prossima ai terreni agricoli adibiti a risaia), e Vercelli – Gastaldi (stazione di traffico) i valori misurati nel periodo dall'1/09 al 17/10, presentano analogo profilo di andamento rispetto ai dati misurati nelle altre stazioni «limitrofe» ubicate nei territori dell'alessandrino e del novarese.
  Complessivamente le predette stazioni, al netto di qualche episodio ascrivibile ad eventi locali, incrementano o decrementano i valori di concentrazione in modo coerente alla situazione meteorologica dell'area piemontese nella quale sono installate. Durante i periodi di alta pressione i valori di concentrazione aumentano e, viceversa, quando la situazione meteorologica diventa favorevole alla dispersione degli inquinanti, i valori di PM10 decrescono. Spicca tra tutti il dato di PM10 particolarmente elevato (sia in relazione al suo valore assoluto sia in confronto con quelli misurati) rilevato nella giornata del 6 ottobre scorso presso la stazione di Oleggio-Gallarate (stazione di traffico) che tuttavia è verosimilmente riconducibile ai veicoli pesanti in manovra nel limitrofo parcheggio sterrato.
  Alcune valutazioni sui dati PM10 misurati nell'ultimo bimestre nelle stazioni delle aree del territorio piemontese a vocazione risicola e quindi (potenzialmente) interessate dal fenomeno dell'abbruciamento stoppie (provincie di Vercelli, Novara, Alessandria) confrontati con i valori registrati presso una stazione di fondo rurale (Vinchio, in provincia di Asti), verosimilmente non interessata dagli abbruciamenti, e con il valore medio delle stazioni di fondo urbano di Alessandria, Asti e Novara, evidenziano un generale aumento dei valori a partire dal 9 ottobre. Gli incrementi, ancorché con intensità e distribuzioni differenti non sempre regolari, paiono più evidenti in riferimento alle stazioni di Casale e di Vercelli.
  Se per quanto concerne Casale e Vercelli, territori a vocazione risicola, tali incrementi possono essere compatibili con la presenza di abbruciamenti che non sono stati dispersi efficacemente dalla meteorologia, Arpa evidenzia che nello stesso periodo l'innalzamento dei valori è avvenuto anche a Torino, territorio non risicolo, per fattori di pressione differenti.
  Si fa presente, da ultimo, che secondo quanto riferito dalla regione Piemonte, con apposita determinazione del Settore protezione civile, la regione può impedire l'abbruciamento di residui vegetali in determinati periodi dell'anno per motivi di pericolo incendi; ultimo tra tali provvedimenti, la dichiarazione di massima pericolosità per incendi boschivi, datata 10 ottobre 2017.
  Oltre a tale strumento, nel caso in esame, la provincia di Vercelli si è dotata di un apposito regolamento di divieto di combustione di residui vegetali.
  In aggiunta a tali strumenti, in attuazione dell'Accordo tra le Regioni del bacino padano, atto alla mitigazione della concentrazione del PM10 in atmosfera, il Settore emissioni e rischi ambientali della regione Piemonte, con la determinazione n. 463 del 31 ottobre 2017, ha stabilito che su tutto il territorio regionale vige il divieto di abbruciamento di residui vegetali dall'1/10 al 31/03 dell'anno successivo in maniera permanente.
  Nelle settimane in corso, l'assessorato all'ambiente della regione Piemonte si è fatto promotore di incontri con le amministrazioni comunali la cui popolazione supera i 20.000 abitanti, per illustrare gli aspetti dell'accordo del bacino padano e i contenuti delle più recenti normative regionali in attuazione dello stesso.
  Alla luce delle informazioni esposte, si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente continuerà a svolgere le proprie attività, senza ridurre in alcun modo il livello di attenzione sulla questione.
  

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

incendio

lotta contro l'inquinamento

mass media locali