ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16123

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: BORGHESE MARIO
Gruppo: SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE
Data firma: 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16123
presentato da
BORGHESE Mario
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   BORGHESE. — Al Ministro della salute . — Per sapere – premesso che:
   nell'anno 2014, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) si era impegnata nella ricerca e nella prevenzione per eliminare rapidamente la tubercolosi, almeno da quei Paesi dove già c'erano pochi casi, ma la risposta fu così difficile per mettere sotto controllo tutti i casi che si erano verificati sino ad oggi;
   infatti, a testimoniare la lentezza nella risposta sono arrivati i dati dell'Oms Europa e Centro per il controllo delle malattie (Ecdc), che parlarono di un calo del 5 per cento annuo, la metà di quanto sarebbe servito;
   da ultimi dati disponibili, prodotti dai centri di ricerca, risulta che, nel 2016, i nuovi casi registrati nei 30 Paesi dello Spazio economico europeo sono stati 60195, di cui il 30 per cento in cittadini di origine straniera e il 65 per cento dei quali in persone tra i 24 e i 65 anni;
   nella più ampia regione europea dell'Oms, che arriva fino alla Russia, i nuovi casi sono stati invece oltre 320 mila;
   in Italia, nello stesso anno, sono stati notificati 3769 casi, con un tasso che negli ultimi dieci anni è calato da poco meno di 8 a 6,2 casi ogni 100 mila abitanti;
   nel nostro Paese sono di più i casi segnalati in persone di origine straniera, circa 2 mila;
   in Italia, vi è un'ottima rete per la diagnosi precoce e la gestione della tubercolosi nel contesto delle strutture ospedaliere delle malattie infettive, ma la Tbc continua però ad essere una patologia importante;
   si evidenzia che in Italia solo due ospedali sono in grado di sopperire a tali emergenze;
   a preoccupare gli esperti del settore, come si legge nel rapporto dell'Oms, è soprattutto il fatto che, in alcune categorie di persone, come i detenuti o gli stessi migranti, il calo sia ancora più ridotto, o addirittura ci sia un aumento dei nuovi casi;
   la Commissione europea si è impegnata negli ultimi mesi a mobilitare tutte le risorse disponibili per aiutare i Paesi europei a tener fede agli impegni, questo è quello che afferma il Commissario alla salute Vytenis Andriukaitis – nell'ultima sua conferenza stampa fatta il mese scorso;
   la tubercolosi colpisce i membri più vulnerabili delle nostre società, e spesso coesiste con altre condizioni patologiche correlate molto gravi come l’«Hiv»;
   la tubercolosi, precisano gli esperti, è la principale causa di morte nei sieropositivi in gran parte d'Europa, anche se non in Italia;
   nella regione europea dell'Oms tra il 2015 e il 2016, i casi di coinfezione sono cresciuti della percentuale del 40 per cento, arrivando a oltre 27 mila, di cui meno di un quinto trattati con farmaci «antiretrovirali»;
   da alcune indagini degli esperti medici che dirigono l'Ecdc si evidenzia che il tasso di successo della tubercolosi nei sieropositivi è molto al di sotto dell'obiettivo globale dell'85 per cento, e che in due pazienti su tre con tubercolosi non ci sono informazioni sulla eventuale sieropositività –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per assicurare alla popolazione italiana le cure e i trattamenti idonei ed in linea con i principali parametri di assistenza europea, di cui in premessa;
   se il Ministro interrogato possa chiarire, per quanto di competenza, quale garanzia di sicurezza sanitaria viene offerta al personale medico, infermieristico e comunque a tutte le persone che a vario titolo, lavorano nei nosocomi e strutture che stanno a contatto con i soggetti infetti senza la sussistenza di un reparto specializzato, né di personale con incarichi specifici per malattie infettive e perciò senza un'adeguata preparazione e strumenti idonei in merito. (4-16123)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

malattia

politica sanitaria

prevenzione delle malattie