Legislatura: 17Seduta di annuncio: 799 del 18/05/2017
Primo firmatario: SIMONI ELISA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/05/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma GNECCHI MARIALUISA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2017 MAESTRI PATRIZIA PARTITO DEMOCRATICO 18/05/2017
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
- MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 18/05/2017
SIMONI, GNECCHI e PATRIZIA MAESTRI. —
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. — Per sapere – premesso che:
l'azienda Richard Ginori di Sesto Fiorentino (FI), manifattura storica risalente al XVII secolo, è stata oggetto di un duro fallimento, risolto in gran parte grazie al concorso delle istituzioni (nazionali e locali), dei sindacati e all'interesse della nuova proprietà per il rilancio dell'azienda e dell'area in cui è storicamente insediata. Accanto all'azienda, infatti, sorge l'antico museo di Doccia, museo di fabbrica che espone capolavori creati nella manifattura dal 1600 ad oggi e che è punto di riferimento culturale per la città e i lavoratori. Il Ministero dei beni e delle attività culturali lo considera il più antico museo d'impresa d'Europa;
ciononostante, quella che fino a pochi mesi fa sembrava una vicenda avviata ad una rapida e positiva soluzione sembra aver incontrato difficoltà preoccupanti. La nuova proprietà, infatti, non ha ancora riacquisito la proprietà dei terreni su cui sorgono lo stabilimento e il museo, terreni che erano stati alienati dall'azienda Ginori nel 2004, prima del fallimento, e ceduti alla società immobiliare Ginori Real Estate, poi messa in liquidazione;
nei mesi scorsi, la nuova proprietà Richard Ginori aveva raggiunto un accordo con le tre banche creditrici della Ginori Real Estate, a seguito della liquidazione (Unicredit, BNL e Banca Popolare di Vicenza), formalizzandolo a dicembre 2016 in una proposta d'acquisto. Purtroppo, Unicredit, allo scopo di realizzare un'operazione di cartolarizzazione di crediti deteriorati da essa detenuti, ha ceduto alla banca Dobank la propria quota di credito legata ai terreni sopra menzionati. Dobank, però, ha complicato l'iter della trattativa;
al momento, quindi, quella che appare all'interrogante una speculazione finanziaria su debiti deteriorati mette a rischio la conclusione di un percorso virtuoso di rilancio di un'azienda storica, di salvaguardia del lavoro e delle conoscenze artigianali e manifatturiere di centinaia di lavoratori e vanifica il lavoro congiunto delle istituzioni e delle parti datoriali. La nuova proprietà, infatti, prima di procedere agli investimenti necessari al rilancio dell'azienda, vuole ovviamente assicurarsi la proprietà dei terreni su cui questa e il museo sorgono;
il 26 aprile 2017 si è svolto presso il Ministero dello sviluppo economico, un incontro tra la nuova proprietà e gli istituti di credito in questione, riunione aggiornata alla metà di maggio 2017 e dalla quale non sembrano emergere elementi di novità o che preannuncino una risoluzione favorevole. –:
se e come il Governo intenda promuovere e perseguire una favorevole risoluzione della vicenda, a sostegno di un interesse pubblico, chiaro ed evidente, messo a rischio. (4-16638)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):banca
museo
debito