ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14999

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 714 del 14/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 14/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 14/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO delegato in data 14/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/01/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14999
presentato da
PRODANI Aris
testo di
Mercoledì 14 dicembre 2016, seduta n. 714

   PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, al Ministro dello sviluppo economico . — Per sapere – premesso che:
   il decreto-legge n. 83 del 2014, dispone la messa in liquidazione della società Promuovi Italia spa, controllata al 100 per cento dall'ENIT e vigilata dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo;
   da articoli pubblicati su www.wired.it si apprende che a Promuovi Italia sono stati affidati vari corsi di formazione con la realizzazione di 6 mila tirocini formativi al costo di 10 mila euro l'uno (per 60 milioni di euro), creando un tasso di occupazione del 25 per cento; dal 2005 al 2012 ha stipulato contratti per 81 milioni di euro impiegando 380 persone. Inoltre, a fine 2013, aveva quasi 8 milioni di liquidità, e oltre 25 milioni di euro di commesse acquisite e a distanza di un anno si è ritrovata con un buco di 17 milioni di euro, con i dipendenti senza stipendio e i dirigenti indagati. Tale situazione ha compromesso l'operatività dell'azienda che nel 2013 non ha provveduto al deposito del bilancio d'esercizio;
   i problemi attraversati da Promuovitalia sono stati illustrati dal primo firmatario del presente atto nell'atto n. 4-11754. Ai Ministri è stato chiesto di comunicare le motivazioni per le quali la società non avesse provveduto al pagamento degli emolumenti dei tirocinanti e tutor del progetto «lavoro e sviluppo» e se le somme destinate a tale finalità fossero state utilizzate per scopi diversi;
   Wired ha riportato, inoltre, che «la messa in liquidazione avrebbe avuto una ragione ben precisa: le casse vuote non permettevano di pagare personale e fornitori»; infatti, dopo quasi un anno durante il quale non sono stati pagati dipendenti e fornitori, il 20 maggio 2015 la società ha richiesto ai giudici il concordato preventivo;
   il 30 giugno 2015, il liquidatore di Promuovitalia ha formulato istanza di autofallimento; con la sentenza n. 720 del 2015 il tribunale ha dichiarato il fallimento della società e sono stati nominati il giudice delegato ed il curatore fallimentare, mentre, l'11 agosto, l'Avvocatura generale dello Stato, in ragione della posizione creditoria del Ministero dello sviluppo economico, ha depositato un atto avverso l'istanza di fallimento di Promuovitalia, sancendo di fatto uno scontro tra lo stesso Ministero dello sviluppo economico e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Nell'atto, l'Avvocatura ha rivendicato il fatto che Promuovitalia fosse una società pubblica e che il tribunale di Roma avesse invece escluso «la natura in house della società», nonostante il fatto che Promuovi Italia non avesse mai «ricevuto commesse da soggetti privati, avendo operato esclusivamente con soggetti pubblici e, in maniera assolutamente preponderante, con il Dipartimento per la competitività e lo sviluppo del Turismo e il Ministero delle Attività produttive»; secondo il parere dell'Avvocatura, «(...) appare evidente come l'intera attività di Promuovitalia si sia tradotta nell'espletamento delle commesse di cui è stata di volta in volta incaricata dall'Amministrazione di riferimento»;
   come emerge dall'atto, «la proposizione del (...) reclamo si impone in ragione della posizione creditoria del Mise nei confronti di Promuovi Italia». Il Ministero dello sviluppo economico risulta titolare di un ingente credito, calcolato in complessivi 13.969.747 di euro, che è stato escluso alla proposta del curatore fallimentare nel progetto di stato passivo. La maggior parte del credito vantato dal Ministero dello sviluppo economico attiene al progetto «lavoro e sviluppo»;
   dal progetto di stato passivo della società, depositato presso il Tribunale il 1o dicembre 2015, si evince che il curatore fallimentare abbia ammesso al pagamento 5.084.236 euro, a fronte di una richiesta complessiva da parte dei presunti creditori di 24.912.711 euro;
   il 21 novembre 2016, il Ministero dello sviluppo economico, a quanto consta agli interroganti, ha presentato un ricorso presso la Corte di Cassazione contro il fallimento della società in liquidazione per ottenere la cassazione della sentenza n. 6176/2016 in relazione «all'applicabilità della disciplina dettata dal decreto legislativo n. 175 del 2016, alle sentenze dichiarative di fallimento (...)»; e alla ricomprensione della categoria delle cosiddette «società in house providing» in quella delle «società a partecipazione pubblica» con conseguente assoggettabilità alle procedure concorsuali», rinviando così la causa alla corte d'appello di Roma, «affinché questa definisca le questioni di merito» –:
   come intendano intervenire per fare chiarezza in relazione ai fatti sopra esposti;
   se intendano spiegare le ragioni che abbia portato al fallimento di Promuovi Italia;
   per quale ragione il commissario liquidatore non abbia attivato le regolari procedure per il recupero dei crediti;
   per quale ragione non siano stati pagati i tirocinanti e tutor e come siano stati utilizzati i fondi a loro destinati;
   preso atto che, a seguito della sentenza citata in premessa, Promuovi Italia non è da considerarsi società in house, per quali ragioni i Ministeri abbiano di fatto affidato commesse alla stessa tramite affidamento diretto e senza alcuna procedura di gara. (4-14999)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

fallimento

politica del turismo

utilizzazione degli aiuti