ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16092

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 29/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 29/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16092
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il crimine informatico o cyber crime è un fenomeno che si caratterizza nell'abuso della tecnologia informatica, sia hardware che software, per la commissione di uno o più reati;
   la casistica e la tipologia sono piuttosto ampie: il sito webitmag.it, nell'articolo del 20 luglio 2016, ha riportato come siano «i viaggiatori, sia business sia leisure, le vittime «facili» delle infrazioni compiute on line, specie quando si trovano all'estero e non sono protetti abbastanza. Lo rivela l'ultima ricerca di Kaspersky Lab, che segnala come «(...) l'82 per cento dei viaggiatori si connetta ai wi-fi pubblici ovunque si trovi all'estero e, usando questa connessione potenzialmente pericolosa, che può essere intercettata e sfruttata dai cyber criminali, il 61 per cento degli utenti si dedica all'online banking e il 55 per cento fa shopping online. Inoltre, il 42 per cento degli utenti ammette che farebbe acquisti online usando la propria carta di credito quanto o più di quando si trova a casa. Senza una protezione appropriata, questo comportamento espone gli utenti a rischi inutili, ma solo il 34 per cento dei consumatori utilizza una connessione sicura (VPN) quando si collega a un wi-fi pubblico, mentre il 18 per cento afferma di non fare nulla per proteggersi»;
   in data 3 febbraio 2017, il sito www.helpconsumatori.it ha evidenziato come «(...) tra le imprese cresca la consapevolezza del rischio cyber. Lo specchio del problema emerge dall'annuale indagine promossa dall'Osservatorio Information Security e Privacy promosso dal Politecnico di Milano. I maggiori timori connessi al cybercrime sono il furto di dati dei clienti (27 per cento) seguiti da furti di denaro (15 per cento) e appropriazione dolosa dell'identità (12 per cento) (...)»;
   il quotidiano La Repubblica, nell'articolo del 2 marzo 2017, ha spiegato come «i virus informatici siano sempre più veloci grazie all'utilizzo di smartphone e tablet. (...) Al top i Trojan pubblicitari (virus che si intrufolano nei dispositivi mascherandosi da software legittimi) in grado di ottenere i diritti di «superutente», cioè in grado di installare furtivamente altre app dannose all'insaputa dell'utente (...)»;
   il sito online www.ttgitalia.com, nella medesima giornata, ha riportato che «(...) uno dei principali cybercrime, anche per quanto riguarda il business del turismo, è il furto di identità. E i canali attraverso cui agiscono i criminali della rete sono il device spoofing e l'identity spoofing, due tecniche fraudolente che consistono nel sostituirsi all'utente del dispositivo, anche per sottrarre dati come nomi utenti e relative password. Per quanto riguarda le tipologie di device, per il momento i computer desktop risultano più attaccati, mentre i dispositivi mobile sarebbero più sicuri. Ma il report avverte: il cybercrimine si sta attrezzando per colpire con più efficacia smartphone e tablet, anche con la creazione di app fraudolente che imitano in tutto e per tutto le applicazioni più diffuse, tanto da trarre in inganno anche gli utilizzatori abituali»;
   «Un altro settore che sta diventando terreno fertile per le attività disoneste è quello delle recensioni online, diventate ormai una parte integrante dell'esperienza di viaggio. Anche in questo caso entrano in gioco dei software in grado di scrivere e postare opinioni sui siti che ospitano i giudizi degli utenti»;
   In ultimo, «l'intromissione all'interno dei profili legati a programmi fedeltà. Il report ripreso da tnooz.com, infatti, sottolinea che i cybercriminali tentano di accedere ai loyalty program e trasferire i punti a un altro profilo, oppure effettuare direttamente transazioni o prenotazioni con i benefit maturati dall'utente truffato» –:
   se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;
   quali iniziative intendano assumere per contrastare il cybercrime fenomeno in costante espansione nelle sue molteplici forme, in particolare nel settore turistico, e garantire la sicurezza degli utenti. (4-16092)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

software

credito

criminalita' informatica