ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13870

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: SIBILIA CARLO
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 20/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER GLI AFFARI REGIONALI E LE AUTONOMIE
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'INTERNO 20/07/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 29/11/2016
Stato iter:
27/10/2017
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/10/2017
BARETTA PIER PAOLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 27/10/2017

CONCLUSO IL 27/10/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13870
presentato da
SIBILIA Carlo
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   SIBILIA. — Al Ministro dell'interno, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per gli affari regionali e le autonomie, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
   in data 11 marzo 2016 sul sito di informazione on line ottopagine.it è stato pubblicato un articolo dal titolo «Appalti in Provincia, inviata una segnalazione a Cantone» che riporta la notizia secondo cui «stando a quanto trapelato dagli uffici del settore infrastrutture di Palazzo Caracciolo (sede dell'Ente Provincia di Avellino, ndr) il dirigente responsabile del procedimento si sarebbe trovato in una condizione di incompatibilità dal momento che i lavori sono stati affidati ad una ditta in cui figura suo figlio. Una situazione indubbiamente imbarazzante, che potrebbe suscitare anche l'interesse della magistratura. Ma c’è di più: chi avrebbe dovuto vigilare sull'appalto, ossia il dirigente superiore, non ha effettuato i necessari controlli a cominciare dal fatto che nella determina n. 302 del 18 febbraio 2016 con cui sono stati affidati i lavori non ci sarebbe traccia del verbale di gara»;
   il giorno dopo, cioè il 12 marzo 2016, sempre sullo stesso sito è stato pubblicato un articolo di «smentita» intitolato «Appalti sospetti, la Provincia chiarisce: legge rispettata» in cui si legge che i rappresentanti di Palazzo Caracciolo «sono certi di aver operato nel pieno rispetto della legge. Proprio per evitare un ipotetico conflitto tra il dirigente del settore Lavori Pubblici e una ditta, la gara d'appalto sarebbe stata seguita da un altro dirigente, che ha verbalizzato – come da prassi – il procedimento. L'Amministrazione provinciale, inoltre, non teme ripercussioni per un ricorso al Tar presentato dall'Avvocatura dello Stato che, come è noto, interviene quando chiamata in causa per conto di un'altra istituzione. Ma saranno i giudici amministrativi a decidere in futuro. In ogni caso, proprio perché a palazzo Caracciolo si dicono convinti che l'iter sia stato seguito secondo la norma, si andrà avanti con il percorso»;
   la vicenda ha inizio quando con decreto presidenziale n. 1 dell'8 gennaio 2016 il presidente della Provincia ha conferito all'ingegner Antonio Liberato Marro, dipendente dell'ente incarico temporaneo di dirigente coordinatore dell'area tecnica, fino al 31 marzo 2016;
   con nota del 26 gennaio 2016 (prot. n. 4311) l'ingegner Marro ha comunicato un possibile impedimento legato ad una situazione di conflitto di interesse relativamente al completamento dell'espletamento della procedura negoziata per i «Lavori di ripasso della segnaletica stradale ambito Nord 2014», alla quale era stato invitato anche un proprio congiunto (lettera/invito prot. 78013 del 22 dicembre 2015), cioè l'impresa CSM con sede legale in Ospedaletto D'Alpinolo (AV);
   nel rispetto dell'articolo 24 del regolamento sull'ordinamento degli uffici e dei servizi che disciplina i casi di sostituzione dei dirigenti, il vicepresidente della Provincia ha decretato di conferire alla dottoressa Filomena Bilancio l'incarico specifico di sostituzione del coordinatore dell'area tecnica per completare l'espletamento della procedura negoziata relativa ai «Lavori di ripasso della segnaletica stradale ambito Nord 2014»;
   con determinazione n. 302 del 18 febbraio 2016 il dirigente del settore infrastrutture strategiche ed edilizia scolastica, nonché responsabile del procedimento Marro ha affidato l'appalto dei lavori all'impresa CSM per un importo di 48 mila euro (i.i.);
