ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17784

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 850 del 14/09/2017
Firmatari
Primo firmatario: GALLINELLA FILIPPO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 14/09/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRARESI VITTORIO MOVIMENTO 5 STELLE 14/09/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 14/09/2017
Stato iter:
17/11/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/11/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 17/11/2017

CONCLUSO IL 17/11/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17784
presentato da
GALLINELLA Filippo
testo di
Giovedì 14 settembre 2017, seduta n. 850

   GALLINELLA e FERRARESI. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che:

   vaste aree del territorio nazionale sono state danneggiate nel corso del tempo da continui fenomeni di subsidenza artificiale e in alcuni casi, in particolare nel Polesine e nel Delta Padano, l'affondamento del terreno ha causato un gravissimo dissesto idraulico ed idrogeologico;

   tra le conseguenze della alterazione dell'ordinamento idraulico, oltre all'abbassamento degli alvei e delle sommità arginali dei corsi d'acqua che ha annullato il franco di sicurezza degli argini, esponendo il suddetto territorio a frequenti esondazioni, è senz'altro da annoverare lo sconvolgimento del sistema di bonifica;

   è evidente infatti che i canali e i collettori di bonifica erano stati scavati nei secoli in modo da poter sfruttare le esigue pendenze tipiche dei territori di bassa pianura e i relativi coefficienti udometrici in base ai quali erano state calcolate le sezioni liquide degli scoli e le portate delle idrovore, erano alquanto bassi;

   questo straordinario abbassamento del territorio ha comportato un aumento dei costi per il riordino delle opere di bonifica, in particolare del costo dell'energia elettrica necessaria a garantire l'esercizio dei sistemi idrovori ed ha moltiplicato gli oneri relativi alla gestione e manutenzione degli impianti;

   nel corso degli anni, i finanziamenti statali a sostegno dei programmi di subsidenza si sono sempre più ridotti fino ad un loro completo azzeramento –:

