ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16087

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 769 del 29/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: FAUTTILLI FEDERICO
Gruppo: DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO
Data firma: 29/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 29/03/2017
Stato iter:
19/09/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017
NENCINI RICCARDO ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017

CONCLUSO IL 19/09/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16087
presentato da
FAUTTILLI Federico
testo di
Mercoledì 29 marzo 2017, seduta n. 769

   FAUTTILLI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   il sistema aeroportuale romano Fiumicino-Ciampino rappresenta il principale polo aeroportuale italiano, con valenza oramai consolidata sul traffico nazionale, internazionale, europeo e delle linee low cost;
   gli aeroporti di Fiumicino e di Ciampino da anni presentano criticità legate all'eccessivo aumento del traffico e dell'inadeguatezza infrastrutturale;
   in particolare, l'aeroporto di Ciampino è passato da circa 1 milione di passeggeri l'anno per il periodo 1961-2011, a circa 5 milioni e mezzo annui, registrati tra il 2015 e il 2016 ed è prossimo alla saturazione;
   per questo, il succitato aeroporto di Ciampino è oggetto di forti contestazioni da parte di comitati spontanei nati nei comuni di Ciampino, ma anche di Roma e Marino, per i continui disagi causati dalla critica situazione sopra ricordata. Si fa presente, inoltre, che l'aeroporto di Ciampino per la sua collocazione e conformazione, ben difficilmente potrebbe essere oggetto di interventi correttivi;
   non migliore la situazione dello scalo principale romano, Fiumicino, che nel solo 2016 ha fatto registrare un traffico pari a 41,7 milioni di passeggeri, ed è già sottoposto a importanti lavori di adeguamento per fare fronte al sempre maggior traffico che si trova ad affrontare;
   appare, quindi, evidente che i due maggiori scali del Lazio non possano da soli affrontare un traffico in sempre maggiore aumento, visto anche lo sviluppo delle linee low cost;
   è quindi auspicabile che si giunga in tempi rapidi alla decisione, già più volte annunciata, della localizzazione di un terzo scalo aeroportuale regionale, che possa alleviare le condizioni critiche dei due attualmente esistenti;
   si ricorda in particolare che già nel 2007 una risoluzione della IX Commissione della Camera dei deputati aveva chiesto al Governo di attuare gli interventi di sua competenza per decongestionare il traffico che grava in particolare su Ciampino, definendo anche la fattibilità della realizzazione di un ulteriore scalo tra gli altri esistenti nel Lazio;
   nella regione Lazio, al momento, esistono sei aeroporti «minori», tra i quali si potrebbe indicare quello adatto al ruolo di terzo polo aeroportuale regionale;
   a parere dell'interrogante sarebbe auspicabile una scelta rapida per risolvere quanto prima la situazione sopra esposta;
   al riguardo, è, sempre a parere dell'interrogante, auspicabile che si proceda con la scelta dell'aeroporto «Comani» di Latina, che appare il meglio attrezzato sia per la contiguità con la linea ferroviaria Roma-Napoli, sia per la mancanza di vincoli ambientali ed archeologici, sia per la centralità geografica, trovandosi, infatti, vicino a Roma ed a Napoli, e che richiederebbe minori interventi, e quindi minori spese, per gli adeguamenti necessari;
   inoltre, i benefici per la provincia di Latina sarebbero certamente importanti, anche dal punto di vista dell'occupazione per un territorio troppo spesso sottovalutato e negletto –:
   quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Ministro interrogato per affrontare concretamente il problema della congestione del sistema aeroportuale romano illustrato in premessa, attuando, tra l'altro, quanto già previsto dalla risoluzione della IX Commissione approvata ormai 10 anni fa. (4-16087)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 19 settembre 2017
nell'allegato B della seduta n. 853
4-16087
presentata da
FAUTTILLI Federico