   in data 16 luglio 2016 sul sito di informazione on line ottopagine.it è stato pubblicato un articolo dal titolo «Avellino, appalti truccati nelle scuole. Tremano in sette» che riporta la notizia di «Sette rinvii a giudizio. Fra gli accusati anche un funzionario della provincia. Finiscono nel mirino i lavori di adeguamento, manutenzione e costruzione di alcuni istituti scolastici del capoluogo e della provincia. Le scuole finite sotto la lente d'ingrandimento delle Fiamme Gialle sono il liceo scientifico De Capraris di Atripalda, il Liceo artistico De Luca di Avellino, l'Ipsar di Ariano Irpino e l'Itis di Grottaminarda. Un'inchiesta partita lo scorso anno che contestava i reati di turbativa d'asta, falso in atti d'ufficio, e frode nelle pubbliche forniture. (...) Nell'inchiesta, denominata High School, sono stati coinvolti anche rappresentanti e dirigenti delle imprese edili vincitrici degli appalti che includevano anche lavori liquidati e mai realizzati»;
   infine, alla fine del 2015 sono stati sottoscritti presso l'Ente Provincia di Avellino accordi di programma quadro con i comuni per la realizzazione di poli formativi scolastici di eccellenza, per i quali la Provincia ha previsto un investimento di 26,5 milioni di euro recuperati dall'avanzo di amministrazione, di cui 12 milioni destinati al polo alberghiero agroalimentare di Ariano Irpino, comune di cui è sindaco Domenico Gambacorta, che è anche Presidente della provincia erogante –:
   se i Ministri interrogati siano a conoscenza dei fatti esposti in premessa e se non ritengano opportuno, per quanto di competenza promuovere una verifica da parte dei servizi ispettivi di finanza pubblica in relazione agli effetti sul piano amministrativo-contabile delle operazioni sopra descritte;
   se rispetto a quanto emerso in relazione all'affidamento all'impresa CSM, non intendano porre in essere una qualche iniziativa di carattere normativo al fine di regolamentare casi del genere, che, sebbene non siano illegittimi o illeciti, sono quantomeno da considerarsi inopportuni da un punto di vista istituzionale a causa di potenziali conflitti di interesse.
(4-13870)

Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 27 ottobre 2017
nell'allegato B della seduta n. 880
4-13870
presentata da
SIBILIA Carlo

  Risposta. — Si risponde all'interrogazione n. 4-13870, con la quale, nel segnalare varie situazioni verificatesi, secondo un sito internet di informazione, nell'ente locale provincia di Avellino, si chiede un eventuale intervento dei servizi ispettivi di finanza pubblica, nonché se si ritenga di intraprendere iniziative normative per regolamentare una serie di casi analoghi a quello riportato nell'interrogazione. Fattispecie nelle quali – continua l'interrogazione – non ricorrano estremi di illiceità o illegittimità ma siano da considerare inopportune a causa di potenziali conflitti di interesse.
  Al riguardo, per quanto attiene alla richiesta di verifica ispettiva, si precisa che, a norma dell'articolo 14 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, «In relazione alle esigenze di controllo e di monitoraggio degli andamenti della finanza pubblica»..., il dipartimento della ragioneria, tramite i servizi ispettivi, effettua verifiche sulla regolarità della gestione amministrativo-contabile delle amministrazioni pubbliche.
  In attuazione della citata norma viene predisposto un programma annuale, redatto valutando le problematiche di carattere generale da approfondire, secondo l'incidenza delle stesse sulla finanza pubblica, individuando gli enti da verificare con parametri oggettivi, estrapolati dalle banche dati utilizzate dal dipartimento della ragioneria generale dello Stato, sulla base degli obiettivi fissati dalla direttiva ministeriale annuale sull'azione amministrativa, cui la programmazione stessa si deve ispirare.
  I servizi ispettivi di finanza pubblica, infatti, in base alla normativa vigente, effettuano controlli sulla regolarità amministrativa e contabile, con competenza di carattere generale, in relazione alle gestioni finanziarie e patrimoniali condotte da soggetti pubblici.
  Qualora, poi, i fatti denunciati attengano a specifiche fattispecie, come nei casi esposti nell'interrogazione in esame – considerando anche che, come in seguito meglio dettagliato, risulta lo svolgimento di indagini da- parte della competente Magistratura – le singole problematiche devono essere necessariamente selezionate e valutate alla luce della sussistenza di ulteriori oggettivi parametri di criticità.