   di quali ulteriori elementi dispongano i Ministri interrogati in merito a quanto brevemente riportato in premessa e se non intendano assumere iniziative urgentemente al fine di rifinanziare gli interventi necessari a contrastare la subsidenza.
(4-17784)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 17 novembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 887
4-17784
presentata da
GALLINELLA Filippo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa ai fenomeni di subsidenza nel Polesine e nel Delta Padano, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  In via preliminare si fa presente che gli effetti dei fenomeni di subsidenza hanno avuto ricadute sull'assetto idraulico, geomorfologico e territoriale e risulta, quindi, necessario provvedere ad iniziative volte al controllo ed al contrasto attivo di tali fenomeni.
  Il fenomeno della subsidenza, come è noto, si sviluppa per cause naturali (compattazione dovuta all'evoluzione del bacino sedimentario e l'innalzamento del livello marino) e per cause antropiche. Queste ultime sono connesse all'estrazione di fluidi dal sottosuolo (emungimenti d'acqua di falda a scopi agricoli, potabili, industriali, prelievo di acque metanifere, eccetera), alle bonifiche per drenaggio, all'ossidazione biochimica di aree torbose, alla salinizzazione dei sedimenti per intrusione salina negli acquiferi.
  I fenomeni di subsidenza generano e acuiscono criticità territoriali, quali allagamenti di aree recentemente bonificate per ingressione marina; generano maggiore vulnerabilità nei confronti di fenomeni alluvionali, destabilizzazione dei litorali ed erosione dei bassi fondali lagunari, aumento dei costi di mantenimento delle aree bonificate, abbandono e ricostruzione di manufatti idraulici, danneggiamento di infrastrutture (ponti, strade, acquedotti), modificazioni e danneggiamento della rete di drenaggio idraulico, riduzioni della capacità agricola delle aree coltivate.
  In particolare, in merito al territorio della regione Veneto, si fa presente che quest'ultimo è stato interessato nel recente passato da fenomeni di subsidenza dovuti alla sovrapposizione di diverse cause, non ultima l'attività di estrazione di fluidi dal sottosuolo.
  Le zone soggette a subsidenza, infatti, interessano principalmente parti significative della fascia costiera veneziana, il delta del fiume Po e un ampio settore del suo entroterra e altri ambiti regionali di minore estensione.
  In particolare, la subsidenza di origine antropica nell'area lagunare e costiera veneziana va ricondotta all'intenso sfruttamento delle acque sotterranee, localizzato nei 350 metri più superficiali del complesso sedimentario Quaternario, iniziato negli anni 30 del secolo scorso, e aumentato progressivamente a seguito del sviluppo industriale del dopoguerra; solo dopo il 1970 in conseguenza delle drastiche misure adottate per ridurre l'estrazione d'acqua, la velocità della subsidenza si è sensibilmente ridotta.
  Analogamente, la subsidenza di ampie zone nell'area polesana va ricondotta all'estrazione di acque metanifere: a partire dagli anni 1935-36 con perforazioni attorno ai 50 metri di profondità, fino agli anni 1956-57 in cui le perforazioni raggiungevano gli 800-900 metri di profondità. L'estrazione di metano venne interrotta nel 1963 a causa, appunto, del fenomeno di subsidenza. I giacimenti gassiferi, presenti attorno agli 800 metri di profondità, erano in sostanza costituiti da orizzonti di depositi sabbiosi nei quali il gas era disciolto nell'acqua contenuta nei pori del sedimento.
  Ad ogni modo, la regione del Veneto ha mantenuto una costante attenzione sulle aree particolarmente fragili del proprio territorio e ha promosso azioni tese ad approfondire le conoscenze, sia ai fini di salvaguardia che di individuazione degli interventi di contrasto.
  La misura dell'entità della subsidenza è stata valutata, in tempi diversi, tramite livellazioni topografiche di precisione e, più recentemente, anche attraverso l'utilizzo di tecnologie GPS e di interferometria satellitare.
  Nel 2005, infatti, nell'ambito di un progetto generale di ripetizione delle principali linee di livellazione del Veneto per la revisione della carta tecnica regionale con il coordinamento e controllo dell'Istituto geografico militare di Firenze, è stata effettuata una nuova livellazione di alta precisione che ha interessato i centri di Mestre, Venezia, Lido, Chioggia, Padova, Monselice, Rovigo, Adria, Loreo, Codigoro, Ferrara, collegandosi ai rilievi dell'Emilia-Romagna. Verso est sono stati rilevati tre sbracci che hanno attraversato il Delta del Po: Loreo - foce Po di Goro, Porto Viro - Porto Levante, e Contarina - Pila, aperti verso la costa. Per l'area del delta del Po è stata condotta contemporaneamente un'analisi interferometrica con tecnica PS di dati satellitari.
  I livelli di conoscenza fino ad ora acquisiti inducono a disporre l'attivazione di studi specifici nei territori interessati. La disponibilità di dettagliate informazioni geologiche del sottosuolo e l'evolversi di speciali tecnologie consentono ora di approfondire e organizzare tali dati, di verificare la fattibilità di concreti interventi tesi alla compensazione dei fenomeni di abbassamento del suolo, anche attraverso la reiniezione, in ambiti confinati, di fluidi e gas nel sottosuolo, con particolare riferimento ad acque dolci e a CO2 (vedi direttiva 2009/31 della Comunità europea) che appaiono esprimere caratteristiche potenzialmente consone allo scopo.

  Si fa presente inoltre che, in relazione alle informazioni forniteci dalla regione Veneto, le diverse problematiche legate al fenomeno della subsidenza del territorio veneto sono state presentate il 15 settembre 2017 a Taglio di Po (Rovigo) alla conferenza stampa organizzata da ANBI Veneto (unione regionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) e dai consorzi di bonifica Adige Po di Rovigo e Delta del Po di Taglio di Po (Rovigo).
  Tale iniziativa si è svolta quasi in contemporanea nei territori interessati dal medesimo fenomeno della regione Emilia-Romagna, coordinati anch'essi dall'ANBI regionale.
  Il risultato di tale iniziativa ha portato alla sottoscrizione di un documento, nel quale si ripercorrono le vicende del passato all'origine del problema della subsidenza, descrivendo anche tutto quanto fino ad ora fatto per contrastare il pesante fenomeno.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire nuovi e utili elementi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Ad ogni modo, questo Ministero monitora costantemente l'impatto regolatorio delle normative di settore, anche al fine di superare le criticità operative che dovessero emergere e valutare possibili revisioni e ulteriori interventi sulla disciplina.
  Si rassicura comunque che il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per quanto di competenza, prosegue nella sua azione costante di monitoraggio senza ridurre in alcun modo lo stato di attenzione su tali tematiche.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

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