ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16266

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 779 del 12/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: GRIBAUDO CHIARA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
QUARTAPELLE PROCOPIO LIA PARTITO DEMOCRATICO 12/04/2017
FANUCCI EDOARDO PARTITO DEMOCRATICO 26/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 12/04/2017
Stato iter:
31/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 31/05/2017
GIRO MARIO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 26/04/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 31/05/2017

CONCLUSO IL 31/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16266
presentato da
GRIBAUDO Chiara
testo presentato
Mercoledì 12 aprile 2017
modificato
Mercoledì 26 aprile 2017, seduta n. 784

   GRIBAUDO, QUARTAPELLE PROCOPIO, FANUCCI. — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale . — Per sapere – premesso che:
   nella Repubblica democratica del Congo, la tensione dell'ultimo anno per l'attesa decadenza del Presidente Joseph Kabila è sfociata in una guerra civile che vede, ogni giorno, decine di morti, ammazzati per le strade e nei villaggi;
   sono state trovate di recente 13 fosse comuni, da aggiungere ad altre 10 che le autorità internazionali avevano già scoperto nei mesi scorsi; le stesse autorità presenti sul territorio stimano, al ribasso, la presenza di almeno 400 morti;
   il conflitto si è aperto nella provincia del Kasai fra le forze governative e i ribelli locali, che si sono rivoltati dopo l'uccisione deh loro capo, fondando una milizia chiamata Kamuina Nsapu; si è inasprito all'inizio del 2017, quando il Governo ha inviato nella regione un reggimento dell'esercito regolare;
   le violenze sembrano essere dirette contro alcune etnie, oltre che contro le istituzioni religiose, ricordando i massacri che hanno contraddistinto nel passato il continente africano;
   all'inizio di marzo 2017, il padre congolese Jeannot Mandefu, che ha trascorso molti anni in Italia, ha inviato un messaggio ad una famiglia della provincia di Cuneo, denunciando un regno del terrore, in cui si massacrano popolazioni e ammazzano i bambini; dal Kasai le violenze si allargano a macchia d'olio nel Paese;
   la politica è in una situazione di stallo poiché il Presidente Kabila, che a fine 2016 aveva accettato un accordo con le forze di opposizione, ottenuto grazie alla mediazione della Chiesa, per nuove elezioni nel corso di quest'anno e una successiva transizione pacifica, sta invece approfittando dell'instabilità politica e militare per rimanere ancora in carica, visto che, dopo due mandati, la Costituzione gli impedisce di ricandidarsi;
   dalle zone delle violenze stanno ormai fuggendo associazioni di volontariato, anche italiane, mentre l'esercito regolare è arrivato ad arrestare gli studenti dell'Università di Kananga, e il vescovado e il seminario della capitale Kinshasa sarebbero stati attaccati e saccheggiati;
   la Repubblica democratica del Congo è uno dei Paesi più importanti dell'area, con 67 milioni di abitanti, più di 300 etnie diverse e infinite possibilità di sviluppo date dalle ricchezze della natura, la cui instabilità mette a rischio di ulteriori conflitti anche i Paesi confinanti;
   la comunità internazionale, già presente con una missione dell'Onu, non può rimanere silente di fronte a questi efferati massacri che rischiano di far ripiombare il Paese negli incubi che lo hanno perseguitato dalla seconda metà degli anni ’90 fin quasi a 10 anni fa, quando l'attuale Presidente vinse le sue prime elezioni;
   l'attuale presenza dell'Italia nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite rafforza il nostro dovere di garantire il rispetto dei diritti umani in tutto il mondo –:
   quali iniziative intenda adottare il Ministro interrogato affinché vengano trovate, in sede internazionale, soluzioni condivise che mettano fine alle violenze in Congo e assicurino libere elezioni entro il 2017;
   quali iniziative siano in atto per assicurare la sicurezza di tutti gli operatori umanitari e di tutti i cittadini italiani che sono attualmente presenti nella Repubblica democratica del Congo. (4-16266)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Mercoledì 31 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 807
4-16266
presentata da
GRIBAUDO Chiara

