ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17593

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: PARENTELA PAOLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 02/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 02/08/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 08/09/2017
Stato iter:
22/12/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/12/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/12/2017

CONCLUSO IL 22/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17593
presentato da
PARENTELA Paolo
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   PARENTELA. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il 12 agosto 2015 un'alluvione di spaventosa intensità si è abbattuta sulla città di Rossano cagionando danni per milioni di euro all'intera comunità. All'indomani della violenta precipitazione i torrenti versavano in gravissime condizioni in quanto completamente ricolmi di detriti e in alcuni casi con argini distrutti. Al fine di tutelare l'incolumità pubblica furono stanziati 2.762.714,25 di euro per l'effettuazione di lavori in somma urgenza. Detta somma fu interamente spesa senza, tuttavia, realizzare una vera e propria opera di messa in sicurezza del territorio. In particolare, il torrente Acqua del Fico, che secondo la delibera della giunta comunale n. 297 del 2015 (poi confermata dalla delibera n. 5 del 2016 del commissario straordinario), avrebbe dovuto essere oggetto di lavori di ricostruzione dell'argine destro e sinistro e svuotamento dell'alveo fino alla foce per un importo complessivo pari a 294.488,42 euro in realtà, fu ripulito unicamente alla sua foce, lasciando completamente intasata tutta la parte a monte;
   a parte l'evidente spreco di denaro per un intervento inutile che non ha risolto il problema dal momento che, alla successiva precipitazione, sono stati portati a valle tutti i detriti rimasti a monte, preme sottolineare come non si sia provveduto alla pulizia del torrente in corrispondenza di alcune abitazioni lasciando le persone soggette al rischio di una catastrofe. Il letto del torrente è talmente ricolmo di detriti che non solo ha raggiunto il livello della stradina di accesso (adesso infatti non è più distinguibile il letto dalla strada che in principio era posta su muraglioni di pietra imbrigliati di altezza di circa 3 metri), ma lo ha addirittura superato in altezza, facendo mutare il naturale declivio delle acque che adesso scorrono verso le abitazioni e proprietà;
   dallo schema di convenzione per l'esecuzione del piano degli interventi contenuto nell'ordinanza del capo dipartimento della protezione civile n. 285/15 — 412/16, si riscontra il mancato inserimento, tra i lavori di rimozione dei detriti, della pulizia del torrente Acqua del Fico relativo alla zona a monte (da contrada Ceradonna alla strada statale 106). La predetta richiamata ordinanza prevede un intervento di pulizia dell'Acqua del Fico, ma solo in corrispondenza della ferrovia Crotone-Taranto per un importo complessivo pari a euro 300.000. L'ultima pulizia dell'alveo risale all'indomani dell'alluvione del 2000 (quindi 17 anni);
   qualora dovesse essere confermata siffatta tipologia di intervento, non verrebbe in alcun modo salvaguardata l'incolumità di tutte quelle abitazioni e di quei terreni ubicati a sud (lato montagna) in corrispondenza dell'intersezione col torrente Gelso (anch'esso ricolmo di detriti). Si effettuerebbe vale a dire, lo stesso errore commesso all'indomani dell'alluvione del 2015 –:
   quali iniziative, per quanto di competenza, intenda intraprendere affinché venga messa in sicurezza una parte del territorio del comune di Rossano dalla minaccia reale e concreta di un disastro annunciato causato da quella che appare all'interrogante una incuria delle autorità competenti nella gestione e nella risoluzione del rischio idrogeologico. (4-17593)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 22 dicembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 903
4-17593
presentata da
PARENTELA Paolo

