ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14940

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 711 del 06/12/2016
Firmatari
Primo firmatario: LAVAGNO FABIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/12/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 06/12/2016
Stato iter:
28/04/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/04/2017
GALLETTI GIAN LUCA MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 28/04/2017

CONCLUSO IL 28/04/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14940
presentato da
LAVAGNO Fabio
testo di
Martedì 6 dicembre 2016, seduta n. 711

   LAVAGNO. — Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   l'Eni, acronimo di Ente nazionale idrocarburi, è un'azienda multinazionale creata dallo Stato italiano come ente pubblico nel 1953, presente in circa 90 Paesi con più di 78.000 dipendenti nel 2013, attiva nei settori del petrolio, del gas naturale, della petrolchimica, della produzione di energia elettrica, dell'ingegneria e costruzioni. È il sesto gruppo petrolifero mondiale per giro d'affari, dietro a Exxon Mobil, Shell, BP, Total e Chevron;
   il 1o dicembre 2016, alla raffineria Eni di Sannazzaro de Burgundi (Pavia), un rogo è divampato intorno alle 15,40 nel polo industriale del paese della Bassa Lomellina. Le fiamme si sono levate con violenza in una zona denominata Cantiere est 2, una parte dell'impianto di recente realizzazione. Secondo quanto riferito da testimoni, si è generata una «palla di fuoco» alta decine di metri, causando danni ingentissimi;
   sembra che l'incidente sia stato causato dallo scoppio di una pompa che porta il carburante in una torre di raffinazione della parte est della raffineria;
   da quanto si apprende, ci sarebbero due addetti intossicati, un paio di malori in paese per il panico e tre persone portate all'ospedale di Vigevano con bruciori agli occhi e alla gola;
   l'incendio ha tenuto in apprensione anche tutta la Bassa Valle Scrivia, in provincia di Alessandria, dove i sindaci per precauzione hanno invitato la popolazione a restare in ambienti chiusi e a uscire solo in caso di necessità;
   ci sono volute ben quattro ore per spegnere l'incendio scoppiato, per cause da accertare, all'interno dell'impianto di desolforizzazione. Soltanto alle 20 il rogo si è placato;
   inoltre, ci fu un precedente solo 5 mesi fa, sempre a Sannazzaro, quando un operaio di 30 anni rimase ustionato in seguito a esplosione nell'Isola 6, parte vecchia dell'impianto –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle problematiche sopra esposte e se intendano intervenire, per quanto di competenza, per evitare nuovi incidenti alla raffineria, per capire le cause dell'incidente, se l'azienda abbia tempestivamente avvertito le autorità competenti o se vi siano stati in questa operazione ritardi e se si intendano acquisire da ENI informazioni circa i danni che ne sono derivati o possono derivare alla salute della popolazione e dell'ambiente. (4-14940)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 28 aprile 2017
nell'allegato B della seduta n. 786
4-14940
presentata da
LAVAGNO Fabio

