ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15360

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 731 del 27/01/2017
Firmatari
Primo firmatario: MAESTRI ANDREA
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 26/01/2017
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/01/2017
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/01/2017
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/01/2017
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 26/01/2017


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 26/01/2017
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15360
presentato da
MAESTRI Andrea
testo di
Venerdì 27 gennaio 2017, seduta n. 731

   ANDREA MAESTRI, CIVATI, BRIGNONE, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   l'Italia è il Paese europeo con la più alta mortalità per eventi geologici e naturali, soprattutto terremoti, alluvioni e frane: questi ultimi spesso, purtroppo, provocati dall'incuria e dall'azione diretta dell'uomo sull'ambiente;
   in un Paese geologicamente soggetto a fenomeni disastrosi, la cartografia geologica del territorio non è stata ancora completata. Da anni il progetto Carg (Cartografia geologica), un progetto iniziato nel 1988 il cui obiettivo era la stesura di carte geologiche al dettaglio di tutto il territorio nazionale, è fermo perché non più finanziato;
   il progetto Carg prevedeva la realizzazione di 652 fogli geologici e geotematici alla scala 1:50.000, per la copertura dell'intero territorio nazionale. Ad oggi sono stati realizzati solo 255 fogli, pari a circa il 40 per cento dell'intera copertura cartografica;
   il progetto prevede la realizzazione di una banca dati dalla quale poter ricavare carte geologiche e geotematiche di maggiore dettaglio per l'utilizzo del dato cartografato in molteplici applicazioni, così da rendere disponibili gli strumenti conoscitivi, quali i dati geologici, indispensabili per intervenire con decisioni importanti per prevenire danni gravi, per proteggere i cittadini e il territorio stesso, per pianificare meglio future strutture e salvaguardare quelle vecchie;
   in un territorio come quello italiano, con una storia ed eccellenze uniche al mondo, è una mancanza incomprensibile e intollerabile, se si pensa che altri Paesi europei, meno a rischio dell'Italia, lo hanno realizzato, come ad esempio la Spagna, che non solo ha mappato al dettaglio la geologia del suo territorio, ma continua periodicamente a pubblicarne gli aggiornamenti –:
   se il Governo intenda fornire elementi sullo stato attuale del progetto Cargo e se non ritenga urgente e non più rinviabile il definitivo completamento della cartografia geologica del territorio italiano.
   (4-15360)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-15360
presentata da
MAESTRI Andrea

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, per quanto di competenza, si rappresenta quanto segue.
  La valutazione e la prevenzione dei rischi connessi ai fenomeni naturali è uno degli obiettivi principali perseguito negli ultimi anni dalla comunità scientifica e da coloro che, a vario titolo, si occupano della gestione dell'ambiente e del territorio.
  Nell'affrontare il tema della mitigazione dei rischi naturali si ritiene indispensabile una visione globale del problema, che deve prevedere il sinergico coinvolgimento di conoscenze e competenze multidisciplinari e che non può prescindere da un corretto approccio culturale. Non ha senso, infatti, scomporre e disarticolare in ambiti separati, o comunque poco correlati, i diversi aspetti legati al problema nella sua interezza: la conoscenza di base dell'ambiente e del territorio (elementi fisici e geologici), le attività di previsione dei fenomeni (individuazione e quantificazione dei precursori di evento), la caratterizzazione dei processi di modellamento naturale del territorio, le azioni e le misure di prevenzione (pianificazione territoriale, strategie e tipologie degli interventi, predisposizione dei piani di emergenza) e le attività da svolgersi in fase di emergenza (realizzazione dei piani di emergenza, predisposizione degli interventi strutturali e non strutturali). La sfida globale che si sta affrontando consiste nel meglio anticipare, quindi gestire e ridurre, i rischi connessi ai fenomeni naturali considerando i pericoli potenziali entro i propri piani di sviluppo e le politiche ambientali.
