ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17563

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 847 del 02/08/2017
Firmatari
Primo firmatario: FASSINA STEFANO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 02/08/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 02/08/2017
Stato iter:
27/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017

CONCLUSO IL 27/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17563
presentato da
FASSINA Stefano
testo di
Mercoledì 2 agosto 2017, seduta n. 847

   FASSINA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dello sviluppo economico. — Per sapere – premesso che:
   in provincia di Reggio Calabria, oggi città metropolitana, la ex Cassa per il Mezzogiorno ha realizzato tre dighe: Metramo, Menta e Lordo;
   quella sul Menta, completata nel 1998, a quota di 900 metri sul livello del mare, volume d'invaso di 18 milioni di metri cubi, è destinata all'approvvigionamento idropotabile della città di Reggio Calabria e del suo hinterland;
   quella sul Metramo, completata nel 1998, volume d'invaso di oltre 25 milioni di metri cubi, utilizzata per usi plurimi, è la seconda in Europa per altezza (900 metri sul livello del mare) tra le dighe in «materiali sciolti»;
   quella sul torrente Lordo, a quota di 50 metri sul livello del mare, completata nel 1993, volume d'invaso di 10 milioni di metri cubi, è realizzata per soddisfare le esigenze irrigue della fascia costiera della Locride, costata centocinquanta miliardi di lire;
   le necessità idropotabili dell'area metropolitana di Reggio Calabria dovrebbero essere integrate anche attraverso il prelievo dall'invaso della diga Alaco, in provincia di Vibo, a quota di 900 metri sul livello del mare, con un volume d'invaso di 16 milioni di metri cubi, per usi esclusivamente potabili, completata nel 2001;
   nonostante lo sforzo finanziario sostenuto dallo Stato la situazione degli invasi ad oggi è la seguente:
    il Menta non può essere utilizzato, perché manca il collegato alle condotte adduttrici;
    per il Metramo esiste solo la galleria di derivazione, ma mancano le condotte di adduzione;
    l'Alaco è completo di impianto di potabilizzazione e di adduttori, ma ad oggi non è stato possibile invasarlo;
   l'unico invaso che è stato possibile utilizzare, anche se in forma parziale e per un certo periodo, è stato quello del Lordo. Il collaudo tecnico-amministrativo è stato effettuato nel 1997, mentre il collaudo statico risulta essere in corso;
   nelle more del collaudo statico la diga ha funzionato in esercizio provvisorio e ha assicurato l'irrigazione di una notevole estensione di terreni, assolvendo così alla sua funzione, oltre a migliorare indirettamente l'approvvigionamento potabile;
   l'esercizio provvisorio, per problemi tecnici, è stato sospeso nel 2013 e a tutt'oggi l'invaso non è utilizzato, con notevoli danni per la già debole agricoltura;
   per un utilizzo anche minimo, con invaso parziale, occorrerebbero circa 800.000,00 euro per mettere in sicurezza provvisoria il pozzo dove alloggiano le paratoie di scarico ed il loro sistema di controllo;
   occorrerebbe chiarire per quale motivo, con un accumulo di acqua a 900 metri sul livello del mare che consentirebbe di servire a gravità tutti i centri abitati, che in Calabria si trovano ad una quota massima di 300 metri, i calabresi sono gravati dal dover pagare l'acqua potabile, con un onere annuo aggiuntivo di circa 20/25 milioni di euro per il consumo di energia elettrica necessaria al sollevamento della risorsa dalle falde freatiche delle fiumare fino al punto di utilizzo –:
   per quali motivi, in presenza di una siccità storica a livello nazionale, ci sia quello che appare all'interrogante un disinteresse totale sull'utilizzo di un patrimonio di risorse idriche che non ha eguali in Europa;
   quali siano, in prospettiva, i programmi di utilizzo, ed entro quale data si preveda possano essere realizzati, consentendo, tra l'altro, che i cittadini di Reggio Calabria (città metropolitana) non bevano più acqua salmastra;
   quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, per l'immediato parziale utilizzo dell'invaso sul torrente Lordo, posto che ulteriori ritardi, oltre a problemi per l'agricoltura, possono comportare anche criticità per il corpo della diga, essendo l'opera realizzata in «materiali sciolti»;
   considerato che l'acqua invasata a quota 900 metri sul livello del mare ed utilizzata a quota 300 rende disponibile per la produzione di energia elettrica un salto di metri 600, quali siano le ragioni che hanno portato al grave danno rappresentato dal non aver prodotto energia elettrica dal 2001 (ultimazione della diga Alaco) ad oggi e quali iniziative di competenza si intendano assumere al riguardo. (4-17563)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 880
4-17563
presentata da
FASSINA Stefano

