ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16216

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 776 del 07/04/2017
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO FABRIZIO
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 07/04/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VELLA PAOLO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 07/04/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 07/04/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16216
presentato da
DI STEFANO Fabrizio
testo di
Venerdì 7 aprile 2017, seduta n. 776

   FABRIZIO DI STEFANO e VELLA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   l'insieme del bacino del lago di Campotosto occupa circa 1400 ettari ed è, da decenni, sia fonte di irrigazione per i terreni circostanti, sia fonte di produzione energetica utilizzata da Enel;
   dopo il terremoto che ha distrutto L'Aquila, l'intero bacino idrografico è stato oggetto di intense verifiche di tenuta, con centinaia di nuovi punti di controllo lungo tutto il perimetro;
   il 23 gennaio 2017, Enel ha dichiarato che «pur non essendoci motivazioni tecniche e nessuna criticità sulle opere idrauliche afferenti il bacino di Campotosto, procederemo alla ulteriore riduzione dell'invaso utilizzando la capacità di derivazione degli impianti e gli organi di scarico della diga di Rio Fucino (27,5mc/sec)»;
   si tratta un'azione a giudizio degli interroganti sconsiderata e messa in atto solo per frenare l'allarmismo immotivato (viste le perizie tecniche sulla tenuta della struttura) che, in pratica, comporta il sacrificio di 1.200.000 metri cubi di acqua al giorno;
   il 31 gennaio 2017 il Consorzio di bonifica ha scritto alla prefettura, al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, alla regione Abruzzo, all'autorità di Bacino e alla Ruzzo Rieti S.P.A., evidenziando le disastrose conseguenze di tale azione;
   il Governo interrogato, da un lato, si è prodigato per rassicurare la popolazione a valle sull'assenza del «rischio Vajont», dall'altro, ha commissionato uno studio ad Enel per verificare la resistenza della diga fino ad un terremoto di magnitudo 7o (ad oggi è certificata la resistenza ad una magnitudo 6,4o);
   la diga di Rio Fucino però è stata, nel frattempo, letteralmente svuotata e, ulteriore aggravante, si sono persi anche circa 60 milioni di metri cubi sotto forma nevosa;
   le conseguenze della carenza idrica per l'economia locale legata al settore primario saranno disastrose: oltre 3000 aziende interessate (direttamente o indirettamente), 75 milioni di fatturato a rischio e 4.500 dipendenti coinvolti. Il danno si estenderà anche alla distribuzione dell'acqua negli alberghi, nella zona costiera e nei comuni turistici;
   non è stato previsto nessun piano B per ammortizzare questa drammatica situazione: tutta la rete di canali di irrigazione alternativa a quella del bacino del Rio Fucino è oramai inutilizzabile, causa abbandono ed assenza di manutenzione nel tempo –:
   quali immediate ed urge ti iniziative si intendano mettere in campo in relazione alle problematiche evidenziate in premessa relative al bacino idrografico di Campotosto, al fine di ripristinare un contesto che possa soddisfare le esigenze della produzione o prevedere una forma di ristoro alternativa che impedisca il fallimento dell'intero settore primario.
(4-16216)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-16216
presentata da
DI STEFANO Fabrizio

  Risposta. — In risposta all'atto di sindacato ispettivo in esame, si riferisce quanto segue.
  Le grandi dighe interessate dagli eventi del 18 gennaio scorso sono 21 e ricadono nell'insieme delle 40 opere di sbarramento già coinvolte nella sequenza sismica del 24 agosto 2016; tutte le 21 dighe sono state oggetto di asseverazione straordinaria della sicurezza da parte dei concessionari e sono state oggetto di ispezione tecnica straordinaria da parte dei funzionari ingegneri della direzione generale per le dighe e le infrastrutture idriche ed elettriche del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Non sono stati osservati effetti del terremoto sulle strutture di sbarramento, sulle opere accessorie e sulle sponde tali da richiedere l'adozione di provvedimenti di urgenza; inoltre non sono stati rilevati danni agli sbarramenti aventi rilievo per le funzioni di ritenuta; le opere di scarico sono risultate funzionanti; non sono stati osservati problemi di stabilità delle sponde significativi per l'esercizio in sicurezza degli invasi.
  Il serbatoio di Campotosto è in fase di svaso su disposizione dello stesso concessionario, lo svaso sta avvenendo mediante la derivazione e non si è proceduto all'apertura dello scarico di fondo. La riduzione del livello di invaso è stato di circa 19 milioni di metri cubi, da quota 1306,98 a 1304,40 metri sul livello del mare; le acque scaricate sono oggetto di prelievi irrigui e potabili a valle dello scarico della centrale, quindi nessun danno è stato ad oggi prodotto alle utenze.
  La citata direzione generale non ha ritenuto necessario adottare, fin dall'evento di agosto 2016, alcun provvedimento di riduzione della quota di esercizio del serbatoio in quanto le conclusioni dell'attività di vigilanza svolta non hanno fatto emergere ad accertamenti completati, alcun elemento di criticità di tale significatività da richiedere la riduzione della quota autorizzata.
  In merito, poi, alle iniziative di competenza intraprese dalla direzione generale per le dighe si precisa che:
   i nuovi documenti di protezione civile delle tre dighe di Campotosto sono stati trasmessi alle prefetture;
   è stata avviata una specifica attività di studio e ricerca con l'università di Roma e con l'INGV (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) per aggiornare la ricostruzione del sistema di discontinuità tettoniche presenti nel serbatoio;
   è stato chiesto al concessionario l'aggiornamento delle verifiche di sicurezza sismica considerando eventi di magnitudo pari a 7; il concessionario ha inviato gli aggiornamenti richiesti il 1o marzo scorso, sui quali verrà svolta la prevista attività istruttoria di legge;
   è stato chiesto al concessionario l'aggiornamento degli studi in merito alla faglia dei monti della Laga rispetto a quanto già ricostruito dopo gli eventi del 2009;
   è stato chiesto al dipartimento della protezione civile nazionale di esaminare gli studi già redatti (2010) in merito alla faglia dei monti della Laga.
Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasportiRiccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

idrologia

settore primario

sisma