ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16099

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 770 del 30/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: POLVERINI RENATA
Gruppo: FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE
Data firma: 30/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OCCHIUTO ROBERTO FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE 30/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/03/2017
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 30/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 12/05/2017
Stato iter:
12/05/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 12/05/2017
CASSANO MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (LAVORO E POLITICHE SOCIALI)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 12/05/2017

RISPOSTA PUBBLICATA IL 12/05/2017

CONCLUSO IL 12/05/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16099
presentato da
POLVERINI Renata
testo di
Giovedì 30 marzo 2017, seduta n. 770

   POLVERINI e OCCHIUTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che:
   il decreto legislativo in materia di servizi per il lavoro e politiche attive del lavoro (decreto legislativo n. 150 del 2015) ha previsto la soppressione di una direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (MLPS), la costituzione di una nuova Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL), il riordino dell'Isfol, divenuto ora Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (Inapp), e il commissariamento di Italia Lavoro s.p.a., ora Anpal servizi spa il cui amministratore unico coincide con il presidente di ANPAL;
   tra i compiti di Anpal vi è anche quello di «promozione e coordinamento, in raccordo con l'Agenzia per la coesione territoriale, dei programmi cofinanziati dal Fondo Sociale Europeo, nonché di programmi cofinanziati con fondi nazionali negli ambiti di intervento del Fondo Sociale Europeo» (articolo 9 lettera f);
   tra le funzioni assegnate all'Inapp (già Isfol) vi sono anche lo studio, ricerca, monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro, ivi inclusa la verifica del raggiungimento degli obiettivi da parte dell'Anpal (articolo 10, comma 2, lettera b) del decreto legislativo n. 150 del 2015);
   all'Inapp viene riconosciuta la possibilità di gestire progetti comunitari, anche in collaborazione, con enti, istituzioni pubbliche, università o soggetti privati operanti nel campo della istruzione, formazione e della ricerca;
   ai fini della gestione delle risorse comunitarie, questa connotazione conferirebbe all'Inapp la possibilità di essere individuato come «Organismo Intermedio», ossia come quel soggetto che agisce sotto la responsabilità di un'autorità di gestione e che svolge mansioni per conto di questa autorità nei confronti dei beneficiari che attuano le operazioni;
   al contrario, l'Anpal, nella sua funzione di «gestione di programmi comunitari» potrebbe ricoprire il ruolo di autorità di gestione, ossia di organismo individuato dallo Stato membro quale responsabile della gestione e attuazione del programma operativo conformemente al principio della sana gestione finanziaria;
   nell'ambito della programmazione nazionale FSE 2014-2020 e, nello specifico dei PON SPAO e Inclusione, l'Inapp è riconosciuto come ente in house del Ministero del lavoro e delle politiche sociali a cui può essere assegnata l'esecuzione di talune azioni/progetti. Pertanto, annualmente veniva definita una pianificazione attuativa ed operativa relativa alle attività di studio, analisi, monitoraggio e valutazione da realizzare;
   la titolarità dei principali programmi operativi nazionali su cui confluiscono le risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo (FSE): il PON SPAO (Programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l'occupazione), con l'obiettivo di promuovere azioni di supporto alle riforme strutturali riportate nel Programma Nazionale di Riforma in tema di occupazione, mercato del lavoro, capitale umano, produttività; e il PON IOG (Programma operativo nazionale iniziativa occupazione giovani) con cui è stata data attuazione al programma «Garanzia Giovani», non è più in capo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali ma all'Anpal, in cui sono transitate gran parte delle competenze e del personale della soppressa direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali;
   questo rischia di compromettere per gli interpellanti la sussistenza finanziaria dell'Inapp il cui bilancio è stato storicamente alimentato prevalentemente dal FSE, tramite i Pon;
   il venir meno della direzione generale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e la comparsa di un nuovo soggetto, l'Anpal, pone il problema di relazione tra l'Anpal e l'istituto incaricato, tra le altre cose, della valutazione dei risultati dell'Agenzia, ora responsabile della gestione delle risorse comunitarie;
   le attività che precedentemente l'Inapp realizzava in qualità di ente in house del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, ora dipendono da una decisione di Anpal che dovrà essere valutata dall'istituto per le sue attività –:
   se il duplice ruolo di presidente dell'Agenzia e di amministratore unico di Anpal Servizi Spa non comporti un sostanziale conflitto di interessi e una sovrapposizione di competenze tra due soggetti che dovrebbero avere compiti differenziati e funzioni separate;
   come il Governo ritenga che l'aspetto che definisca una dipendenza dell'Inapp dalle decisioni di Anpal rispetto ai progetti comunitari da gestire si concilii con i principi di terzietà del valutatore rispetto al valutato e di separazione delle funzioni;
   se non ritenga opportuno assumere iniziative per garantire all'Inapp risorse sufficienti alla realizzazione dei suoi compiti istituzionali anche al fine di garantirne l'imparzialità nel valutare l'Anpal;
   quali siano i risparmi di spesa previsti con gli interventi di riforma nel settore, dal momento che parte delle risorse liberate dalla riorganizzazione dell'Isfol (ora Inapp) e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali dovranno coprire le spese di funzionamento della nuova Agenzia, compreso le spese del personale, interno ed esterno;
   se non ritenga utile fornire elementi completi sullo stato di avanzamento della riforma delle politiche attive del lavoro in Italia, e in merito alla complessiva riorganizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dell'Inapp, di Anpal Servizi spa e di Anpal, soprattutto con riferimento ai profili di spesa;
   quali iniziative intenda assumere per garantire l'attuazione del decreto legislativo n. 150 del 2015 in tutte le sue parti, soprattutto in quella concernente la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni materia di politiche attive del lavoro da garantire tutti i cittadini sul territorio.
(4-16099)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 12 maggio 2017
nell'allegato B della seduta n. 795
4-16099
presentata da
POLVERINI Renata