  L'analisi storica sugli effetti conseguenti il cosiddetto rischio idrogeologico pone in evidenza come l'entità dei danni in Italia sia in costante aumento, con notevole incremento a partire dal secondo dopoguerra. Ciò trova spiegazione, da una parte, nella maggiore disponibilità di fonti di informazione e di sensibilizzazione al problema, dall'altra, nel consistente ampliamento delle aree urbanizzate a scapito di aree di pertinenza dei processi di modellamento naturale del territorio. I danni derivanti dal dissesto idrogeologico (movimenti franosi, attività fluvio-torrentizia, erosione dei litorali) si rivelano quindi molto spesso associati a scelte territoriali ed ambientali non compatibili e, in prospettiva, rischiano di crescere fortemente, provocando una continua e ripetuta distruzione di ricchezza, solo in parte rinnovabile, a fronte di costi e sforzi superiori a quelli che sarebbero necessari per intraprendere la strada della prevenzione e del riassetto.
  A fronte delle gravi ripercussioni attinenti il non corretto utilizzo dell'ambiente e del territorio è diventato di grande attualità, negli ultimi anni, a causa della sempre più frequente ricorrenza di fenomeni di un certo rilievo come siccità, ondate di calore, alluvioni o periodi prolungati di freddo intenso, anche il problema dei cambiamenti climatici, i quali alterano il paesaggio naturale modificando l'intensità, la dimensione e la frequenza dei fenomeni associati ai rischi naturali e possono vanificare, in breve tempo, la disponibilità di risorse naturali fondamentali quali ad esempio le risorse idriche.
  Notevole è la ricerca sviluppata nel campo del rischio sismico, dove sempre più emerge l'esigenza degli studi di microzonazione sismica che, tenendo conto delle caratteristiche litologiche, geomorfologiche e strutturali locali, permette una corretta ed efficiente valutazione degli effetti dei terremoti sugli insediamenti urbani e le infrastrutture, con conseguente corretta pianificazione urbanistica.
  Ugualmente importante è la salvaguardia dell'ambiente dai pericoli di inquinamento delle falde idriche, dei corsi d'acqua, dei laghi e dei mari, legati agli scarichi industriali e urbani, e al corretto sfruttamento delle risorse naturali, prima tra tutte quella idrica. Le ricorrenti crisi energetiche evidenziano come sia ormai ineludibile l'utilizzo di fonti di energia alternative ai combustibili fossili, a cominciare dall'energia geotermica di cui il nostro paese è ricco.
  Più che mai attuale è poi l'individuazione di siti idonei ad ospitare discariche e allo stoccaggio delle scorie radioattive.
  I disastri provocati da fenomeni naturali costituiscono un ostacolo enorme alla crescita responsabile di una società civile ed allo sviluppo compatibile. Non si può certo affermare che in passato le calamità non siano esistite, ma le possibilità di un loro verificarsi sono oggi senza ombra di dubbio aumentate e coinvolgono spazi sempre più ampi dell'ambiente in cui viviamo. La previsione, intesa come attività di conoscenza dei fenomeni naturali e il tentativo di prevedere in termini quantitativi le possibilità/probabilità di accadimento, unita alla funzione di diffusione delle conoscenze, si inquadra nel contesto delle attività volte alla mitigazione degli effetti conseguenti una calamità naturale.
  La previsione si configura pertanto come una attività essenzialmente conoscitiva, orientata «allo studio ed alla determinazione delle cause dei fenomeni calamitosi, alla identificazione dei rischi ed alla individuazione delle zone del territorio vulnerabili». Le misure di prevenzione comprendono invece «attività atte a evitare o ridurre al minimo le possibilità che si verifichino danni anche sulla base delle conoscenze acquisite per effetto delle attività di previsione».
