ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17036

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 818 del 21/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: VALENTE VALERIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CARLONI ANNA MARIA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
DI LELLO MARCO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
IMPEGNO LEONARDO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
MANFREDI MASSIMILIANO PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017
PALMA GIOVANNA PARTITO DEMOCRATICO 21/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 21/06/2017
Stato iter:
02/08/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/08/2017
BOCCI GIANPIERO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 02/08/2017

CONCLUSO IL 02/08/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17036
presentato da
VALENTE Valeria
testo di
Mercoledì 21 giugno 2017, seduta n. 818

   VALERIA VALENTE, CARLONI, DI LELLO, IMPEGNO, MANFREDI e PALMA. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   ricorrendo alla procedura di riequilibrio ex articolo 243-bis del decreto legislativo n. 267 del 2000, il comune di Napoli ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale nel gennaio 2013 per assorbire un disavanzo accertato in 850,2 milioni di euro e ridotto nei successivi aggiornamenti;
   questa consistente riduzione è stata possibile mediante la contabilizzazione dell'accesso alle anticipazioni di liquidità (articolo 1 del decreto-legge n. 35 del 2013), e grazie al rilievo contabile evidenziato dalle sezioni riunite della Corte dei Conti in riferimento alla passività derivante dalla restituzione del fondo di rotazione (articolo 243-ter del T.U.E.L.), che, come è stato recepito nella delibera del comune di Napoli C.C. n. 84/2014, non richiede di essere contabilizzata;
   a fronte della riduzione del disavanzo conseguente ai suddetti fattori tecnico-contabili, il risanamento attivato dal comune di Napoli individuava sei leve strutturali di finanza pubblica, su cui si impegnava la politica di bilancio dell'amministrazione;
   nelle relazioni per l'anno 2016 sullo stato di attuazione e sul raggiungimento degli obiettivi intermedi del piano di riequilibrio, l'organo revisore ha rilevato un perdurante scostamento complessivo tra l'andamento degli interventi di riequilibrio e il piano finanziario pluriennale previsto;
   ancora nella relazione relativa al secondo semestre 2016, i revisori evidenziano che le due direttrici decisive del piano, ossia l'incremento strutturale delle riscossioni e il piano di dismissione di parte del patrimonio immobiliare del comune, non hanno raggiunto i loro obiettivi, rivelandosi così, in maniera preoccupante, almeno per ora inefficaci allo scopo di superare gli squilibri strutturali di bilancio;
   a queste costanti criticità si aggiungono i debiti fuori bilancio, la mancata ricostituzione della cassa vincolata a cui l'ente comunale ricorre puntualmente, e, a partire dal 2016, l'utilizzo dell'anticipazione di cassa, anch'essa non restituita al tesoriere entro il termine dell'esercizio;
   il consiglio comunale di Napoli con deliberazione n. 15 del 30 settembre 2016 ha proceduto a una rimodulazione del piano di riequilibrio pluriennale, come consentito dall'articolo 1, commi 714 e 714-bis, della legge n. 208 del 2015;
   con l'approvazione del rendiconto 2016, il comune di Napoli ha preso atto del mancato raggiungimento degli obiettivi di recupero del disavanzo relativi agli esercizi 2015 e 2016, fissando complessivamente a 1.890 milioni di euro il disavanzo di amministrazione al 31 dicembre 2016;
   inoltre, la sezione autonomie della Corte dei Conti con deliberazione n. 36/SEZAUT/2016/QMIG, pur specificando che nell'esame dello stato di attuazione del piano la sezione regionale deve considerare la situazione complessiva, compreso ogni eventuale elemento sopraggiunto, ha però ribadito che il piano di riequilibrio deve produrre innanzitutto un percorso graduale di effettivo risanamento dell'ente;
   dunque, al momento le risultanze di bilancio presentano molteplici elementi per giudicare il comune di Napoli lontano sia dall'equilibrio dei conti, sia da un effettivo percorso di risanamento, tanto da far considerare, ad avviso degli interroganti, la possibilità che si sia determinato quel «grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano» che costituisce condizione per l'avvio della procedura di dissesto guidato di competenza del prefetto (comma 7, dell'articolo 243-quater, del T.U.E.L) –:
   se il Ministro interrogato, anche in ragione delle funzioni istruttorie demandate alla Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali operante presso il Ministero dell'interno, sia a conoscenza della seria e preoccupante situazione relativa all'attuazione del piano di riequilibrio da parte del comune di Napoli e se – anche alle luce dell'attività di competenza della citata Commissione sulle modifiche ai piani di riequilibrio pluriennale indicate dalla Corte dei Conti con la deliberazione n. 9/SEZAUT/2017/QMIG – esistano elementi tali da offrire rassicurazioni riguardo alla possibilità di evitare una eventuale procedura di dissesto che sarebbe sicuramente dannosa per la città e i suoi abitanti. (4-17036)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 2 agosto 2017
nell'allegato B della seduta n. 847
4-17036
presentata da
VALENTE Valeria