  Risposta. — Con riferimento all'atto parlamentare in esame – inerente al processo di riforma delle politiche attive del lavoro in Italia, con particolare riferimento ai rapporti tra l'Anpal e l'Inapp – si rappresenta quanto segue.
  Le politiche attive nel nostro Paese sono state storicamente un punto debole delle politiche per il lavoro principalmente basate sugli strumenti di politica passiva (ammortizzatori e prepensionamenti). A tale debolezza ha inteso rispondere la riforma del lavoro realizzata con il cosiddetto Jobs Act che, tra le finalità principali, ha il potenziamento delle politiche attive mediante l'istituzione dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL) con funzioni di coordinamento generale della rete dei servizi per le politiche del lavoro facenti capo a soggetti pubblici e privati, e che si avvale del supporto tecnico di Anpal servizi s.p.a. (già Italia Lavoro s.p.a.).
  Tanto premesso, con riferimento a quanto evidenziato dagli interroganti in ordine al duplice ruolo del presidente Anpal – che è al contempo amministratore unico di Anpal Servizi s.p.a. – occorre precisare che l'articolo 4, commi 13 e 14, decreto legislativo n. 150 del 2015 evidenzia una chiara volontà di realizzare una piena convergenza e immedesimazione delle competenze e attività dell'Anpal e con quelle di Anpal Servizi s.p.a. Il comma 13, in particolare, prevede che l'ANPAL subentri nella titolarità delle azioni di Anpal Servizi s.p.a., e che il suo presidente ne divenga amministratore unico, senza diritto a compensi, con contestuale decadenza del consiglio di amministrazione di Anpal Servizi s.p.a. In attuazione della predetta normativa, il 12 settembre dello scorso anno, l'Anpal ha acquisito la titolarità delle azioni di Anpal Servizi s.p.a. che è pertanto divenuta società in house di Anpal. Tale titolarità deve peraltro avere un carattere di stabilità come si desume dal comma 14 dell'articolo 4 del predetto decreto legislativo n. 150 del 2015 che stabilisce, tra l'altro, il divieto per ANPAL di trasferire la titolarità delle azioni di Anpal Servizi s.p.a.
  Alla luce delle suesposte considerazioni, dunque, la scelta del legislatore di attribuire al presidente Dell'Anpal anche il ruolo di amministratore unico di Anpal Servizi s.p.a., lungi dal creare un conflitto di interessi, è volta a realizzare un più proficuo coordinamento dell'azione dei due soggetti.
  In linea con il nuovo assetto di governance delle politiche del lavoro in Italia, ridisegnato dal decreto legislativo n. 150 del 2015, l'Isfol, ente pubblico di ricerca vigilato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali – che da dicembre scorso ha preso il nome di Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche (INAPP) – svolge, ai sensi dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 150 del 2015, attività di analisi, monitoraggio e valutazione delle politiche del lavoro e dei servizi per il lavoro e, più in generale, si occupa di tutte le politiche economiche che hanno effetti sul mercato del lavoro.
  L'Inapp beneficia di un contributo ordinario annuo, a carico del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, che, per il 2017, ammonta ad euro 24.483.680,00 così come stabilito dalla legge n. 232 del 2016 (legge di bilancio per il 2017). Tale contributo consente all'istituto di disporre di risorse autonome per lo svolgimento delle funzioni attribuitegli dal decreto legislativo n. 150 del 2015, tra cui la verifica degli obiettivi raggiunti dall'Anpal. Pertanto, la paventata dipendenza del valutatore (INAPP) dal valutato (ANPAL) non sussiste atteso che l'attività di valutazione è svolta con le risorse del Ministero del lavoro. L'impiego da parte dell'INAPP delle risorse comunitarie disposte, in qualità di autorità di gestione, dall'ANPAL, come previsto dal decreto legislativo n. 150 del 2015, riguarderà invece altre attività dell'istituto stesso senza confusione con le funzioni di valutazione.
  Con riferimento ai profili di spesa, va sottolineato che il decreto legislativo n. 150 del 2015 ha previsto l'istituzione dell'Anpal senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che per i costi di funzionamento si provveda con le risorse umane, finanziarie e strumentali già disponibili a legislazione vigente. Le risorse destinate al funzionamento dell'Anpal derivano quindi dai risparmi operati nell'ambito del bilancio del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'Inapp. La riorganizzazione che ha coinvolto il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Inapp, con i conseguenti trasferimenti di personale e oneri di funzionamento in capo all'Anpal, è pertanto avvenuta a costo zero.
  Riguardo poi allo stato di attuazione della riforma delle politiche attive, si fa presente che, nel corso del 2016:
   è stato approvato lo statuto dell'Anpal – che definisce le disposizioni generali per il suo funzionamento e le attribuzioni dei singoli organi – e sono state individuate le risorse umane, strumentali e finanziarie del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'Isfol da trasferire all'Anpal;
   è stato istituito il portale dell'Anpal che consente, tra l'altro, la registrazione on-line dei disoccupati – ai sensi dell'articolo 19 del decreto legislativo 150 del 2015 – allo scopo di valutarne il livello di occupabilità.

