ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17803

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 850 del 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 14/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 14/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
23/03/2018
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2018
CESARO ANTIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (BENI, ATTIVITA' CULTURALI E TURISMO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 23/03/2018

CONCLUSO IL 23/03/2018

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17803
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Giovedì 14 settembre 2017, seduta n. 850

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:

   il fondo unico per lo spettacolo (Fus) istituito dalla legge n. 163 del 1985 costituisce il principale strumento di sostegno al settore dello spettacolo dal vivo e della cinematografia da parte dello Stato;

   le finalità del Fus consistono nel sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi ed imprese operanti nei settori delle attività cinematografiche, musicali, di danza, teatrali, circensi e dello spettacolo viaggiante, nonché nella promozione e nel sostegno di manifestazioni ed iniziative di carattere e rilevanza nazionali da svolgere in Italia o all'estero;

   i contributi alle fondazioni lirico-sinfoniche sono assegnati con i criteri e le procedure indicate nel decreto ministeriale 3 febbraio 2014;

   il 26 luglio 2017, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha approvato l'integrazione del piano di risanamento per il triennio 2016-2018 per quanto concerne la Fondazione Teatro Lirico «Giuseppe Verdi» di Trieste;

   come riportato nella nota stampa della Fondazione, pubblicata nella medesima giornata sul proprio sito online «il Decreto di approvazione, sottoscritto dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini e dal Ministro dell'Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan, di fatto riconosce alla Fondazione una posizione di eccellenza tra gli Enti impegnati a sostenere il percorso di risanamento, stabilendo due primati: quella triestina è la prima ad avere pienamente superato tutte le scadenze del primo Piano (2013/2016) ed è la prima a vedere approvato il nuovo Piano di adeguamento fino al 2018 (previsto dal decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2016, n. 160, in particolare articolo 24 “Misure urgenti per il patrimonio e le attività culturali”), interamente redatto grazie a risorse interne, in un'ottica di contenimento dei costi. (...) L'approvazione del nuovo Piano si affianca ai successi della stagione appena conclusa, che ha registrato, per il secondo anno consecutivo, un incremento di pubblico, pari a +17 per cento per le attività 2016-2017»;

   in merito, il sovrintendente della Fondazione Stefano Pace, nell'intervista pubblicata da Il Piccolo di Trieste il 31 luglio 2017, ha commentato: «speriamo che non ci siano sorprese da parte del Fondo Unico dello Spettacolo. Abbiamo fatto un passo importante per la messa in sicurezza del Verdi (...). Siamo stati i primi a ottenere questo risultato superando l'esame a pieni voti»;

   secondo un articolo del 9 settembre 2017 pubblicato dal suddetto quotidiano triestino, il Consiglio di indirizzo del Teatro citato ha chiesto «un incontro con la Presidente della Regione Fvg Debora Serracchiani e con il Ministro Franceschini riguardo il taglio di 890 mila euro da parte del FUS nei confronti del Verdi di Trieste. (...) Come evidenziato nella nota diffusa dalla Fondazione, dopo la riunione del Consiglio di Indirizzo, sono state analizzate le diverse voci e i punteggi della ripartizione, in attesa degli incontri presso le competenti sedi istituzionali (...). La soluzione positiva dovrebbe prevedere il recupero dei quasi novecento mila euro assegnati quest'anno, indispensabili per garantire il pareggio di bilancio (obiettivo imprescindibile del piano di risanamento)»;

   inoltre, «si rileva una vera e propria emorragia di risorse del Fus, a decorrere dal 2012, visto che da 11 milioni di stanziamento previsti per il primo piano, si è progressivamente passati a 7,8 per l'anno 2017. La RSU non nasconde la preoccupazione per la situazione. Negli anni, rinunciando per esempio al premio di produzione, i sindacati hanno sempre perseguito azioni per mantenere i posti di lavoro e evitare esuberi. Il Verdi occupa attualmente 240 persone. Sotto accusa, da parte dei sindaci, è stata la scelta del ministero di non prorogare l'attribuzione del 5 per cento del Fus alle Fondazioni virtuose, ovvero quelle che hanno chiuso il bilancio in attivo per tre esercizi consecutivi (è il caso del Verdi). Per questo anche la Rsu, in modo unitario, ha chiesto un incontro urgente alla presidente della regione Serracchiani» –:

   alla luce dei fatti esposti in premessa, quali iniziative urgenti il Ministro interrogato intenda porre in essere al fine di evitare i tagli ai fondi per la Fondazione teatro lirico «Giuseppe Verdi» di Trieste;

   quali iniziative intenda inoltre attuare al fine di scongiurare possibili ripercussioni per i lavoratori.
(4-17803)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 23 marzo 2018
nell'allegato B della seduta n. 1
4-17803
presentata da
PRODANI Aris

  Risposta. — Si riscontra l'atto di sindacato ispettivo in esame, con il quale l'interrogante, con riferimento al taglio dei fondi a valere sul Fus, per un ammontare pari a 890 mila euro, destinati alla fondazione teatro lirico «Giuseppe Verdi» di Trieste, oltreché alla scelta di questa Amministrazione di non prorogare l'attribuzione del 5 per cento del Fus alle fondazioni virtuose che hanno chiuso il bilancio in attivo per tre esercizi consecutivi, chiede di sapere quali iniziative intenda assumere il Ministero al fine di scongiurare tagli alla fondazione triestina, che potrebbero impattare anche sui 240 lavoratori attualmente occupati al «Giuseppe Verdi».
  Si risponde sulla base degli elementi forniti dalla competente direzione generale spettacolo.
  Dal 2013 in poi, con la legge n. 112 del 2013 integrata dalla legge n. 106 del 2004, il Governo ed il Parlamento hanno posto in essere un serie di interventi legislativi finalizzati a far fronte allo stato di grave crisi del settore lirico-sinfonico, e pervenire al risanamento delle gestioni e al rilancio delle attività delle fondazioni.
  