  La conoscenza del territorio nella sua globalità, sia in termini degli aspetti fisico- ambientali del contesto geologico e geomorfologico, sia in termini della compatibilità tra questi e le potenziali trasformazioni di utilizzo del suolo, rappresenta quindi uno strumento indispensabile per la gestione del delicato equilibrio ambientale. La fase conoscitiva che prelude alla previsione comporta un notevole impegno poiché si basa su attività ed azioni sistematiche protratte nel tempo; presuppone dettagliati studi di rilevamento, valutazione, elaborazione ed analisi di numerose informazioni indispensabili per l'organica strutturazione di un patrimonio conoscitivo di supporto ad ogni iniziativa, intervento e azione mirata alla salvaguardia ambientale e ad assicurare la pubblica incolumità nella lotta contro gli effetti delle calamità naturali. D'altra parte, la conoscenza fisica e geologica del territorio, nelle sue espressioni superficiali e sotterranee, è una condizione essenziale per la sopravvivenza dell'uomo, dei suoi insediamenti, delle sue attività e delle altre forme di vita organizzate negli ecosistemi. Essa rappresenta, per un paese industrializzato e densamente abitato come l'Italia, un requisito indispensabile per qualsiasi forma di programmazione territoriale. Non è pensabile prevenire o mitigare i rischi naturali, da un lato, ed utilizzare, in modo efficiente e responsabile le risorse, dall'altro, prescindendo da tali conoscenze. È sempre più evidente che tali risorse come l'acqua, le materie prime, i combustibili e la terra stessa, sono limitate e sempre più preziose: il loro uso non può e non potrà non essere regimentato. La stessa costruzione di infrastrutture, di cui il nostro paese ha sempre più bisogno, non può prescindere dalla conoscenza del territorio, al fine di un corretto sviluppo sostenibile.
  Per poter gestire in modo congruente e costruttivo i vincoli di natura fisica, geologica e ambientale del territorio è necessario disporre di una strutturazione logica delle informazioni in modo da consentire la facile reperibilità, confrontabilità ed aggiornamento di ogni singolo dato. I Sistemi informativi geografici rappresentano oggi uno dei principali strumenti di gestione, elaborazione ed analisi delle conoscenze in campo ambientale, grazie alla loro specifica capacità di rappresentare e modellare nello spazio fenomeni naturali complessi. L'impiego delle tecnologie Gis nel campo della prevenzione dei rischi naturali è da molti anni una concreta realtà.
  La carta geologica, quale strumento di base per la conoscenza fisica del territorio, costituisce il presupposto fondamentale per qualsiasi intervento finalizzato sia alla difesa del suolo ed alla pianificazione territoriale, sia alla progettazione di opere ed infrastrutture.
  Le attività di rilevamento e gli studi di dettaglio (stratigrafici, strutturali, petrografici, e altro) per la realizzazione di una carta geologica, permettono di raccogliere una mole di dati, che vengono poi rappresentati in carta attraverso l'utilizzo di appositi colori, graficismi e simboli. Insieme alla legenda, agli schemi a corredo e, nel caso della cartografia ufficiale, alle note illustrative, una carta geologica offre un quadro generale della geologia dell'area, fornendo informazioni relative alla litologia (composizione, tessitura, struttura), al contenuto fossilifero e mineralogico, all'età e alla genesi e messa in posto delle rocce, ai rapporti geometrici (stratigrafici e tettonici) dei corpi rocciosi, all'evoluzione dinamica indotta, nel tempo e nello spazio, dagli agenti endogeni ed esogeni e dall'attività antropica, alla struttura del sottosuolo.
  Dall'approfondimento di alcune tematiche, quali ad esempio, la geomorfologia, l'idrogeologia, la stabilità dei versanti, è possibile ottenere poi carte tematiche quali le carte geomorfologiche, idrogeologiche, di pericolosità geologica, geofisiche, eccetera, che forniscono ulteriori informazioni, basilari per la conoscenza delle condizioni generali di rischio e di vulnerabilità del territorio.
  La presenza di una cartografia geologica ufficiale di qualità rappresenta la misura del grado di avanzamento della ricerca geologica, ma soprattutto il grado di civiltà e di senso di responsabilità del Paese che la promuove, la produce e che ne fa uso.
  Per quel che riguarda la cartografia geologica ufficiale, possiamo dire che allo stato attuale il territorio nazionale è interamente (a parte il foglio «Tempio Pausania» mai realizzato) coperto dalla cartografia alla scala 1:100.000, con rilevamenti iniziati nel 1877 e completati alla fine degli anni ‘70 del secolo scorso. Si tratta di carte (276 fogli su 277) che, pur mantenendo un valore storico-scientifico, sono caratterizzate da una forte disomogeneità e non tengono conto, soprattutto le più vetuste, dell'evoluzione delle conoscenze in campo geologico. A queste si aggiungono carte alla scala 1:250.000 e carte di sintesi alla scala 1:1.000.000 e 1:1.250.000 realizzate in varie epoche – anche recentemente – dal servizio geologico d'Italia.
