ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13873

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: SORIAL GIRGIS GIORGIO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 20/07/2016
MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 20/07/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 04/10/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13873
presentato da
SORIAL Girgis Giorgio
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   SORIAL. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto riportato da fonti di stampa, la pubblica amministrazione continua a non pagare le imprese e il Governo non aggiornerebbe nemmeno i dati, visto che l'ultimo dato disponibile sui pagamenti effettivi risalirebbe all'11 agosto 2015, a scapito della tanto declamata volontà dell'Esecutivo di fornire un trasparente aggiornamento della situazione;
   a quella data risultavano messi a disposizione degli enti debitori, tra cui gli enti locali, 44,6 miliardi di euro, ma di questi i debiti effettivamente pagati ai creditori risultavano per 38,6 miliardi di euro, cifra ben diversa da quanto promesso a più riprese dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi;
   secondo quanto riportato nella relazione annuale del 2016 della Banca d'Italia, il debito delle Pubbliche amministrazioni ammonterebbe ancora a circa 65 miliardi di euro. «Alla fine del 2014, anno in cui il piano si è pressoché concluso, i debiti commerciali ammontavano al 4,3 per cento del PIL (circa 70 miliardi). Nel 2015 gli enti hanno fatto fronte ai pagamenti di debiti commerciali soprattutto con le risorse ordinarie del proprio bilancio: lo stock di debiti commerciali è lievemente diminuito, al 4,0 per cento del PIL (circa 65 miliardi). Tale livello resta comunque notevolmente superiore a quello che sarebbe fisiologico, ossia coerente con i tempi di pagamento stabiliti contrattualmente dalle parti»;
   nel frattempo, come sottolineato dall'interrogante con l'atto n. 4-13102 del 9 maggio 2016, ad oggi privo di risposta, sembra che le imprese della pubblica amministrazione siano sempre più ritardatarie nell'onorare i propri debiti con i loro fornitori: come riportato recente da Cribis D&B, nella prima edizione dello «Studio dei pagamenti della pubblica amministrazione», solo un'azienda pubblica su otto paga puntuale alla scadenza, mentre oltre il 30 per cento risultano essere «grandi» ritardatarie, pagando con oltre un mese di ritardo, e, confrontando i dati con il 2010, si osserva che questi ritardatari gravi sono aumentati dal 20 al 29,6 per cento;
   sarebbe dunque solo il 13 per cento delle imprese della pubblica amministrazione a pagare in orario e questo dato è ancora più allarmante se confrontato con la media delle imprese italiane, che nel 35 per cento dei casi pagano puntualmente;
   anche la situazione del settore di asl e sanità resterebbe molto critica con lo scarno 4,1 per cento dell'azienda che paga puntualmente;
   rispetto agli enti territoriali, il 56,2 per cento sono ritardatari, ma non vanno oltre il mese dalla scadenza, mentre i grandi ritardatari sono cresciuti in modo esponenziale passando dall'11 per cento del 2010 al 31 per cento circa del 2016;
   la zona del Paese che va peggio è quella del Meridione e delle isole dove solo l'8,5 per cento delle aziende pubbliche paga a scadenza, mentre oltre il 54,7 per cento accumula oltre un mese di ritardo;
   come evidenziato già con ben tre diverse interrogazioni a risposta scritta presentate dall'interrogante, l'atto n. 4-11303 del 27 novembre 2015, l'atto n. 4-08208 del 3 marzo 2015 e l'atto n. 4-06888 presentato il 14 novembre del 2014, a tutt'oggi rimaste senza risposta, la vicenda dei pagamenti dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese ha una rilevanza non solo economica, ma anche istituzionale: individua alcune delle principali disfunzioni del sistema amministrativo e sollecita una riflessione sull'efficacia dell'azione dello Stato centrale, che troppo spesso si trasforma in una macchina lenta, appesantita dalla burocrazia, costantemente in ritardo;
   il mancato pagamento delle pubbliche amministrazioni rappresenta una delle grandi cancrene del sistema economico-finanziario italiano, poiché pregiudica la reale uscita dalla crisi e mette quotidianamente a rischio la vita stessa di migliaia di imprese –:
   se il Governo non intenda aggiornare con urgenza i dati sui pagamenti della Pubblica amministrazione nel rispetto del principio di trasparenza declamato dal Presidente del Consiglio, che è atto dovuto nei confronti dei cittadini;
   se il Governo non intenda attivarsi per rendere, possibile lo sblocco immediato e totale dei pagamenti della Pubblica amministrazione, assicurato a più riprese, per garantire alle imprese ciò che spetta loro di diritto ed è di vitale importanza per le attività commerciali, ancora in difficoltà per la crisi economica;
   se il Governo non intenda chiarire i suoi orientamenti in merito a questo ritardo dei tempi dei pagamenti della pubblica amministrazione, che è stata definito una piaga del sistema economico-finanziario italiano che mette quotidianamente a rischio la vita stessa di migliaia di imprese. (4-13873)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

debito

prodotto interno lordo

impresa pubblica