Legislatura: 17Seduta di annuncio: 712 del 12/12/2016
Primo firmatario: PRODANI ARIS
Gruppo: MISTO-ALTRE COMPONENTI DEL GRUPPO
Data firma: 09/12/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma RIZZETTO WALTER FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE 09/12/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO DELLA DIFESA
- MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
- MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 09/12/2016
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 19/09/2017 ALFANO GIOACCHINO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (DIFESA)
SOLLECITO IL 19/01/2017
RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/09/2017
CONCLUSO IL 19/09/2017
PRODANI e RIZZETTO. —
Al Ministro della difesa, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro dell'economia e delle finanze
. — Per sapere – premesso che:
le alture di Montedoro, a qualche chilometro di distanza da Trieste, separano i comuni di Muggia e di San Dorligo della Vane – Dolina, digradando dal confine con la Slovenia al mare Adriatico;
nel sottosuolo queste nascondono un sistema di depositi militari per combustibili realizzato nel 1941, attualmente in stato di abbandono, che comprende una ventina di cisterne, a cui si aggiungono gallerie blindate e condutture interrate e mimetizzate in superficie;
le aree in questione, inserite tra zone agricole abitualmente coltivate e zone residenziali e commerciali e non incluse nel S.I.N (sito di interesse nazionale) di Trieste, risultano appartenenti al demanio militare dello Stato;
nell'atto n. 5-04303 del 17 dicembre 2014, il primo firmatario del presente atto ha illustrato la situazione di abbandono dei depositi militari di Montedoro ed ha chiesto, al Governo di accertare lo stato di conservazione delle ex strutture militari e di provvedere all'eventuale messa in sicurezza;
il 21 febbraio 2015, il primo firmatario del presente atto ha inoltrato un esposto alla procura della Repubblica presso il tribunale di Trieste per segnalare la pericolosità dovuta agli ex depositi sia per l'intersecazione con la rete dell'acquedotto sia per la prolungata assenza di manutenzione. Nell'istanza ha chiesto un intervento urgente per accertare e valutare la situazione delle aree interessate, nonché individuare eventuali responsabilità ed omissioni;
nell'atto n. 4-08323 del 9 marzo 2015 il primo firmatario del presente atto ha illustrato una vicenda simile, riguardante il complesso militare in disuso di Monte S. Giovanni, nella frazione di Aquilinia (Muggia), composto da cisterne sotterranee adibite a deposito di idrocarburi e collegate da un sistema di corridoi. Ai Ministri destinatari ha chiesto «di promuovere il monitoraggio delle cisterne interrate attivandosi per favorire, in breve tempo, la messa in sicurezza e la bonifica definitiva e non provvisoria della struttura militare dismessa»;
il 29 gennaio 2016, la direzione regionale del Friuli Venezia Giulia dell'Agenzia del demanio, ha trasmesso la relazione «Schede n. TSB0178 e TSB0213 Ex Depositi militari carburanti e lubrificanti loc. Montedoro e Aquilinia» a seguito delle risultanze delle indagini ambientali preliminari concluse il 30 dicembre 2015;
dal documento si evince che l'attività di indagine è stata diretta inizialmente a verificare eventuali presenze di potenziali elementi inquinanti nei depositi sotterranei inutilizzati ivi presenti;
alla ditta specializzata, incaricata di eseguire le ispezioni, è stata anche commissionata «la completa interdizione del compendio TSB0178, ripristinando la recinzione lungo la strada pubblica e la sigillatura dei chiusini dei boccaporti a dei serbatoi per evitare sia problemi di sicurezza, sia che entri acqua piovana nei medesimi»; l'11 dicembre 2015 è stato consegnato alla ditta il servizio di indagini per l'analisi di rischio sito specifica per la caratterizzazione dei cespiti citati;
l'impresa incaricata ha compiuto le indagini di rischio del sito specificatamente previste per ricercare residui riconducibili ad attività di stoccaggio di idrocarburi; «le ispezioni, però, non hanno riguardato solo i depositi interrati compresi in entrambi i compendi demaniali, ma sono stati effettuati anche i sopralluoghi dei rimanenti manufatti ivi insistenti, incluso l'esame dei soprassuoli della boscaglia all'interno dei siti per ricercare altre possibili fonti o tracce di inquinanti (...)»;
infine, dalla relazione è emerso che «al fine di quantificare i fondi necessari da richiedere per le bonifiche, a complemento della relazione del piano preliminare di caratterizzazione dei siti sono state fornite indicazioni preventive di massima dei possibili costi degli interventi di bonifica da attuarsi a seguito delle indicazioni contenute nel piano in aggiunta a quelle che saranno indicate dalla Province» e si è previsto di incaricare «professionisti esperti della materia per la progettazione operativa d'interventi di bonifica o di messa in sicurezza permanente dei serbatoi, per poter mettere a gara le suddette bonifiche e le pulizie» –:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa;
se intendano spiegare con chiarezza e secondo quali modalità saranno articolati gli interventi previsti dalla relazione dell'Agenzia del Demanio;
quali iniziative intendano intraprendere, per quanto di competenza e di concerto con gli enti locali, per attuare i necessari interventi di bonifica e di messa in sicurezza degli ex depositi militari.
(4-14955)
Risposta. — L'ex deposito lubrificanti «Aquilinia» e l'ex deposito carburanti «Montedoro» di Muggia – oggetto dell'interrogazione – a causa di una trascrizione errata erano stati intestati catastalmente alla difesa, ma, di fatto, non erano stati consegnati dall'Amministrazione finanziaria a quella militare che, peraltro, non li ha mai utilizzati.
In considerazione di tali evidenze, la difesa ha chiesto all'agenzia del demanio della regione Friuli Venezia Giulia di sollecitare l'ufficio interessato affinché provvedesse al cambio d'iscrizione delle infrastrutture in questione.
Si specifica, al riguardo, che il tribunale di Trieste – ufficio tavolare, con decreto in data 8 settembre 2015, ha disposto di «Annotare» a nome dello Stato Italiano – e non più della Difesa – gli immobili in questione.
Relativamente ai necessari interventi di bonifica e di messa in sicurezza dei siti, si sottolinea che la difesa non ha alcuna competenza al riguardo, considerato anche che gli stessi non rientrano nella disponibilità patrimoniale del Dicastero.
Si rende noto, tuttavia, che sulla base delle notizie acquisite dall'Agenzia del demanio regionale (Friuli Venezia Giulia), per tali beni non sono stati rilevati residui d'inquinamento ambientale.
Il Sottosegretario di Stato per la difesa: Gioacchino Alfano.
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):immagazzinaggio di idrocarburi
relazione
idrologia