  A partire dalla seconda metà gli anni ’70, è iniziata la realizzazione di cartografia geologica alla scala 1:50.000, ritenuta più idonea a compendiare la necessità di sintesi regionale ed un maggior dettaglio, attraverso la redazione di alcuni fogli sperimentali, geologici e geotematici, realizzati direttamente o attraverso collaborazioni dal servizio geologico d'Italia, in quanto organo cartografico dello Stato (legge n. 68 del 1960).
  Nel 1988, nell'ambito del Programma annuale di interventi urgenti di salvaguardia ambientale (legge n. 67 del 1988), viene inserito il progetto di realizzazione della Nuova carta geologica alla scala 1:50.000.
  Con la legge n. 183 del 18 maggio 1989 («Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo»), il servizio geologico d'Italia, allora collocato nel Dipartimento per i Servizi tecnici nazionali presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, in conformità con i propri compiti istituzionali, è chiamato a realizzare un Sistema informativo unico geologico, attraverso l'acquisizione, la conservazione, l'aggiornamento e l'elaborazione di tutti i dati geologici e geotematici, con un dettaglio corrispondente alla scala 1:25.000, disponibili per il territorio nazionale e derivanti dalle campagne di rilevamento, dalle analisi di laboratorio, da prospezioni e ricerche, effettuati per la realizzazione della Carta geologica nazionale alla scala 1:50.000.
  Con la legge n. 305 del 28 agosto 1989 il progetto di realizzazione della nuova carta geologica alla scala 1:50.000, denominato «Progetto Carg», viene inquadrato nella Programmazione triennale per la tutela dell'ambiente, diventando un progetto unitario realizzabile a scala nazionale. La realizzazione della cartografia geologica ha previsto la collaborazione tra servizio geologico d'Italia, regioni, province autonome, università e Consiglio nazionale delle ricerche.
  Il Servizio geologico d'Italia (ora Dipartimento per il servizio geologico d'Italia dell'Ispra, in ottemperanza a quanto stabilito dalla legge n. 183 del 1989, assume quindi, come detto, un ruolo primario nell'acquisizione e divulgazione dei dati geologici per consentirne la fruibilità da parte delle amministrazioni pubbliche attraverso il coordinamento delle attività per la realizzazione della Carta geologica alla scala 1:50.000.
  Il progetto di cartografia geologica, volto alla conoscenza fisica e geologica nelle sue espressioni superficiali e sotterranee, si prefigge quindi di portare un notevole contributo alle azioni per la salvaguardia dell'ambiente e la prevenzione dei rischi naturali. Contributo che oltre ad aumentare il patrimonio conoscitivo essenziale per avviare azioni mirate di tutela dell'ambiente e del territorio, si connota nelle scelte tecnologiche attuate al fine di governare il complesso passaggio dalla cartografia tradizionale a quella informatizzata, con le relative banche dati digitali, nella definizione di standard operativi e nelle modalità di rapporto e raccordo tra la struttura centrale (Ispra) e le realtà decentrate (regioni, province autonome).
  I prodotti che derivano dal progetto Carg consistono in rilevamenti di dettaglio alla scala 1:10.000, nell'informatizzazione dei dati che confluiscono nella banca dati geologici nazionale alla scala 1:25.000 e nell'allestimento alla stampa e stampa, con relative note illustrative, del foglio alla scala 1:50.000.
  Come detto sopra, tali prodotti costituiscono per i tecnici, amministratori e politici delle autorità nazionali e locali strumenti fondamentali per la programmazione e pianificazione dell'uso del territorio nonché per la tutela e difesa dello stesso (ad esempio, per la predisposizione di piani di bacino, piani di previsione e prevenzione dei rischi naturali, piani territoriali paesistici regionali, eccetera).