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, relativa al rischio idrogeologico nel territorio del comune di Rossano (CS), sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente in via preliminare che gli aspetti connessi alla pianificazione di bacino, con la quale tra l'altro vengono mappati i pericoli di dissesto riconosciuti sul territorio, sulle mappe di rischio idraulico vigenti del Piano di assetto idrogeologico (Pai) approvato nel 2001 dall'autorità di bacino regionale della Calabria, il sito in corrispondenza della confluenza tra il torrente Acqua del Fico e il torrente del Gelso non risulta interessato da aree a rischio idraulico.
  Parimenti, sulle mappe di pericolosità idraulica e di rischio idraulico del Piano di gestione per il rischio di alluvione (Pgra) del distretto dell'Appennino meridionale approvato a marzo 2016, il sito in corrispondenza della confluenza tra il torrente Acqua del Fico e il torrente del Gelso non risulta interessato da aree a pericolosità e rischio idraulico.
  Ciò premesso, appare utile osservare anche che, dalle verifiche effettuate sulle mappe di pericolosità idraulica del nuovo Piano di assetto idrogeologico (Pai), predisposto nel 2016 ma non ancora vigente in quanto attualmente in fase di consultazione pubblica con gli enti territoriali, il sito in corrispondenza della confluenza tra il torrente Acqua del Fico e il torrente del Gelso risulterebbe interessato da aree a «pericolosità idraulica elevata – aree allagabili con tempo di ritorno di 30 anni».
  Secondo quanto riferito dalla regione Calabria e dall'autorità di bacino distrettuale dell'Appennino meridionale si rappresenta che, nell'ambito della verifica di compatibilità degli interventi in progetto rispetto al vigente regime vincolistico del Piano stralcio per l'Assetto idrogeologico della regione Calabria (Pai) e nel rispetto delle vigenti Norme di attuazione e misure di salvaguardia (Nams) del Pai medesimo, con nota del 20 marzo 2017, la stessa autorità ha espresso parere favorevole in merito alla realizzazione dei lavori previsti dal progetto definitivo «Interventi di prevenzione dei rischi alluvionali finalizzati al ripristino e alla rifunzionalizzazione dell'apparato infrastrutturale danneggiato a servizio delle aziende agricole ricadenti nei comuni di Corigliano Calabro e Rossano».
  Il summenzionato progetto definitivo, redatto dall'azienda Calabria Verde, prevede una serie di interventi lungo alcuni corsi d'acqua dei comuni di Corigliano e Rossano, tra cui anche un tratto del torrente Acqua del Fico in corrispondenza della confluenza con il torrente Grammisata/torrente Porco.
  Con specifico riferimento agli interventi riguardanti il torrente Acqua del Fico previsti dal citato progetto si rappresenta quanto segue.
  Pulizia, di un tratto complessivo compreso tra la sezione 3 e la sezione 6 di lunghezza pari a circa 188 metri, consistente nel taglio, nell'asportazione del materiale vegetale e nello scotico superficiale di circa 20 centimetri. Il volume dello scavo di pulizia è pari a 251,50 metri cubi. Il volume derivante dallo scavo di pulizia verrà trasportato a discarica.
  È opportuno inoltre precisare che gli interventi in progetto lungo alcuni corsi d'acqua dei comuni di Corigliano e Rossano, per come riportato dall'elaborato tecnico Rel.1 «Relazione tecnica generale» del sopraccitato progetto definitivo redatto dall'azienda Calabria Verde, sono stati individuati sulla base di un elenco di priorità predisposto, all'indomani degli eventi alluvionali di agosto 2015.
  In merito al tratto d'alveo (in corrispondenza della confluenza del torrente Gelso con il torrente Acqua del Fico) cui si fa riferimento, perché escluso dai lavori di pulizia, si precisa che il medesimo risulta posto poco più a monte dei sopra menzionati lavori previsti dal progetto di Calabria Verde.
  Ad ogni modo si rappresenta che, in seguito alla segnalazione da parte di un soggetto privato, circa l'esclusione di tale tratto d'alveo dai lavori di pulizia, l'autorità di bacino, con nota 2 agosto 2017, ha suggerito all'ente progettista di verificare la reale necessità di realizzazione dei lavori di pulizia in questo ulteriore tratto ed eventualmente provvedere ad una variante progettuale utilizzando le risorse finanziarie che potrebbero derivare dalle economie dei lavori.

  Da ultimo si segnala che con deliberazione di giunta regionale del 31 luglio 2017 è stato approvato il «Programma di Interventi per la difesa del suolo a valere su risorse Por Calabria Fesr Fse 2014/2020 e delibera di giunta regionale n. 160 del 2016 “Patto per lo sviluppo della regione Calabria”» – delibera Cipe n. 26/2016 «Fsc 2014/2020: Piano per il Mezzogiorno» il quale, tra i lavori da finanziare, comprende anche il progetto «interventi di sistemazione dei bacini Acqua del Fico e Fellino» per un importo di euro 2.708.750,00.
  Della questione sono interessate anche altre amministrazioni, pertanto, qualora dovessero pervenire nuovi e utili elementi informativi si provvederà a fornire un aggiornamento.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e continuerà a svolgere un'attività di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti, anche al fine di valutare eventuali coinvolgimenti di altri soggetti istituzionali.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Gian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

rete stradale

inondazione

stazione ferroviaria