  Risposta. — Con riferimento all'atto di sindacato ispettivo in esame, cui si risponde per delega della Presidenza del Consiglio dei ministri, si forniscono i seguenti elementi di risposta sulla base delle informazioni fornite dai competenti uffici di questo Dicastero e dall'Enac.
  Il decreto del Presidente della Repubblica 17 settembre 2015, n. 20, ha individuato gli aeroporti di interesse nazionale ai sensi dell'articolo 698 del Codice della navigazione e in coerenza con le previsioni del piano nazionale degli aeroporti, quale atto presupposto del medesimo decreto del Presidente della Repubblica, di pianificazione dell'intera rete aeroportuale italiana.
  Tale piano ha fissato le direttrici su cui fondare lo sviluppo integrato del settore aeroportuale, così definite:

   creazione di una visione di sistema e di sviluppo della rete nazionale di trasporto nel suo complesso per renderla sostenibile e competitiva, nell'ambito dei nuovi orientamenti delle reti transeuropee di trasporto, tenendo conto della vocazione dei territori, delle potenzialità di crescita della capacità degli aeroporti stessi di intercettare la domanda di traffico;

   incentivazione alla costituzione di reti o sistemi aeroportuali, per superare situazioni di inefficienza, ridurre i costi e consentire una crescita integrata degli aeroporti, con possibili specializzazioni degli stessi, anche al fine di superare la conflittualità tra aeroporti situati a distanze minimali nell'ambito dello stesso bacino territoriale;

   promozione dell'accessibilità dei territori caratterizzati da carenze di modalità di trasporto;

   focalizzazione efficace degli investimenti sia in termini di capacità aeroportuale che di accessibilità agli aeroporti stessi;

   razionalizzazione della spesa e dei servizi in un'ottica di efficientamento;

   realizzazione di un disegno industriale «in itinere» suscettibile di un aggiornamento periodico delle politiche tese al governo del sistema aeroportuale.

