ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16112

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA
Data firma: 30/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 30/03/2017
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 30/03/2017
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 30/03/2017
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/03/2017
Stato iter:
04/04/2017
Fasi iter:

RITIRATO IL 04/04/2017

CONCLUSO IL 04/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16112
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS e TURCO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   il traffico dei rifiuti radioattivi in Sicilia inizia negli anni 80;
   la Commissione bicamerale d'inchiesta sulle ecomafie presieduta dall'on. Alessandro Bratti ha disposto nel mese di dicembre 2016 l'acquisizione diretta di atti, perquisendo a Milano in Piazza San Babila, l'abitazione della signora Cesarina Ferruzzi (nota negli con il soprannome di Madame Dechets – signora dei rifiuti), che nel 1988 si era occupata per conto della Monteco, gruppo Eni, di far rientrare i rifiuti dal Libano, attraverso la motonave Jolly Rosso;
   tra il 1989 e 1995 la Procura di Reggio Calabria ha accertato l'affondamento nel mar Mediterraneo di 90 navi. Un pentito della ‘ndrangheta ha dichiarato alla sezione investigativa antimafia che, tra il 1995 ed il 2000 oltre 637 navi contenenti scorie radioattive di tutto il mondo sono state affondate, di cui 52 nel Mar Mediterraneo e tre nel mar Ionio. Mentre un pentito della Cupola di Cosa Nostra ha dichiarato la presenza di smaltimenti illeciti di scorie radioattive nella miniera di Pasquasia, un'area della Sicilia a 22 chilometri da Caltanissetta e nella cava di San Giuseppe, nel territorio tra Melilli e Augusta, paesi del triangolo siracusano dichiarati già ad alto rischio industriale e in crisi ambientale, per la presenza di inquinamento di raffinerie e discariche di rifiuti pericolosi tra cui la Cisma;
   i rifiuti nucleari trasportati dalle navi, rientrati dal Libano e dalla Nigeria, oltre quelli stoccati in Italia dall'ENEA, venivano scaricati nel porto di Augusta e poi interrati o dislocati in siti industriali attivi limitrofi, come per il caso della miniera di Pasquasia a Caltanissetta, senza alcuna protezione idonea e senza informare le popolazioni locali. Da studi effettuati, a seguito di rilievi sul territorio in questione, si evincono valori elevati di Cesio 137 e tra la popolazione limitrofa un elevato tasso di incidenze per leucemia superiore al resto d'Italia, (pur essendo l'area priva di qualsiasi attività industriale). Inoltre, tra Melilli e Augusta, in prossimità della cava di San Giuseppe) tra il 1999 ed il 2006, si è registrato un incremento dei valori di incidenza di ammalati di leucemia dell'84 per cento più per gli uomini e del 29 per cento in più per le donne, rispetto agli altri territori della provincia. A rivelare la presenza di fattori contaminanti nel comune di Mellilli c’è anche la delibera comunale n. 47 del 1o aprile 2005, in cui si legge che: «di fronte al cimitero di Melilli in territorio di Augusta dove già risultano scaricati rifiuti pericolosi [..] sarà approvato, nella prossima Conferenza di servizi, il progetto di bonifica, evitando così l'inquinamento»;
   è stato pubblicato, di recente, uno studio dell'Istituto nazionale delle ricerche di Pisa, correlato ad altro studio della London school of Hygiene and Medicine, in cui si dimostra che la bonifica del sito di Priolo verrebbe a costare 770 milioni di euro a fronte di 3,6 miliardi di euro di costi per le spese sanitarie, oltre che 55,6 milioni di euro di multe annuali versate per l'inquinamento dovuto alle mancate bonifiche. Puntare sulle bonifiche risulterebbe altamente conveniente e produttivo, oltre a comportare sul piano delle esternalità un alto sviluppo tecnologico e occupazionale, in un territorio che ne ha effettiva necessità –:
   se il Ministro interrogato intenda intraprendere iniziative, per quanto di competenza per procedere ad una verifica dalla eventuale radioattività dell'area richiamata in premessa e ad un piano di monitoraggio e bonifica della miniera di Pasquasia e in particolare della cava di San Giuseppe;
   se il Ministro interrogato abbia intrapreso o sia in procinto di intraprendere iniziative per un monitoraggio nelle aree marino e costiero nel Mediterraneo per la ricerca delle navi fantasma cariche di veleni e per la promozione delle opportune bonifiche. (4-16112)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

scorie radioattive

gestione dei rifiuti

protezione dell'ambiente