  Risposta. — Con riferimento all'interrogazione in esame, sulla base degli elementi acquisiti, si rappresenta quanto segue.
  Si fa presente, in via preliminare, che il sito Eni di Sannazzaro de’ Burgondi è classificato come «stabilimento di soglia superiore» secondo la disciplina relativa al controllo del pericolo di incidenti rilevanti di cui al decreto legislativo n. 105 del 2015. Secondo tale disposizione normativa, il controllo degli stabilimenti di «soglia superiore» è di competenza del Ministero dell'interno che, attraverso l'istituzione dei Comitati tecnici regionali (Ctr), svolge le funzioni previste dall'articolo 6 del citato decreto legislativo n. 105 del 2015.
  Sulla base di quanto riferito da Arpa Lombardia, si rappresenta che l'ultima verifica ispettiva presso la raffineria Eni si è conclusa con trasmissione del rapporto ispettivo in data 25 febbraio 2011. Il Ctr aveva già inserito lo stabilimento tra quelli da sottoporre a verifica nel 2017. Durante la seduta del Ctr del 21 dicembre 2016, avente all'ordine del giorno l'incidente avvenuto allo stabilimento Eni di Sannazzaro de’ Burgondi (PV) il giorno 1o dicembre 2016, è stato stabilito, ai sensi dell'articolo 25 del decreto legislativo n. 105 del 2015 (Accadimento di incidente rilevante), di istituire un gruppo di lavoro con il mandato di raccogliere, mediante ispezioni, indagini o altri mezzi appropriati, le informazioni necessarie per effettuare una analisi completa degli aspetti tecnici, organizzativi e gestionali dell'incidente. Di tale gruppo faranno parte un funzionario dei vigili del fuoco, un funzionario dell'Inail ed un funzionario di Arpa Lombardia. Il gruppo ispettivo nominato effettuerà il sopralluogo ispettivo a partire dal giorno 25 gennaio 2017.
  Si segnala, tra l'altro, che l'impianto è in possesso dell'Autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal Ministero dell'ambiente il 26 novembre 2009, aggiornata il 31 dicembre 2010 con provvedimenti di Via-Aia per il nuovo impianto E.S.T. e nuovamente il 30 dicembre 2015.
  Al riguardo, per completezza di informazione, sempre secondo quanto riferito da Arpa Lombardia, si evidenzia che la verifica ispettiva ordinaria, prevista dalla pianificazione regionale proprio per l'anno 2016, è stata avviata nella settimana precedente all'evento incidentale (due giornate di verifica), è proseguita con una ulteriore giornata successivamente all'incendio e si concluderà presumibilmente nei primi mesi dell'anno, per consentire una valutazione degli elementi a riscontro della gestione dell'evento incidentale occorso. La precedente verifica ispettiva Aia era stata effettuata nell'ottobre 2014, in esito alla quale non erano state rilevate inottemperanze rispetto all'autorizzazione.
  Il Ministero dell'ambiente, venuto a conoscenza dell'evento verificatosi il 1o dicembre 2016 presso lo stabilimento Eni di Sannazzaro de’ Burgondi, ha immediatamente provveduto ad inoltrare alle competenti autorità locali (prefettura ufficio territoriale del Governo di Pavia; Comando provinciale dei vigili del fuoco di Pavia; Ctr presso la Direzione regionale dei vigili del fuoco della Lombardia; Arpa Lombardia) una richiesta di informazioni in merito alle circostanze dell'evento, al fine di chiarire la dinamica incidentale, valutarne le conseguenza e verificare, in particolare, l'eventuale coinvolgimento di sostanze pericolose, ai sensi del decreto legislativo n. 105 del 2015.
  Con riferimento all'evento, si fa presente che il gestore ha tempestivamente segnalato l'accaduto e le misure poste in essere, in ottemperanza a quanto previsto dal sopra citato provvedimento di Via-Aia del 31 dicembre 2010.
  Inoltre, facendo seguito alle richieste del Ministero, dalle informazioni fornite dal gestore dell'impianto in data 21 dicembre 2016, risulta che l'evento ha interessato una zona circoscritta e di limitate dimensioni rispetto all'intero stabilimento, è stato attivato immediatamente il piano di emergenza interno e le autorità competenti sono state tempestivamente informate circa le operazioni di emergenza avviate e le successive attività di ripristino, prevenzione e messa in sicurezza presso l'area interessata.
  In particolare, l'impianto E.S.T. è stato cautelativamente fermato e fisicamente isolato dalle altre unità di raffineria che sono rimaste attive. Dai primi riscontri l'evento non sembrerebbe di natura dolosa.
  A seguito di quanto accaduto, il gestore nella medesima nota del 21 dicembre 2016 ha sottolineato che gli enti di controllo hanno prontamente attivato il monitoraggio della qualità dell'aria che è proseguito anche nei giorni successivi all'evento. Dai dati rilevati lungo la direzione del vento non è stato evidenziato alcun significativo incremento della concentrazione degli inquinanti misurati. Il giorno 5 dicembre Arpa Lombardia, non avendo riscontrato fino a tale data valori anomali significativi dovuti dall'incendio, con riferimento alla qualità dell'aria, ha dichiarato l'evento emergenziale concluso.