  Inoltre, a decorrere dal 1o gennaio 2017:
   è stato formalizzato il trasferimento all'Anpal di 109 unità di personale dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali e di 93 dall'Inapp;
   l'Anpal ha istituito – nell'ambito dell'attuazione del programma operativo nazionale sistemi di politiche attive per l'occupazione e del programma garanzia giovani – due import anti incentivi per stimolare l'occupazione:
    il primo, il cui stanziamento è di 530 milioni di euro, si sostanzia in uno sgravio contributivo riconosciuto alle imprese che assumono a tempo indeterminato, nelle regioni del Mezzogiorno, giovani di età compresa tra i 16 e i 24 anni e persone disoccupate con almeno 25 anni, prive di impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi;
    il secondo, il cui stanziamento è di 200 milioni di euro, consiste anch'esso in uno sgravio contributivo destinato alle imprese che assumono giovani Neet, di età compresa tra i 16 e i 29 anni, ammessi al programma garanzia giovani.

  Infine, si precisa che è stata di recente avviata – con l'invio delle prime 30 mila lettere – la sperimentazione del cosiddetto assegno di ricollocazione consistente in una dote graduata in funzione del profilo personale di occupabilità del disoccupato (da 1.000 a 5.000 euro) e spendibile presso i centri per l'impiego o presso i soggetti accreditati ai servizi per il lavoro a livello nazionale e a livello regionale.
Il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche socialiMassimo Cassano.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

politica occupazionale

politica sociale

mercato del lavoro