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
  Occorre premettere che le competenze istituzionali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) afferiscono, in via principale, alla istruttoria ed approvazione in linea tecnica dei progetti degli impianti di sbarramento, nonché alla vigilanza sui relativi lavori di costruzione e sul successivo esercizio; tali competenze sono finalizzate alla tutela della pubblica incolumità, ai sensi dell'articolo 1 del decreto-legge n. 507 del 1994 convertito con legge n. 584 del 1994 e del decreto del Presidente della Repubblica n. 1363 del 1959. Dalle suddette competenze esulano gli aspetti amministrativi e finanziari della realizzazione delle opere che sono in capo ai concessionari delle derivazioni d'acqua e, ove da questi designati dai gestori delle dighe. La competenza sul procedimento di concessione è regionale.
  Tuttavia nell'ambito del piano operativo infrastrutture FSC 2014-2020 di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, approvato con delibera CIPE n. 54 del 1° dicembre 2016, la direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche è stata individuata, con il decreto ministeriale n. 286 del 14 giugno 2017, quale struttura responsabile dell'attuazione, gestione e monitoraggio degli interventi urgenti di incremento delle condizioni di sicurezza di 101 grandi dighe in Italia, per un importo finanziato totale di 293,3 milioni di euro. Tra le suddette dighe rientrano anche le dighe Menta e Timpa di Pantaleo (Lordo).
  Al riguardo, la suddetta direzione generale ha comunicato di avere di recente inviato per la sottoscrizione, ai rispettivi soggetti attuatori/beneficiari (concessionari e/o gestori degli impianti), gli accordi concernenti gli obblighi ai quali essi sono tenuti per usufruire dei finanziamenti FSC.
  In particolare, per la diga Menta è prevista una assegnazione di complessivi 400.000,00 euro, e per la diga Timpa di Pantaleo una assegnazione di 3.500.000,00 euro. Gli interventi che dovranno essere attuati dai soggetti beneficiari sono finalizzati all'incremento delle condizioni di sicurezza delle dighe e, quindi, favoriranno il completamento delle opere e l'avvio del regolare utilizzo della risorsa idrica.
  Per quanto riguarda le gestioni tecnico-amministrative degli interventi di completamento, le competenze restano in capo ai rispettivi concessionari e gestori.
  Ciò premesso si forniscono, per quanto di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, le informazioni relativamente a ciascuna delle quattro dighe di interesse sulla base delle informazioni acquisite presso la direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche.