  L'Arpa Lombardia segnala che l'incendio si è originato tra le 15:30 e le 16:00 del giorno 1o dicembre ed è stato ridotto e posto sotto controllo a partire dalle ore 19 della stessa giornata. Le cause dell'incidente dal quale ha avuto origine l'incendio sono in fase di investigazione.
  In particolare, per quanto riguarda lo svolgimento delle attività, sono stati attivati e coinvolti i gruppi specifici di supporto (il gruppo specialistico contaminazione atmosferica, il gruppo rischio industriale e il gruppo meteo) e sono inoltre state attivate le funzioni specialistiche del settore laboratori e della radioprotezione, per l'esecuzione delle analisi da svolgere sui campioni prelevati a partire dalla sera del giorno 1o dicembre, oltre che quelle del settore monitoraggi ambientali, per le valutazioni inerenti la qualità dell'aria.
  Il 2 dicembre, dopo una serie di campionamenti, l'ARPA ha richiesto all'azienda gli interventi di ripristino dei luoghi e l'avvio di quanto previsto dall'articolo 242, Titolo V del decreto legislativo n. 152 del 2006, relativamente alle aree limitrofe alla torre EST – struttura 1 interessate dagli sversamenti di idrocarburi sul suolo.
  Nella mattinata del successivo 3 dicembre ha, inoltre, provveduto a campionare frammenti grossolani di materiale generatisi durante la prima fase dell'incendio presso il parco Allevi, nel territorio comunale di Sannazzaro de’ Burgondi. Il materiale raccolto è stato sottoposto ad analisi presso i laboratori di ARPA. Le analisi hanno evidenziato la presenza di diossine e di concentrazioni elevate di ossidi metallici, in particolare di zinco nella forma di ossido, quest'ultimo in concentrazioni tali da rendere il materiale raccolto classificabile come rifiuto pericoloso. L'Agenzia ritiene che la ricaduta di questo materiale grossolano contente composti stabili, recuperato nei giorni immediatamente successivi all'incendio, non possa aver cagionato impatti significativi sulla matrice suolo.
  Inoltre, la predetta Agenzia evidenzia che i dati registrati dalle centraline della rete della qualità dell'aria hanno mostrato in tutti i momenti del periodo di osservazione, relativo alla fase acuta dell'incidente e ai giorni immediatamente successivi, valori in linea con quelli del periodo e con quelli rilevati nelle altre aree del territorio simili per diffusione degli inquinanti convenzionali, in alcun modo influenzati dall'evento incidentale occorso presso la raffineria.
  Per quanto riguarda invece i campionatori ad alto volume installati presso i comuni di Dorno e Pieve Albignola, l'Arpa fa presente che il campionamento è iniziato nella serata del 1o dicembre e la prima coppia di campioni è stata raccolta dopo circa 12 ore, ovvero la mattina del giorno 2 dicembre. Nonostante l'incendio risultasse domato già nella mattina del giorno 2 dicembre, si è ritenuto opportuno proseguire con il campionamento anche nei giorni successivi, fino alla mattina di lunedì 5 dicembre, raccogliendo campioni giornalieri durati circa 24 ore. Questi campionati, oltre al filtro per la raccolta del particolato, sono dotati di Puf (Poliurethan foam) dopo il filtro, così che è possibile assorbire sul Puf le classi dei composti organici di interesse anche in fase gassosa.
  Sempre secondo quanto riferito dalla predetta Agenzia, presso l'area EST della raffineria erano presenti sorgenti radioattive utilizzate come misuratori di livello. Di queste alcune erano collocate nella zona direttamente interessata dall'incendio e dai crolli; queste aree non sono al momento raggiungibili e non è stato quindi possibile valutarne le condizioni di conservazione. Misure di radioattività sono state eseguite nell'immediato dal nucleo Nbcr dei vigili del fuoco senza rilevare alcuna anomalia. Il laboratorio del Centro regionale di radioprotezione di Arpa ha sottoposto a spettrometria gamma ad alta risoluzione il materiale raccolto dai campionatori ad alto volume collocati rispettivamente a Pieve Albignola e Dorno, senza rilevare tracce di radioattività ascrivibile alla tipologia di sorgenti utilizzate presso la raffineria.
  Arpa segnala altresì che le ulteriori valutazioni delle analisi eseguite su questi campioni sono state inoltrate alla procura di Pavia, che ha avviato un'indagine, posto sotto sequestro la parte di impianto interessata dall'incendio, e si è in attesa del completamento degli accertamenti peritali richiesti.
  Ad ogni modo, per quanto di competenza, il Ministero continuerà a tenersi informato e continuerà a svolgere un'attività di sollecito nei confronti dei soggetti territorialmente competenti, anche al fine di valutare eventuali coinvolgimenti di altri soggetti istituzionali.
Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mareGian Luca Galletti.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

raffinazione del petrolio

inquinamento da idrocarburi

impresa multinazionale