ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16317

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 780 del 18/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: FANTINATI MATTIA
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 18/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16317
presentato da
FANTINATI Mattia
testo di
Martedì 18 aprile 2017, seduta n. 780

   FANTINATI. — Al Ministro dell'interno, al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   da alcune inchieste giornalistiche, pubblicate nelle scorse settimane, è emerso che sono quasi 5 mila i ristoranti del nostro Paese finiti nelle mani della criminalità organizzata;
   l'attenzione dei clan mafiosi sul mondo della ristorazione spazia dal franchising ai locali esclusivi, da bar alla moda a trattorie e ristoranti di lusso;
   queste attività costituiscono la migliore copertura per mascherare guadagni frutto di attività illecite: traffico di droga, estorsioni, strozzinaggio. I pubblici esercizi – grazie alla complicità di imprenditori collusi che vendono una parte delle proprie quote – sono assai utili alle associazioni criminali in quanto hanno una facciata di legalità dietro la quale è difficile risalire ai veri proprietari e all'origine dei capitali;
   a Zimella, un comune di cinquemila abitanti, tra le province di Verona e Vicenza, è in attività un ristorante pizzeria «La Fortezza» al centro della fitta rete di rapporti tra famiglie calabresi attive in Veneto e in odore di ’ndrangheta;
   come riferiscono le cronache locali, il ristorante è il punto di riferimento dei ’ndranghetisti veneti, tesi confermate anche dalle dichiarazioni del pentito Angelo Salvatore Cortese;
   proprietario del locale è Domenico Multari, boss calabrese con numerosi precedenti e condanne per sequestro di persona, omicidio colposo, ricettazione e bancarotta fraudolenta, a cui i magistrati antimafia, nel 2011, avevano sequestrato tre milioni in immobili, auto e quote societarie, e 500 mila euro, nel 2012, soprattutto di immobili. Scrive Il Mattino di Padova: «A fronte di redditi dichiarati (in 10 anni) per 40 mila euro, Multari aveva dimostrato un volume d'affari incompatibile con la sua dichiarazione dei redditi. In realtà, sospettano gli investigatori, parte del suo patrimonio è ancora protetto da prestanome, tra cui imprenditori e professionisti veneti» –:
   se i Ministri interrogati intendano assumere iniziative, per quanto di competenza, per potenziare gli organici, le capacità e gli strumenti degli organi inquirenti presenti sul territorio della provincia di Verona al fine di agevolare il controllo delle aree che vedono la presenza massiva e ramificata di numerose famiglie mafiose e implementare le attività di contrasto delle organizzazioni criminali. (4-16317)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

lotta contro la criminalita'

traffico di stupefacenti

automobile