In primis, è stato delineato un percorso di risanamento per le fondazioni in crisi che sono state chiamate a presentare un apposito piano, sottoposto ad approvazione – su proposta del commissario di Governo – sia del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che del Ministero dell'economia e delle finanze. È stato, inoltre, istituito un fondo di rotazione, con una dotazione finanziaria di 125 milioni di euro, a cui hanno avuto accesso fino ad oggi n. 9 fondazioni lirico sinfoniche.
  Per quel che concerne la situazione relativa al flusso di contribuzione statale destinato alla fondazione lirico-sinfonica teatro lirico «Giuseppe Verdi» di Trieste nel periodo 2014-2017, si rappresenta quanto segue.
  Con riferimento al Fus, in via preliminare, si evidenzia che il 2014 è il primo anno in cui trova applicazione il decreto ministeriale 3 febbraio 2014 che individua, alla luce dei criteri di cui all'articolo 11 della legge n. 112 del 2013, i nuovi criteri di riparto del fondo unico per lo spettacolo da destinare alle fondazioni lirico-sinfoniche.
  In particolare, ai sensi dell'articolo 1 del citato decreto ministeriale 3 febbraio 2014:

   1. una sub-quota, nella misura del 50 per cento della quota, è ripartita in considerazione dei costi di produzione derivanti dai programmi di attività realizzata da ciascuna fondazione nell'anno precedente quello cui afferisce la ripartizione, sulla base degli indicatori di rilevazione della produzione di cui all'articolo 2;

   2. una sub-quota, nella misura del 25 per cento della quota, è ripartita in considerazione del miglioramento dei risultati della gestione attraverso la capacità di reperire risorse;

   3. una sub-quota, nella misura del 25 per cento della quota, è ripartita in considerazione della qualità artistica dei programmi, con particolare riguardo per quelli sia predisposti a realizzare segnatamente in un arco circoscritto di tempo spettacoli lirici, di balletto e concerti coniugati da un tema comune, sia ad attrarre turismo culturale.

  Ai sensi dell'articolo 6, comma 1, del predetto decreto ministeriale (dal 2014 e fino al 2016 – confronta articolo 11, comma 20-bis della legge n. 112 del 2013, «a decorrere dal 2014, a termini di legge, una sub-quota del 5 per cento è previamente destinata alle fondazioni che abbiano raggiunto, senza computare l'utilizzo dei fondi di cui all'articolo 11 della legge 7 ottobre 2013, n. 112, di conversione del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, il pareggio di bilancio nei tre esercizi finanziari precedenti la ripartizione, con suddivisione della sub-quota in parti eguali tra le suddette fondazioni».
  La fondazione lirica triestina ha realizzato il pareggio di bilancio nel triennio precedente la ripartizione e, pertanto, ha ottenuto – dal 2014 fino al riparto 2016 – il «premio» di cui al citato articolo 6, comma 1, del decreto ministeriale 3 febbraio 2014.
  Per il 2017, tuttavia, tale premio non è stato riconosciuto ad alcuna fondazione lirica dal momento che l'articolo 11, comma 20-
bis, della legge n. 112 del 2013 lo prevedeva solo «per il triennio 2014-2016».
  Si evidenzia, inoltre, che nel 2017 la fondazione di Trieste ha conseguito una valutazione di qualità artistica pari a 40 punti, in aumento rispetto alle valutazioni del 2015 (punti 22) e del 2016 (punti 24). Il punteggio in aumento ha consentito di ridurre l'impatto della perdita del 2017, fermi restando gli altri indicatori costituiti dai costi di produzione e dal reperimento dei risultati di gestione.
  Ad ogni buon conto, in relazione ai fondi extra Fus, si evidenza che ai sensi della legge n. 232 del 2016 e della legge n. 19 del 2017, la fondazione lirico-sinfonica di Trieste ha ottenuto nel 2017 un contributo di euro 646.369,00 per far fronte ai debiti fiscali.
  Relativamente al Piano di risanamento, si evidenzia che in data 16 settembre 2014 è stato firmato il decreto interministeriale di approvazione del piano di risanamento, registrato dalla Corte dei conti in data 15 ottobre 2014. Tale circostanza ha determinato l'erogazione di euro 11.000.000 (a valere sul fondo di rotazione), che si aggiungono alla somma di euro 1.932.000 erogati ai sensi del comma 9, dell'articolo 11 del decreto-legge n. 91 del 2013.
  In data 20 giugno 2017 è stato, inoltre, firmato il decreto interministeriale di approvazione dell'integrazione di piano 2016-2018, registrato dalla Corte dei conti in data 19 luglio 2017.
  Si evidenzia, da ultimo, che in data 19 dicembre 2017 è stata sottoscritta con il comune di Trieste una convenzione — per l'importo di 300.000,00 euro — finalizzata al sostegno del progetto transfrontaliero di promozione e valorizzazione della cultura musicale e operistica promosso e attuato dal teatro Verdi.
  Gli interventi normativi sopra menzionati, nonché le relative misure adottate, mettono in evidenza come il Ministero si stia adoperando per garantire il pieno risanamento della fondazione lirica «Giuseppe Verdi», oltreché di tutte le altre eccellenze italiane del settore lirico-sinfonico, nella consapevolezza della rilevanza di tale realtà per la cultura italiana.
  

Il Sottosegretario di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo: Antimo Cesaro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

arti dello spettacolo

aiuto finanziario

pareggio del bilancio