  In tale prospettiva e in conformità agli indirizzi dell'Unione europea in materia, nel piano si è previsto che la creazione di nuovi aeroporti o il potenziamento di infrastrutture esistenti deve rispondere a criteri di necessita di soddisfacimento della domanda di trasporto nei territori interessati, tenuto anche conto, quindi, dell'eventuale capacità non utilizzata di altri scali situati nei relativi bacini di utenza, e di efficienza sotto il profilo della spesa, evitando distorsioni di concorrenza e la proliferazione di scali economicamente non redditizi.
  Al riguardo, si evidenzia che, in particolare negli orientamenti in materia di aiuti di Stato agli aeroporti e alle compagnie aeree di cui alla comunicazione della commissione Ue 2014/C 99/03, tra le condizioni affinché gli aiuti agli investimenti siano considerati compatibili con la disciplina comunitaria è incluso il «contributo al raggiungimento di un obiettivo comune». «Tuttavia il moltiplicarsi di aeroporti non redditizi o la creazione di ulteriore capacità inutilizzata non contribuisce a un obiettivo di interesse comune. Se un progetto di investimento è destinato principalmente a creare nuova capacità aeroportuale, la nuova infrastruttura deve, a medio termine, soddisfare la domanda attesa delle compagnie aeree, dei passeggeri e degli spedizionieri nel bacino di utenza dell'aeroporto. Ogni investimento, che non abbia soddisfacenti prospettive di utilizzo a medio termine o che riduca le prospettive a medio termine dell'infrastruttura esistente nel bacino d'utenza non può essere considerato utile ai fini di un obiettivo di interesse comune».
  Peraltro, si precisa che la specifica programmazione delle infrastrutture aeroportuali nel nostro Paese è soggetta alle previsioni dei Master Plan e dei contratti di programma oggetto di revisione periodica e approvati, rispettivamente, dal competente Enac e dai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti e dell'economia e delle finanze.
  Ciò premesso, si fa presente che il decreto del Presidente della Repubblica n. 201 del 2015 in linea con quanto previsto nel richiamato Piano nazionale degli aeroporti, ha individuato, in relazione al bacino del centro Italia, quali aeroporti di interesse nazionale, gli scali di Roma Fiumicino, Roma Ciampino, Perugia e Pescara, riconoscendo all'aeroporto di Roma Fiumicino un ruolo di particolare rilevanza strategica nel medesimo bacino, nonché di
gate intercontinentale e di primario hub nazionale.
  Inoltre, con specifico riferimento al sistema aeroportuale della Capitale, si sottolinea che lo stesso è stato oggetto di regolazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2012 di approvazione dell'atto unico costituito dalla Convenzione per la gestione totale e dal contratto di programma «in deroga» stipulato tra l'Enac e la società Aeroporti di Roma, successivamente integrato con l'atto aggiuntivo del 27 dicembre 2012. Con gli atti regolatori suindicati è stato previsto il potenziamento della capacità infrastrutturale di Fiumicino. con conseguente trasferimento di voli commerciali da Ciampino a Fiumicino al fine di ridurre l'impatto ambientale del traffico su Ciampino.
  In conformità ai predetti atti regolatori la pianificazione aeroportuale dello scalo di Roma Ciampino è stata impostata prevedendo una considerevole riduzione del numero dei movimenti e quindi dei passeggeri, in considerazione anche delle istanze avanzate dai comitati locali dei cittadini, mentre quella dello scalo di Roma Fiumicino prevede nel lungo periodo il potenziamento delle infrastrutture di volo e dei
terminal, in modo da intercettare il trend di crescita del traffico passeggeri. assicurando al contempo gli attesi livelli di servizio all'utenza.
  I vigenti atti di regolamentazione, pianificazione e programmazione in materia quindi non contemplano nel medio periodo ulteriori scali nel bacino di riferimento e sembrano essere in grado di intercettare i volumi di traffico previsti. È evidente che qualora vi fossero segnali diversi di mancanza di capacità aeroportuale verranno fatte le opportune valutazioni per rendere il sistema aeroportuale della capitale in grado di soddisfare la domanda di traffico futuro.
  La gestione del sistema aeroportuale della capitale è stata definitivamente regolata attraverso l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 21 dicembre 2012, che ha approvato l'atto unico costituito dalla Convenzione per la gestione totale ed il contratto di programma in deroga stipulato tra Enac e la società aeroporti di Roma successivamente integrato con l'Atto aggiuntivo del 27 dicembre 2012.
  Il posizionamento del Sistema aeroportuale romano all'interno della rete di trasporto aereo nazionale era stato in principio valutato da Enac attraverso lo «Studio sullo sviluppo degli aeroporti italiani» pubblicato nel settembre 2010, con un assetto che prevedeva l’
Hub principale rappresentato da Fiumicino, un city airport su Ciampino e uno scalo per il traffico low cost su Viterbo. La versione definitiva del piano nazionale degli Aeroporti, pubblicata come allegato al decreto del Presidente della Repubblica n. 201 del 2015, rivede tale assetto, prevedendo oltre allo scalo di Fiumicino, un unico secondary airport su Ciampino, cancellando la previsione del terzo aeroporto del Sistema.
  Comunque, già le modifiche apportate al contratto di programma Enac-AdR avvenute attraverso il citato atto aggiuntivo, escludeva la valorizzazione dell'aeroporto di Viterbo in favore di un trasferimento di voli commerciali da Ciampino a Fiumicino.
  In tutti i casi dal 2012 ad oggi la pianificazione aeroportuale dello scalo di Roma Ciampino è stata impostata prevedendo una considerevole riduzione del numero dei movimenti – e quindi dei passeggeri – fissando il limite dei 65 movimenti/giorno. Tale previsione tiene anche conto delle istanze avanzate dai comitati locali dei cittadini.
  Conseguentemente la società di gestione ha consegnato un piano di sviluppo aeroportuale al 2044 che prevede la riconversione dello scalo di Roma Ciampino in un
secondary airport con operatività sullo scalo solo per alcune destinazioni legate ad un traffico minore, prevalentemente leisure incoming, con un bacino di traffico contenuto integrativo e complementare rispetto a quello del principale scalo del sistema della capitale. Il piano attualmente in procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare prevede infatti 3,5 milioni di passeggeri/anno (costanti dal 2021 in poi) e 65 movimenti/giorno.
  Infine, in merito alla carenza infrastrutturale, Enac fa presente di aver approvato in linea tecnica il piano di sviluppo aeroportuale dello scalo di Roma Fiumicino al fine di prevedere nel lungo periodo il potenziamento delle infrastrutture di volo e dei terminal, in modo da intercettare il trend di crescita del traffico passeggeri previsto, assicurando al contempo gli attesi livelli di servizio all'utenza. Anche il suddetto piano è attualmente in procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) presso il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
  

Il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti: Riccardo Nencini.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

aeroporto

risoluzione

trasporto internazionale