ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16232

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 777 del 10/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: MARCON GIULIO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE
Data firma: 10/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALAZZOTTO ERASMO SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/04/2017
FRATOIANNI NICOLA SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/04/2017
COSTANTINO CELESTE SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE 10/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/04/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 10/04/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI E DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE delegato in data 18/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16232
presentato da
MARCON Giulio
testo di
Lunedì 10 aprile 2017, seduta n. 777

   MARCON, PALAZZOTTO, FRATOIANNI e COSTANTINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   Francesca Peirotti, cittadina italiana, è stata rinviata a giudizio a Nizza per aver «favorito l'ingresso irregolare di otto migranti su territorio francese», con la richiesta – formulata dall'accusa – di condannarla ad otto mesi di reclusione con la condizionale e due anni di interdizione dal territorio francese;
   l'accusa sarebbe quella di aver commesso un delitto di solidarietà perché martedì 8 novembre 2016 percorreva l'autostrada francese verso Mentone, guidando un furgoncino da nove posti, nel quale viaggiavano una coppia eritrea e il loro bimbo di 6 mesi, tre ragazze e due ragazzi di Eritrea, Etiopia e Ciad;
   Francesca, in tribunale, ha rifiutato di riconoscere come «reato» il suo gesto di solidarietà ed ha dichiarato che «Quella tra Ventimiglia e Mentone non è una frontiera – ha aggiunto – è un filtro di selezione dove i controlli vengono effettuati esclusivamente in base al colore della pelle»;
   con simili accuse a Nizza sono finiti a processo, e sono stati assolti, anche cittadini francesi, tra i quali sono noti i casi del ricercatore e professore universitario Pierre-Alain Mannoni e dell'agricoltore Cédric Herrou;
   in entrambi i casi, i giudici hanno stabilito che le loro azioni sono «legittime e mosse da spirito umanitario». Nell'atto di trasportare i migranti, hanno agito per assicurare la loro «dignità» e garantirne l'integrità fisica, impedendo che questi percorressero a piedi l'autostrada;
   fuori dal tribunale, durante le udienze, molte persone, migranti e cittadini solidali, si sono radunati in presidi per la «libera circolazione», raccontando le condizioni in cui arrivano i migranti, la drammaticità dei Paesi di origine, del viaggio e della permanenza a Ventimiglia;
   Francesca Peirotti è laureata, master in economia, un'esperienza di un anno in ambito umanitario in Etiopia, la conoscenza dell'arabo che gli permette di svolgere quotidianamente il suo lavoro di mediatrice a Nizza con l'associazione «Habitat et Citoyenneté», l'estate ai Balzi Rossi con i migranti del campo autogestito di Ventimiglia, mesi passati nella Jungle di Calais. La sentenza nel suo caso è prevista per venerdì 19 maggio;
   Francesca, Pierre-Alain e Cédric sono per gli interroganti esempi di persone che fanno quello che possono per alleviare il viaggio dei migranti; fanno quello che ritengono più giusto, soccorrendo persone in pericolo di cui difendono la dignità di esseri umani;
   i Governi, quello francese e quello italiano in primis, dovrebbe secondo gli interroganti risolvere il problema invece di criminalizzare la solidarietà;
   gli interroganti fanno proprie le parole dell'associazione Medici Senza Frontiere, che ha dichiarato: «Riteniamo che l'aiuto debba essere imparziale verso coloro che ne hanno bisogno, al di là dello status giuridico di ognuno. Crediamo che condannare chi fornisce assistenza sia un modo cinico per giustificare il fallimento delle politiche di accoglienza e dei meccanismi di protezione dell'UE. Ancora una volta, si mette l'accento sulla deterrenza e la criminalizzazione della solidarietà invece che sui doveri di accoglienza e protezione» –:
    quali iniziative il Governo intenda intraprendere, per quanto di competenza, nei confronti della Francia e in ambito comunitario per bloccare i tentativi di criminalizzazione della solidarietà e tutelare, nello specifico, Francesca Peirotti e i cittadini italiani impegnati alla frontiera tra Italia e Francia e come intenda risolvere la questione della disumanità di tale frontiera che, negli ultimi mesi, ha visto morire dieci persone. (4-16232)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica di aiuto

migrante

cittadino della Comunita'