  Risposta. — La crisi politico-istituzionale nella repubblica democratica del Congo (RdC), apertasi il 19 settembre 2016 con la decisione del presidente Joseph Kabila di non convocare le elezioni in vista della scadenza del suo secondo e (in base alla Costituzione vigente) ultimo mandato, ha visto uno sviluppo positivo con la firma lo scorso 31 dicembre di un Accordo politico «globale ed inclusivo» fra il Governo e tutte le opposizioni. L'accordo, ribattezzato «accordo di San Silvestro», è stato raggiunto grazie alla determinante mediazione della Conferenza episcopale cattolica congolese (Cenco).
  L'accordo, accettato ma non sottoscritto dal presidente Kabila, prevede che entro il 2017 si tengano nuove elezioni legislative e presidenziali e che nessuna modifica sia apportata alla costituzione nel periodo di transizione, durante il quale le Camere sono prorogate e Kabila mantiene la presidenza del paese.
  Purtroppo la fase di stallo nell'attuazione del predetto accordo ha ulteriormente compromesso la situazione politica e la sicurezza nel paese, aggravata da una crisi economica che colpisce l'intera popolazione.
  Sul piano internazionale, particolare attenzione agli eventi nella repubblica democratica del Congo è riservata sia in ambito Nazioni Unite (NU) sia in ambito Unione Europea (UE).
  Le Nazioni Unite sono presenti in repubblica democratica del Congo con la missione «Monusco» (Mission de l'organisation des Nations Unies pour la stabilisation en république démocratique du Congo), forza di peacekeeping che monitora la situazione e il cui mandato è stato recentemente esteso in termini temporali e strutturali fino al 31 marzo 2018, unendo alla protezione dei civili il sostegno al processo che dovrebbe portare alle sopra citate elezioni libere entro la fine del corrente anno.
  il Consiglio affari esteri dell'Unione europea, nella riunione del 6 marzo ultimo scorso sulla repubblica democratica del Congo, ha confermato il sostegno all'accordo di San Silvestro, considerandolo «l'unico mezzo per consolidare la legittimità necessaria alle istituzioni che dovrebbero gestire la transazione»; ha altresì ribadito il supporto al ruolo di mediazione svolto dal Cenco ed esortato la regione e la comunità internazionale a mantenere il proprio impegno a fianco a quest'ultima.
  L'Italia segue con grande attenzione gli sviluppi della situazione nel Paese africano ed opera in maniera proattiva al fine di trovare soluzioni condivise che permettano il ritorno della stabilità e lo svolgersi di libere elezioni: in particolare, in sede di consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha votato a favore del rinnovamento della missione Monusco; in ambito Unione europea non esclude, come espresso nel sopra citato consiglio affari esteri del 6 marzo ultimo scorso, l'applicazione di sanzioni individuali «contro chi sia responsabile di gravi violazioni dei diritti umani e inciti alla violenza o ostacoli una soluzione della crisi consensuale, pacifica e rispettosa dell'aspirazione del popolo congolese a eleggere i suoi rappresentanti». Ciò al fine di evitare ulteriori situazioni di conflitto fra l’entourage governativo e l'opposizione, stante l'attuale stallo a livello politico e l'estremamente preoccupante situazione umanitaria.
  Forte è l'impegno del Governo italiano, sin dalle primissime fasi della crisi, a tutela della collettività nazionale presente nella repubblica democratica del Congo. All'immediata vigilia della scadenza del secondo ed ultimo mandato del Presidente Kabila, il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha inviato una missione a Kinshasa, con la partecipazione di personale dello stato maggiore della difesa – comando interforze per le operazioni delle forze speciali, per una valutazione delle condizioni di sicurezza nel paese e per l'aggiornamento della programmazione di emergenza. Da allora la situazione in repubblica democratica del Congo è oggetto di costante monitoraggio da parte di questo Ministero in collaborazione con omologhe istituzioni europee e con l'ambasciata d'Italia a Kinshasa. Si prevede, tra l'altro: il costante aggiornamento del sito www.viaggiaresicuri.it contenente informazioni sulla sicurezza del paese destinate ai cittadini italiani che intendono recarvisi; apposite comunicazioni di sicurezza alla comunità dei connazionali presenti nella repubblica democratica del Congo grazie ad un sistema di allerta rapido; infine, la periodica revisione della programmazione di emergenza a tutela dei connazionali presenti nel Paese.
Il Viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionaleMario Giro.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

diritti umani

istituzione religiosa

opposizione politica