ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15660

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 745 del 21/02/2017
Firmatari
Primo firmatario: CURRO' TOMMASO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 21/02/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 21/02/2017
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15660
presentato da
CURRÒ Tommaso
testo di
Martedì 21 febbraio 2017, seduta n. 745

   CURRÒ. — Al Ministro della giustizia . — Per sapere – premesso che:
   in data 2 febbraio 1966 i coniugi Belardo Pasquale e Lo Presti Antonina hanno acquistato, stipulando regolare preliminare e versando caparra, dai signori Liga Giuseppe ed Elena Mara, un appezzamento di terreno in Furnari, provincia di Messina;
   pochi giorni dopo i Liga hanno venduto lo stesso fondo ad un terzo con l'eccezione di una piccola parte;
   i coniugi Belardo e Lo Presti si sono rivolti alla giustizia civile ed hanno introitato un procedimento per il risarcimento dei danni e l'esecuzione in forma specifica, presso il tribunale di Messina, che produce la prima sentenza nel 1970, la n. 702;
   a detta sentenza ne seguono altre: nel 1974, la n. 195, nel 1980, la n. 1375, nel 1985, n. 68 sempre del tribunale di Messina; due sentenze della Corte di appello di Palermo, la n. 501 del 1994 e la n. 21 del 2002, nonché due sentenze della Corte di cassazione, la n. 2074 del 1987 e la n. 4280 del 1997, entrambe della II sezione civile; tutte sostanzialmente riconoscono le ragioni degli eredi degli originari attori, che, nelle more del giudizio, sono deceduti;
   dopo aver visto riconosciuto il proprio diritto, gli aventi causa dei coniugi Belardo, iniziano la fase esecutiva, circa 30 anni dopo aver intrapreso il primo procedimento civile, contro i nuovi acquirenti del terreno de quo nel frattempo succeduti; in conseguenza di detta esecuzione, il signor Belardo Antonino, figlio dei coniugi Belardo e Lo Presti, viene denunciato per illecito rilevante penalmente ed a seguito di processo, assolto per «non aver commesso il fatto»;
   a seguito di atto di citazione autonomo, i nuovi acquirenti del terreno in questione, si rivolgono al tribunale di Messina per chiedere ed ottenere la reintegra del possesso del terreno spogliato dal Belardo, in ossequio alle sentenze sopra richiamate;
   nel 2014 il giudice monocratico del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto stravolge le precedenti decisioni e ribalta tutta la situazione giuridica celebrata nei precedenti giudizi civili e sostanzialmente confermati dalla Corte di cassazione;
   a seguito di questa nuova sentenza, viene proposto appello dal Belardo, ma detto non viene accolto;
   in conseguenza di quest'ultima decisione, il signor Belardo viene condannato e di fatto a nulla è servito, aver avuto riconosciuto il proprio diritto sul terreno acquistato dai propri genitori, con svariate sentenze civili del tribunale, della corte di appello ed anche dalla Corte di cassazione;
   si è così determinato un contrasto evidente tra la statuizione di diritto, sancita anche dalla Corte di cassazione, e l'effetto pratico-giuridico, di senso diametralmente opposto della sentenza del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto –:
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza dei lunghi tempi di definizione dei procedimenti civilistici che, in questo caso specifico, hanno superato i cinquant'anni e quali iniziative, per quanto di competenza, intenda assumere, anche sul piano normativo, affinché si possano ridurre i tempi della giustizia civile. (4-15660)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

azione civile

procedura civile