  È da sottolineare che i fogli Carg sono realizzati attraverso l'applicazione di normative tecniche nazionali, appositamente redatte dal servizio geologico con la collaborazione di esperti. Esse costituiscono le Linee guida di riferimento per il rilevamento, la rappresentazione cartografica e l'informatizzazione sia dei fogli geologici sia di quelli geotematici.
  Le risorse statali assegnate al Progetto, pari a un totale di euro 81.260.275, rese disponibili da varie leggi di finanziamento, insieme agli impegni finanziari a carico delle regioni e province autonome, hanno consentito di iniziare la realizzazione ed informatizzazione di: 255 fogli geologici (pari a circa il 40 per cento dei 652 fogli geologici che ricoprono l'intero territorio nazionale), 14 carte tematiche, 7 fogli di geologia marina alla scala 1:250.000, 1 carta morfobatimetrica del bacino del Tirreno, varie carte prototipali e una serie di attività strumentali al progetto. Per buona parte dei fogli costieri, è stato realizzato anche il rilevamento dei dati delle parti a mare.
  Per lo svolgimento del Progetto, le risorse finanziarie statali sono state assegnate principalmente alle regioni e alle province autonome ma anche alle università e al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Il Progetto Carg ha interessato circa 60 strutture tra enti territoriali (regioni e province autonome), istituti del Cnr, dipartimenti ed istituti universitari e sono stati impiegati almeno 1300 operatori.
  L'andamento delle risorse non è stato costante e dal 1999 non sono state più emanate norme che prevedano nuove risorse per il proseguimento del Progetto. Le ultime risorse finanziarie, peraltro esigue, risalgono al 2004.
  Dei 255 fogli geologici avviati nell'ambito del progetto Carg: 157 sono stati stampati, 58 sono pronti per la stampa ma mancano le risorse economiche necessarie, 33 sono in allestimento per la stampa, 6 hanno concluso il rilevamento e solo 1 è ancora in corso di rilevamento. 248 fogli geologici sono consultabili sul sito web dell'Ispra e resi disponibili agli utenti.
  Si fa presente inoltre che il servizio geologico d'Italia ha realizzato in proprio fogli geologici sperimentali «ante» Carg e sta tuttora realizzando fogli geologici attraverso l'utilizzo delle normative Carg, per un numero totale di 22 Fogli geologici. Complessivamente la percentuale di fogli geologici realizzati, in corso di realizzazione (277) raggiunge circa il 43 per cento del totale dei fogli che costituiscono la copertura del territorio nazionale.
  Si sottolinea che le aree delle regioni Umbria, Marche e Lazio colpite dai recenti terremoti iniziati il 24 agosto 2016 non sono coperte da cartografia geologica Carg (inizia quest'anno il foglio «Norcia» con fondi regionali), così come l'area nella quale si è verificata la tragedia dell'hotel Rigopiano. Rientra invece in un foglio geologico Carg l'area di Campotosto, in Abruzzo.
  La disponibilità, attraverso il sito dedicato e il portale del dipartimento per il servizio geologico d'Italia, di prodotti cartografici aggiornati e di banche dati anche se limitata ad alcune aree del territorio, hanno aumentato la richiesta di consultazione da parte degli operatori per l'analisi, la programmazione e gli interventi sul territorio a scala nazionale e locale. Numerose richieste di fogli e di dati sono arrivate a Ispra da parte di enti che si occupano di servizi e di infrastrutture e che utilizzano i dati geologici per i loro scopi applicativi. I numerosi dati in essi contenuti rappresentano una miniera di informazioni relative al nostro territorio e rappresentano sicuramente un importante punto di partenza per svariate applicazioni; non ultima la redazione di cartografia derivata e/o tematica che può essere effettuata con costi decisamente bassi o addirittura nulli.
  I fogli Carg e i relativi dati, immagazzinati nella banca dati dedicata, vengono consultati e utilizzati di frequente anche all'interno di Ispra per lo svolgimento delle numerose attività istituzionali, tra cui:
   attività istruttorie per lo svolgimento del monitoraggio tecnico-attuativo sui programmi di interventi urgenti per la riduzione del rischio idrogeologico di cui al decreto-legge n. 180 del 1998;
   attività istruttorie per le valutazioni Via-Vas richieste all'Ispra dal Ministero dell'ambiente;
   per la microzonazione sismica;
   per la produzione di carte di sintesi.