  Diga sul torrente Menta nel comune di Roccaforte del Greco (RC): l'impianto è gestito dalla SoRiCal s.p.a. per conto del concessionario regione Calabria ed è destinato alla regolazione annuale della risorsa idrica per uso prevalentemente potabile. La diga, del tipo di materiali sciolti, è stata ultimata nel 2000; attualmente è in corso la fase degli «invasi sperimentali» ai sensi dell'articolo 13 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1363 del 1959. Si precisa che tale fase è preordinata al collaudo tecnico-funzionale (articolo 14 del decreto citato), quest'ultimo avente lo scopo di accertare le condizioni di sicurezza delle opere ai fini della tutela della pubblica incolumità. Gli invasi sperimentali, avviati nel dicembre 2009, risultano ad oggi autorizzati fino alla quota di 1422 metri sul livello del mare (quota effettivamente raggiunta nel marzo 2017), corrispondente ad un volume di invaso di circa 16 milioni di metri cubi, a fronte della quota di massima regolazione di progetto di 1424,50 metri sul livello del mare, corrispondente ad un volume di invaso di circa 17,8 milioni di metri cubi. In data 18 agosto 2017 il gestore ha comunicato alla direzione competente del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che, in accordo col programma approvato degli invasi sperimentali, procederà ad uno svaso del serbatoio fino a quota 1400 metri sul livello del mare e, successivamente, procederà al reinvaso la cui durata dipenderà naturalmente dal regime degli afflussi meteorici. Il collaudo tecnico-funzionale, e quindi l'avvio del regolare esercizio dell'impianto, potrà aver luogo al raggiungimento della quota di massima regolazione, subordinatamente all'esito favorevole dei controlli e delle verifiche condotte nel corso degli invasi citati. Il finanziamento di cui al piano nazionale per le dighe citato in precedenza, riguarda l'esecuzione di studi di aggiornamento e approfondimento geomeccanico, sismico e idraulico, nonché l'adeguamento degli impianti a servizio dello scarico di fondo ed il miglioramento del sistema di monitoraggio e controllo della diga, per un importo complessivo di 400.000,00 euro.
  Per quanto riguarda le opere di presa e di adduzione all'utilizzazione risulta quanto segue: l'opera di presa è stata completata al 95 per cento circa, dovendosi ancora ultimare la parte impiantistica; la galleria a valle della presa è stata ultimata; la torre piezometrica in testa alla condotta forzata (per il co-utilizzo idroelettrico) e il tratto centrale di quest'ultima non sono state ancora realizzate mentre la centrale idroelettrica è stata realizzata in parte, dovendosi ancora installare le apparecchiature elettromeccaniche. In attesa del completamento dei suddetti lavori relativi all'utilizzazione idroelettrica, il gestore, per consentire comunque l'avvio entro la primavera/estate 2018 del servizio idropotabile di Reggio Calabria utilizzando l'acqua invasata dalla diga del Menta, ha consegnato all'Impresa esecutrice, all'inizio dell'agosto 2017, i lavori di costruzione di una condotta di
by-pass fino al potabilizzatore. Secondo le previsioni di progetto, i suddetti lavori dovrebbero essere realizzati entro giugno 2018. Il potabilizzatore risulta sostanzialmente completato così come l'opera di adduzione dal potabilizzatore a Reggio Calabria.
  Diga Timpa di Pantaleo sul torrente Lordo in comune di Siderno (RC): l'impianto, del quale è concessionario e gestore il consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino, è destinato alla regolazione annuale della risorsa idrica per gli usi potabile ed irriguo. La diga, del tipo di materiali sciolti, è stata ultimata nel 1993. Nel corso degli invasi sperimentali, in occasione di un sopralluogo con invaso alla quota di massima regolazione di 87,50 metri sul livello del mare (corrispondente ad un volume d'acqua di circa 8,5 milioni di metri cubi), sono state riscontrate perdite anomale e cospicue all'interno del pozzo di accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo. Tale circostanza comportò il rinvio del collaudo tecnico-funzionale dell'opera a dopo l'esecuzione dei necessari interventi di ripristino. Successivamente, nel corso di una visita di sorveglianza dell'ufficio tecnico per le dighe di Cosenza, fu accertata la presenza di una lesione strutturale del suddetto pozzo causata da un fenomeno di instabilità interessante le sponde del serbatoio. Data la natura e l'entità dei fenomeni (dissesto franoso su una sponda dell'invaso e dissesto strutturale del pozzo di accesso alla camera di manovra dello scarico di fondo), incompatibili con la gestione in sicurezza dell'impianto, con nota n. 675 del 28 giugno 2013, l'Utd di Palermo – sede di Cosenza ha prescritto al gestore lo svuotamento dell'invaso, operazione conclusasi nel novembre 2013. A tutt'oggi, a causa della perdurante indisponibilità di adeguate risorse finanziarie da parte del concessionario-gestore, non sono stati ancora progettati e realizzati gli interventi necessari di messa in sicurezza e di consolidamento. Per tale motivo, trattandosi di interventi finalizzati anche alla tutela della sicurezza della diga, su proposta della competente direzione generale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, come accennato in precedenza, è stato assegnato al concessionario-gestore un finanziamento di 3.500.000,00 di euro nell'ambito del piano nazionale per le dighe. Gli interventi previsti sono finalizzati, principalmente, alla messa in sicurezza del pozzo di accesso alla camera di manovra delle paratoie dello scarico di fondo ed alla stabilizzazione della sponda destra del serbatoio, interventi per i quali potrebbe comunque essere necessario anche il contributo della regione Calabria, in funzione degli esiti delle indagini e della progettazione.
  L'opera di presa e l'adduttore irriguo principale sono stati realizzati e sono stati in esercizio fino al 2013 (anno dello svuotamento dell'invaso). La rete di distribuzione irrigua a valle dell'adduttore principale è stata realizzata solo in parte. Attualmente, la parte di rete di distribuzione già realizzata e funzionante viene alimentata con acque provenienti da un'altra presa della SoRiCal, gestore del servizio idropotabile. Per quanto riguarda l'uso idropotabile, la SoRiCal s.p.a. ha riferito che il potabilizzatore e le condotte di adduzione ai serbatoi comunali sono stati già realizzati.