  Risposta. — In merito al l'interrogazione in esame, si rappresenta che, con deliberazione consiliare n. 58 del 30 novembre 2012 il comune di Napoli ha attivato, la procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui all'articolo 243-bis del Tuoel.
  Con successiva deliberazione consiliare n. 3 del 28 gennaio 2013, l'amministrazione ha adottato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale di durata decennale, con decorrenza dall'esercizio 2013, prevedendo l'accesso al Fondo di rotazione di cui all'articolo 243-ter del Tuoel, piano che, con successiva deliberazione consiliare n. 33 del 15 luglio 2013, è stato modificato a seguito di una concessione di anticipazione di liquidità da parte della Cassa depositi e prestiti, ai sensi del decreto-legge n. 35 del 2013.
  Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 marzo 2013 è stata, infatti, concessa al comune di Napoli, ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge n. 174 del 2012, una prima anticipazione a valere sul predetto Fondo di rotazione pari a 58.746.430,47 euro, sull'importo totale di 234.985.721,72 euro, successivamente integralmente erogato, importo che l'Ente sta restituendo secondo le modalità previste dall'articolo 5 del decreto ministeriale 11 gennaio 2013.
  Sul piano di riequilibrio la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali ha formulato una prima richiesta istruttoria (ex articolo n. 243-quater, comma 2, del Tuoel) nel maggio 2013, alla quale il comune ha dato riscontro il mese dopo.
  Successivamente, in applicazione dell'articolo 1, comma 15, del decreto-legge n. 35 del 2013, convertito dalla legge n. 64 del 2013, l'Ente ha proposto una modifica al piano di riequilibrio con la già citata deliberazione consiliare n. 33 del 15 luglio 2013. Su tale modifica al piano è stata formulata una nuova richiesta istruttoria con nota del 17 settembre 2013 alla quale l'Ente ha risposto il 4 ottobre 2013.
  Nel piano veniva ipotizzato il raggiungimento dell'obiettivo di ripianare entro il 2022 la massa passiva, fondando la parte preponderante dell'attività di risanamento del disavanzo di amministrazione su operazioni di dismissione del patrimonio immobiliare e di quote delle società partecipate. Tuttavia, non venivano forniti riscontri sulla percorribilità, sui tempi e sugli importi stimati, di tali operazioni di dismissione. Altrettante criticità risultavano nella prospettata operazione di alienazione delle quote di partecipazioni societarie per la mancanza di un'analisi di mercato in grado di valutare l'attendibilità dell'operazione prospettata. Mancava, infine, nel piano una concreta ristrutturazione della spesa corrente ed un efficientamento della riscossione delle entrate proprie.
  Nella seduta del 29 ottobre 2013, la commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali ha esaminato la documentazione e ha redatto la relazione finale, inviandola alla sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei conti la quale, con deliberazione n. 12, adottata nell'adunanza del 20 gennaio 2014, non ha approvato il piano di riequilibrio finanziario pluriennale predisposto dal comune di Napoli, avendone valutata la non congruenza ai fini del riequilibrio.
  Avverso la mancata approvazione, il comune di Napoli ha proposto impugnazione innanzi alle Sezioni riunite della Corte dei conti in speciale composizione, ai sensi dell'articolo 243-quater, comma 5, del Tuoel, che ha accolto il ricorso e pertanto il piano di riequilibrio finanziario pluriennale è stato approvato e risulta in fase di monitoraggio presso la sezione regionale di controllo della Corte dei conti ai sensi dell'articolo 243, comma 6, Tuoel.
  Con ordinanza n. 39 del 5 luglio 2017 la sezione regionale di controllo per la Campania della Corte dei conti è stata convocata per il prossimo 21 luglio per l'esame dello stato della procedura di riequilibrio pluriennale del comune di Napoli, procedura per la quale la sezione risulta aver formulato osservazioni su alcuni punti di criticità.
  Nel caso la sezione non dovesse considerare superate le criticità e fosse accertato, ai sensi dell'articolo 243-quater, comma 7, del Tuoel, il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal piano, ci sarebbero le condizioni per applicare l'articolo 6, comma 2, del decreto legislativo n. 149 del 2011, con l'assegnazione al consiglio comunale, da parte del Prefetto, del termine non superiore a venti giorni per la dichiarazione di dissesto finanziario.
Il Sottosegretario di Stato per l'internoGianpiero Bocci.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

competenza istituzionale CE

disavanzo di bilancio

piano di finanziamento