ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16808

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 808 del 01/06/2017
Firmatari
Primo firmatario: VENITTELLI LAURA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/06/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FUSILLI GIANLUCA PARTITO DEMOCRATICO 01/06/2017
D'INCECCO VITTORIA PARTITO DEMOCRATICO 01/06/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 01/06/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16808
presentato da
VENITTELLI Laura
testo di
Giovedì 1 giugno 2017, seduta n. 808

   VENITTELLI, FUSILLI e D'INCECCO. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   a seguito di recenti innovazioni legislative, dal 2017, non è più possibile utilizzare la cassa integrazione straordinaria in deroga per sostenere il reddito dei pescatori nel caso di sospensioni temporanee dell'attività di pesca per condizioni meteorologiche avverse e per ogni altra causa – organizzativa o ambientale – non imputabile al datore di lavoro, ad esempio per la presenza di mucillagine, e nel caso di arresto temporaneo obbligatorio, il cosiddetto «fermo biologico»;
   il fermo biologico è un adempimento derivante da una decisione dell'Unione europea ed è prevedibile e ciclico; il periodo viene individuato infatti annualmente da un decreto del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, mentre il ricorso alla cassa integrazione straordinaria è consentito in caso di situazioni «imprevedibili»;
   anche il sistema ordinario rappresentato dalla cassa integrazione salariale operai dell'Agricoltura (Cisoa) – applicato attualmente ai braccianti agricoli e/o operai dell'agricoltura assunti a tempo indeterminato con almeno 180 giorni di lavoro annuali al proprio attivo – non è stato ritenuto applicabile al settore della pesca in quanto i rapporti di lavoro sono prevalentemente a termine e gli addetti raggiungono di rado i 180 giorni lavorativi nell'arco dell'anno; inoltre, una nota elaborata dagli uffici dell'Inps ha evidenziato l'insostenibilità economica di tale soluzione;
   per i motivi descritti, con la legge di bilancio 2017 si è cercato di fornire una risposta concreta al problema mediante l'istituzione di un fondo di solidarietà per il settore della pesca (FOSPE) – assimilabile ai fondi di integrazione salariale previsti dall'articolo 26 del decreto legislativo n. 148 del 2015 – che ha come scopo la tutela, in costanza di rapporto di lavoro, del reddito dei lavoratori delle imprese di pesca;
   tuttavia, il fondo ha una dotazione iniziale di solo 1 milione di euro a carico del bilancio dello Stato per l'anno 2017 e prevede la contribuzione ordinaria, ripartita tra datori di lavoro e lavoratori nella misura, rispettivamente, di due terzi e di un terzo;
   da ultimo, la proposta di riforma del settore ittico contiene una delega al Governo per ristrutturare il sistema degli ammortizzatori sociali nella pesca, allo scopo di sostenere il reddito e di favorire la tutela dei livelli occupazionali degli operatori della pesca in tutti i casi di sospensione dell'attività e di individuare forme alternative di impiego;
   questa situazione ancora indefinita si ripercuote pesantemente sulle aziende e sui lavoratori della pesca, che lamentano la mancata previsione da parte del Governo di adeguate tutele a sostegno del reddito in un comparto fortemente esposto alle incertezze conseguenti alle avversità meteorologiche, alle crisi di mercato e all'inquinamento ambientale;
   a quanto risulta, gli indennizzi agli armatori di, tutte le regioni italiane non sono stati corrisposti; in particolare, è giunta segnalazione agli interroganti che la cooperativa Lavoratori del mare di Rimini ed altre realtà delle regioni Marche, Abruzzo e Molise ad oggi non hanno ancora ricevuto il pagamento del fermo pesca obbligatorio del 2015 e del 2016 e tutte esprimono forte preoccupazione per l'anno in corso, poiché il periodo di fermo biologico si avvicina e la costituzione definitiva del fondo di solidarietà per i lavoratori della pesca sta incontrando molte difficoltà –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali siano le cause del mancato pagamento dell'indennità del fermo pesca obbligatorio del 2015 e del 2016;
   in generale, quale sia lo stato dell’iter relativo ai pagamenti per il fermo pesca obbligatorio degli anni 2015 e 2016;
   quali iniziative intendano assumere in relazione all'adozione di strumenti di tutela del reddito per le imprese e i lavoratori della pesca. (4-16808)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

industria della pesca

conservazione del posto di lavoro

recessione economica