  Diga di Mamone sul fiume Alaco nel comune di San Sostene (CZ): l'impianto è gestito dalla SoRiCal s.p.a. per conto del concessionario regione Calabria ed è destinato alla regolazione annuale della risorsa idrica per uso prevalentemente potabile. La diga, del tipo di calcestruzzo a gravità, è stata ultimata nel 2002 ed è entrata in esercizio regolare a seguito dell'approvazione con prescrizioni, da parte di questo Ministero (nota n. 16422 del 14 luglio 2017), degli atti di collaudo ex articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1363 del 1959. Le opere di presa, adduzione e potabilizzazione sono state già realizzate.
  Diga di Castagnara sul fiume Metramo nei comuni di Galatro e S. Pietro di Carità (RC): l'impianto, del quale è concessionario e gestore il Consorzio di bonifica Alto Ionio Reggino, è destinato alla regolazione annuale della risorsa idrica per uso prevalentemente irriguo. La diga, del tipo di materiali sciolti, e le relative opere di scarico sono state ultimate nel 1994 e sono entrate in esercizio regolare a seguito dell'approvazione con prescrizioni, da parte degli uffici competenti di questo Ministero (nota n. 15123 del 2017), degli atti di collaudo
ex articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica n. 1363 del 1959.
  Dalle informazioni acquisite, le opere di derivazione non sono state ancora ultimate, dovendosi realizzare circa 2000 metri di galleria in pressione sui 4416 metri previsti in progetto. Dalle informazioni acquisite risulta che i lavori sono stati interrotti a seguito della rescissione del contratto con l'impresa appaltatrice. Risulterebbe, altresì, che la regione Calabria abbia intenzione di finanziare uno studio di fattibilità per lo sfruttamento anche idroelettrico dell'acqua invasata dalla diga previa rimodulazione della concessione, al fine di consentire il completamento dei lavori anche con l'intervento finanziario di soggetti, privati.
  Il comprensorio irriguo a valle della diga viene comunque servito tramite rilascio diretto in alveo e successivo sollevamento mediante impianto di pompaggio in località Molino, nel comune di Laureana di Borrello (RC).

  In merito agli aspetti di concessione e programmazione dell'uso della risorsa idrica si rileva che tali competenze non fanno capo a questo Ministero bensì alla regione Calabria e, per gli aspetti pianificatori, all'Autorità di distretto idrografico dell'Appennino meridionale.
  

Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Riccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria elettrica

produzione d'energia

consumo d'energia