ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13915

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 661 del 25/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI STEFANO MANLIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 25/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 25/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13915
presentato da
DI STEFANO Manlio
testo di
Lunedì 25 luglio 2016, seduta n. 661

   MANLIO DI STEFANO. — Al Ministro dell'interno . — Per sapere – premesso che:
   a seguito delle numerose crisi umanitarie in corso, la regione Friuli Venezia Giulia è stata oggetto negli ultimi anni di un costante afflusso di immigrati, dovuto sia all'arrivo via terra, lungo la direttrice balcanica, sia alla redistribuzione in chiave nazionale di quanti sono approdati sulle coste italiane via mare;
   a livello regionale risulta difficile attuare una chiara e coerente programmazione per l'accoglienza diffusa sul territorio, dovuta alla mancata adesione da parte dei comuni alla strategia individuata dalla giunta regionale;
   nel corso degli ultimi mesi, soprattutto, è stata rilevata la difficoltà da parte delle istituzioni governative e locali di affrontare i problemi derivanti dalla gestione dei richiedenti asilo, dovuti principalmente alla carenza di personale impiegato, sia nella commissione territoriale, sia nelle forze dell'ordine;
   nel comune di Gradisca d'Isonzo, in Friuli Venezia Giulia, ha sede da ormai dieci anni un centro di identificazione e espulsione (CIE) con potenzia 248 posti e un centro di accoglienza per richiedenti asilo (CARA) e centro di accoglienza (204 posti), ubicati in spazi contigui all'interno di un edificio già adibito a caserma;
   la struttura del CIE viene utilizzata come centro di accoglienza e, attualmente, nello stesso comune (che ha una popolazione di circa 6.500 abitanti) sono ospitati più di 400 richiedenti asilo presso il CIE – CARA;
   l'afferente servizio sociale dei comuni dell'ambito distrettuale 2.1 Alto Isontino contava, al 12 novembre 2015, 356 presenze (escludendo quelle del CARA), a fronte di una previsione di 175 migranti quale quota percentuale assegnata;
   nell'ottobre 2015, l'assessore regionale all'immigrazione del Friuli Venezia Giulia, Gianni Torrenti, affermava che: «... il sovraffollamento del Cara di Gradisca d'Isonzo è dovuto a una soluzione temporanea»;
   presso l'ex caserma «Cavarzerani» di Udine – dove trovano attualmente posto più di ottocento richiedenti asilo, a fronte di un numero previsto di 396 ospiti – si sono recentemente verificati scontri fra migranti appartenenti a diverse nazionalità;
   a seguito di tali avvenimenti una parte dei richiedenti è stata trasferita presso la ex-caserma «Friuli» per evitare nuovi episodi di scontro;
   l'afferente servizio sociale dei comuni dell'ambito distrettuale 4.5 Udinese contava al 12 novembre 2015 189 presenze;
   da alcune fonti di stampa locali si è appreso di numerosi sgomberi e trasferimenti effettuati in chiave infra-regionale nel Friuli Venezia Giulia, a seguito dei quali appare improcrastinabile una ridefinizione delle politiche di accoglienza a livello nazionale per la regione autonoma Friuli Venezia Giulia (interessata in questo momento da un'accoglienza proporzionalmente maggiore rispetto alle altre regioni);
   al 31 dicembre 2015 il totale delle istanze presentate presso la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Gorizia (unica in regione) era di 2.730 richieste di asilo; nell'arco dell'anno 2015 siano state esaminate 2.351 domande, accolte 2.600 e respinte 624;
   con la mozione n. 64 il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, nella seduta del 27 gennaio 2015, ha deliberato – fra l'altro – di impegnare la giunta regionale a ribadire con fermezza la contrarietà a un'eventuale riapertura del CIE di Gradisca d'Isonzo, nonché a garantire, attraverso il «tavolo istituzionale regionale sulla protezione internazionale», recentemente costituito quale strumento di partecipazione all'attualizzazione, a livello locale, delle strategie operative definite dal tavolo di coordinamento nazionale e/o regionale, un costante coinvolgimento degli enti locali e delle realtà associative nell'organizzazione di un'accoglienza diffusa e inclusiva, condivisa con le comunità e nell'ampliamento dei posti disponibili del sistema SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati);
   con la citata mozione la giunta regionale è stata, altresì, impegnata a sollecitare il Governo affinché assumesse iniziative per: abrogare tutte le norme non rispettose dei diritti umani ai sensi della Costituzione e della Carta dei diritti umani; riformare la normativa relativa al sistema delle espulsioni e dei trattenimenti; in attesa della auspicata chiusura di tutti i C.I.E. presenti sul territorio italiano, equipararne le norme, almeno ai sensi dell'articolo 67 della legge n. 354 del 1975, equiparando anche le norme relative all'accesso e al controllo da parte dei consiglieri regionali; rispettare la volontà della popolazione della regione Friuli Venezia Giulia che rifiuta l'apertura del C.I.E. sul territorio regionale ritenendo tale forma di contenzione non rispettosa dei diritti umani; ampliare il sostegno anche economico ai progetti di accoglienza diffusa dei richiedenti asilo provenienti sia dal mare sia dai percorsi di terra attraverso i confini dall'Austria e dalla Slovenia, in modo da garantire pari opportunità a tutte le persone che si ritrovino nella stessa condizione di vita e in modo da, superare le difficoltà dei territori e la percezione di emergenza continua;
   l'accoglienza attuata tramite l'utilizzo di strutture di grandi dimensioni e sovraffollate, rispetto ai numeri previsti dalla programmazione regionale, non appare idonea a garantire la convivenza tra le varie etnie presenti, la gestione da parte di chi si occupa delle strutture, l'integrazione dei richiedenti asilo con le popolazioni locali –:
   quali iniziative di competenza intenda assumere il Governo in relazione alla situazione relativa all'accoglienza dei migranti in Friuli Venezia Giulia evidenziata in premessa;
   se siano previsti dei trasferimenti di migranti o richiedenti asilo dal Friuli Venezia Giulia verso altre regioni;
   se il Governo intenda chiedere alla regione autonoma Friuli Venezia Giulia l'istituzione e la realizzazione di nuovi centri per l'accoglienza, di qualunque tipo. (4-13915)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

asilo politico

diritti umani

integrazione dei migranti