ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16067

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 768 del 28/03/2017
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 28/03/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 28/03/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/03/2017
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/04/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16067
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Martedì 28 marzo 2017, seduta n. 768

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il sito online www.key4biz.it, nell'articolo del 3 marzo 2017, ha commentato i risultati del DESI 2017, ossia l'indice dell'economia e della società digitale definito dalla Commissione europea con l'intento di fornire una fotografia sullo stato delle politiche digitali dei Paesi; nello specifico, l'articolo ha informato che «per quanto riguarda la connettività, l'utilizzo di internet, la digitalizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione l'Italia è al quartultimo posto nell'Unione Europea. Precede soltanto la Grecia, la Bulgaria e la Romania»;
   Andrus Ansip, Vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale, ha dichiarato come l'Europa si stia «gradualmente digitalizzando, ma molti Paesi devono intensificare i propri sforzi. Tutti gli Stati membri dovrebbero investire di più al fine di trarre pieno vantaggio dal mercato unico digitale. Non vogliamo un'Europa digitale a due velocità. Dobbiamo lavorare insieme per fare dell'UE un leader del mondo digitale»;
   secondo i dati del report DESI, inoltre, la velocità media di connessione in Italia è di 8,2 Mbps a differenza dei 29 Mbps della Svezia e della Norvegia, rispettivamente terza e quarta nella classifica dei Paesi membri più digitali;
   Il sito key4biz ha evidenziato, in ultimo, come «a distanza di un anno dall'ultima valutazione, l'Italia non migliora nel settore digitale: secondo l'indice della Commissione Europea che misura il percorso dei Paesi verso un'economia e una società digitalizzata, l'Italia si classifica al venticinquesimo posto, esattamente come l'anno scorso. In particolare, sull'utilizzo di internet, i numeri sono talmente bassi che l'Italia è penultima in Europa: solo la Romania fa peggio. Tutte le componenti dell'indice DESI sono sotto la media europea, anche se l'uso delle tecnologie digitali da parte delle imprese e la fornitura di servizi pubblici si avvicinano alla media. Il vero problema è la bassa performance nelle “competenze digitali” che rischia di essere un freno all'ulteriore sviluppo dell'economia e della società digitali. Il ritardo complessivo dell'Italia ha un impatto molto negativo anche sull'economia e causa una perdita tra il 10 e il 20 per cento del fatturato delle imprese, penalizzando soprattutto quelle che operano nel mondo del web e dell’information technology, ma colpendo anche le società attive nel turismo, commercio e comunicazione»;
   nella stessa giornata, l'Agenzia giornalistica Italiana ha riportato le dichiarazioni di Roberto Viola, direttore generale di Dg Connect, l'organo della Commissione europea per lo sviluppo del Mercato unico digitale Europeo;
   secondo Viola, «dalla classifica si percepisce chiaramente che i Paesi che stanno facendo meglio con il digitale sono anche quelli che sono usciti prima e meglio dalla crisi, come Germania, Francia e Spagna. Il motivo è che crescita economica e crescita della diffusione del digitale sono aspetti di uno stesso fenomeno. Crescono di più i Paesi che investono in innovazione e che hanno aziende che investono in ricerca e sviluppo. Il digitale è una rivoluzione che sta attraversando l'industria, costretta a ripensarsi. Ma senza investimenti e un'operazione forte delle istituzioni e dei rappresentanti degli industriali, poco si può fare»;
   Viola ha aggiunto, inoltre, che «in Italia il ritardo culturale è il più difficile da colmare e si riflette nel basso numero di laureati in materie tecniche e scientifiche. I dati DESI fotografano un Paese che ha molta difficoltà ad abbracciare l'innovazione. C’è una buona digitalizzazione delle imprese, che hanno imparato in fretta l'uso delle etichette elettroniche, delle fatture telematiche e del cloud. L'industria italiana sembra innovare bene, meno invece le piccole e medie imprese. L'Italia sconta anche un “peccato originale” sui ritardi del digitale, dovuto alla mancanza delle infrastrutture della televisione via cavo, quelle che poi negli altri Paesi sono diventate il mezzo di diffusione di Internet veloce. In Italia il predominio della tv via etere lo scontiamo ancora oggi. Una serie di ritardi, di cui è stata complice la miopia di molti governi degli ultimi 20 anni, che oggi sta esplodendo con ripercussioni sulla società, sulla sua capacità di capire, accettare, abbracciare il cambiamento tecnologico (...)» –:
   quali orientamenti urgenti e concreti il Governo intenda adottare per incrementare l'uso di internet, la connettività e migliorare le competenze digitali della popolazione;
   quali iniziative intendano assumere per ridurre il digital divide tra l'Italia e i Paesi europei e consentire lo sviluppo delle aziende;
   se intendano attuare progetti, programmi e iniziative finalizzati all'utilizzo e alla diffusione delle tecnologie digitali, nonché allo sviluppo della competitività del sistema economico nazionale.
   (4-16067)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

mercato unico

Internet

conseguenza economica