  I dati relativi alle aree marine sono stati utilizzati per il Progetto internazionale Marine strategy.
  Con il progetto Carg è stato inoltre dato un forte impulso alla ricerca scientifica nel campo delle scienze geologiche, in quanto i risultati sono stati utilizzati per sviluppare studi e analisi di dettaglio, a tutto vantaggio della crescita complessiva della conoscenza scientifica e delle tematiche geoapplicative volte a razionalizzare l'uso del territorio e delle sue risorse.
  Si evidenzia infine che i finanziamenti Carg hanno contributo alla formazione e alla occupazione giovanile in campo geologico, informatico e dell'analisi tecnico-scientifica di laboratorio (c.a. 500-600 persone per anno, prevalentemente laureate).
  Questa «prima parte» del Progetto Carg, che riguarda solo 255 fogli su 652, sta per concludersi; la mancanza di continuità nell'erogazione delle risorse, fino alla loro totale interruzione, hanno impedito il raggiungimento dell'obiettivo iniziale del Progetto che era quello di realizzare l'intera copertura del territorio nazionale.
  Finanziare la prosecuzione di un progetto strategico su scala nazionale come il Progetto Carg, rappresenterebbe per lo Stato un investimento in prevenzione e pianificazione a fronte di un impegno economico assolutamente irrisorio rispetto ai benefici ottenibili. Negli strumenti di pianificazione territoriale, la componente geologica, idrogeologica, vulcanica e sismica è un supporto imprescindibile per la corretta progettazione degli interventi urbanistici, la riduzione dell'esposizione delle aree urbanizzate rispetto a frane, alluvioni, eruzioni e terremoti e la valorizzazione delle risorse naturali. A tale scopo la conoscenza geologica di base risulta essere fondamentale e la cartografia geologica rappresenta la raccolta più completa di informazioni geologiche del territorio.
  Si rende pertanto necessaria la predisposizione di una oculata e lungimirante programmazione di attività utili per rispondere alle esigenze inerenti la realizzazione di cartografia geologica, geotematica e delle relative banche dati, attraverso l'individuazione delle risorse finanziarie necessarie per la loro realizzazione.
  La necessità che il Progetto continui è stata più volte messa in evidenza negli ultimi anni dall'intera comunità scientifica (Accademia dei Lincei, Federazione italiana scienze della terra), dal Consiglio nazionale dei geologi, dalle regioni e dalla stessa Ispra con appelli alle forze politiche e al Capo dello Stato, a dimostrazione dell'importanza strategica del progetto Carg per il nostro Paese.
  Si rappresenta che il costo medio di un foglio geologico (circa 650 kmq), concordato con le regioni e province autonome di Trento e Bolzano in relazione alla legge di finanziamento n. 226 del 1999, è pari a euro 550.000,00.
  Il costo può considerevolmente essere ridotto utilizzando le cartografie, gli studi e i dati già esistenti realizzate da enti locali, università ed enti di ricerca, omogeneizzandoli alle normative Carg. Le risorse statali potrebbero essere accompagnate, come accaduto in passato, da risorse messe a disposizione da regioni e province autonome.
  In Europa la realizzazione di una carta geologica nazionale è stata sempre considerata di particolare importanza e attualmente la maggior parte dei Paesi europei ha realizzato la propria carta geologica.
  Si segnala, infine, che, in data 7 marzo 2017, il Senato della Repubblica ha approvato la mozione 1-00707 con la quale, in particolare, si valuterà l'opportunità di stanziare, nel primo provvedimento utile, le risorse necessarie sia per avviare il completamento di una cartografia geologica moderna, con una scala adeguata, che consenta la copertura dell'intero territorio nazionale, incluse le acque territoriali, sia per la redazione di carte di microzonazione sismica che coprano le aree a più elevata pericolosità sismica.
  Quanto riferito testimonia che le problematiche rappresentate dagli interroganti sono tenute in debita considerazione da parte di questo Ministero, il quale ha provveduto, e provvederà per il futuro, alle attività e valutazioni di competenza in materia con il massimo grado di attenzione.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

cartografia