ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16530

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 792 del 09/05/2017
Firmatari
Primo firmatario: RAMPELLI FABIO
Gruppo: FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE
Data firma: 09/05/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 09/05/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16530
presentato da
RAMPELLI Fabio
testo di
Martedì 9 maggio 2017, seduta n. 792

   RAMPELLI. — Al Ministro della difesa . — Per sapere – premesso che:
   si trascina da decenni la questione relativa agli alloggi di proprietà del Ministero della difesa e, con essa, quella relativa a quegli occupanti per lungo tempo ingiustamente definiti sine titulo, costituiti da personale in servizio con concessione scaduta, ovvero da personale in quiescenza, coniugi vedovi, legalmente separati o divorziati e figli orfani, che hanno perduto titolo a permanere nell'alloggio;
   ad essi, alla scadenza del titolo, è arrivata solo la comunicazione relativa alla modifica dell'importo del canone da corrispondere, riconoscendo la loro qualità di affittuari e non di abusivi, elemento ribadito anche dal diritto di prelazione sull'acquisto ad essi riconosciuto, diritto che non sarebbe spettato in caso di occupazione abusiva;
   tale impostazione è stata recentemente ribadita anche da una pronuncia del Consiglio di Stato che ha «cancellato» definitivamente lo status di abusivi con cui erano stati bollati i sine titulo, dalla Corte dei conti, che, nel rendiconto generale dello Stato 2011, ha precisato che la dizione sine titulo «non si riferisce, salvo casi specifici, all'occupazione abusiva», nonché da due sentenze del tribunale amministrativo del Lazio che hanno accolto ricorsi contro le rideterminazioni dei canoni d'affitto, e l'imposizione di prezzi troppo elevati per la vendita;
   negli anni ai sine titulo sono stati chiesti continui adeguamenti dei canoni e, laddove si è proceduto con le alienazioni, pur riconoscendo ad essi il diritto di prelazione, di fatto è stato loro impedito l'acquisto a causa della fissazione di prezzi troppo elevati;
   nel frattempo, la situazione degli immobili ancora di proprietà del Ministero ha raggiunto una dimensione oltremodo critica: la crisi del mercato immobiliare ha fatto crollare i prezzi e diminuire il valore del patrimonio, i costi di gestione sono lievitati, gravando pesantemente sul debito pubblico, migliaia di abitazioni versano in uno stato di degrado, mentre gli unici ancora in condizioni dignitose sono quelli abitati, grazie alle cure di quei concessionari sui quali continua ad abbattersi la «mannaia» degli sfratti;
   in questo quadro, il fallimento delle aste ha evidenziato che il patrimonio alloggiativo della difesa, da risorsa preziosa per militari e famiglie, è diventato assai poco attrattivo per eventuali compratori e l'introduzione della norma che prevede la non riassegnazione ai capitoli della difesa degli importi derivanti dalle alienazioni sta bloccando anche la pur minima manutenzione;
   ad oggi, l'utenza sine titulo che continua ad attendere una soluzione definitiva della questione alloggiativa è composta da oltre quattromila persone, divise tra quelle appartenenti alle categorie protette per condizioni reddituali e sanitarie, e i soggetti non protetti che versano un canone di mercato;
   la Corte dei conti, intervenuta sulla questione del patrimonio immobiliare del Ministero della difesa, con la delibera n. 10/2015/G del 12 novembre 2015, ha valutato il danno economico risultante dalla situazione attuale e ha proposto l'istituzione di alloggi di servizio gratuiti all'incarico, al fine di garantire le esigenze esclusivamente funzionali di tali incarichi, e il trasferimento della parte rimanente del patrimonio abitativo alla società Difesa servizi S.p.A. per la gestione economica e la valorizzazione degli immobili;
   in tutte le decisioni che attengono il futuro del patrimonio alloggiativo della difesa occorre contemperare le esigenze di salvaguardia dei diritti delle fasce sociali più deboli con quelle di procedere alla tempestiva alienazione di parte degli immobili e alla valorizzazione della parte rimanente –:
   con quali finalità e secondo quali modalità la società Difesa servizi interverrà nella gestione del patrimonio immobiliare di cui in premessa;
   in che modo intenda risolvere le problematiche della utenza cosiddetta sine titulo, in attesa, da decenni, di una soluzione che gli permetta di uscire dalla precarietà abitativa. (4-16530)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

salvaguardia delle risorse

proprieta' immobiliare

conseguenza economica