  Ciò in quanto molte situazioni denunciate, pur rappresentando in sé criticità per gli enti locali, proprio per il loro carattere molto peculiare e circoscritto, non consentono di superare i predetti criteri generali per la selezione degli enti da verificare.
  In tale ottica, ciò non toglie che, per prassi e per corrispondere comunque alle richieste avanzate nell'interrogazione, si valuterà l'opportunità di una verifica presso l'ente coinvolto, compatibilmente con la prioritaria necessità di attuazione del programma ispettivo in atto.
  Per quanto attiene, poi, alla richiesta di un eventuale, mirato intervento normativo, occorre richiamare la previsione recata all'articolo 42 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, sotto il profilo del rispetto dei principi di concorrenza e trasparenza e della corretta applicazione della normativa, per cui le modalità di gestione degli appalti pubblici attengono alla sfera di responsabilità delle singole stazioni appaltanti, fatto salvo il coinvolgimento dell'Autorità nazionale anticorruzione (Anac). Tale previsione, peraltro, ha fatto seguito, nello specifico, alla previsione dell'articolo 6-
bis («conflitto di interessi») della legge n. 241 del 1990 – introdotto dall'articolo 1, comma 41, della legge 190 del 2012 – ai sensi del quale «il responsabile del procedimento e i titolari degli uffici competenti ad adottare i pareri, le valutazioni tecniche, gli atti endoprocedimentali e il provvedimento finale devono astenersi in caso di conflitto di interessi, segnalando ogni situazione di conflitto, anche potenziale».
  Relativamente, infine, agli aspetti giudiziari delle specifiche situazioni segnalate, si ritiene utile riferire quanto riportato dalla prefettura di Avellino, laddove comunica che, da notizie apparse sulle testate giornalistiche locali, è emerso che, nell'ambito dell'inchiesta denominata «
high school», relativa a presunti appalti truccati per lavori di ristrutturazione alle scuole, liquidati e mai eseguiti, il Gip del tribunale di Avellino, su richiesta della locale procura della Repubblica, ha eseguito sei provvedimenti restrittivi, di cui cinque a rappresentanti di imprese edili ed uno ad un funzionario in servizio presso la provincia di Avellino.
  I reati ipotizzati dal pubblico ministero nei confronti dei soggetti arrestati sono: turbativa d'asta, frode nelle pubbliche forniture, falso materiale e falso ideologico.
  Le complesse indagini sono state svolte dal nucleo di polizia tributaria di Avellino, seguendo due direttrici: un primo filone di indagine, avente ad oggetto i reati di turbata libertà degli incanti, di cui all'articolo 353 del codice penale, ha portato alla luce collusioni ed illeciti accordi tra imprese sulle percentuali di ribasso, per consentire l'aggiudicazione dell'affidamento di appalti di gare pubbliche, indette dalla citata provincia di Avellino e dalla comunità montana Partenio-Vallo Lauro.
  Altro significativo filone ha consentito di accertare un giro di frode nelle pubbliche forniture (articolo 356 del codice penale) per mezzo della redazione di false attestazioni e contabilizzazioni ad opera di un funzionario tecnico, responsabile per l'edilizia scolastica dell'ente provincia.
  In particolare, i legali rappresentanti delle imprese coinvolti nella vicenda, avvalendosi dei falsi in atto pubblico del predetto funzionario pubblico, in ordine allo stato dei lavori, hanno fatto risultare, come effettivamente fornite, opere e cose in realtà mai realizzate e messe a disposizione in relazione a lavori di adeguamento, manutenzione (straordinaria e ordinaria) e costruzione di scuole.
  Al riguardo, il Comando provinciale della guardia di finanza ha comunicato che relativamente all'operazione «
high school», le persone attinte da misure cautelari personali, nell'ambito del procedimento penale n. 7687/11 R.G.N.R. e 2609/RG GIP, sono state rinviate a giudizio.
  Per ciò che attiene agli altri contesti segnalati, la stessa prefettura precisa, inoltre, che il nucleo di polizia tributaria ha trasmesso al procuratore della Repubblica di Avellino due esposti afferenti al conflitto di interessi in capo all'ingegnere Marro, dirigente dell'ente citato nell'interrogazione, in ordine agli affidamenti di lavori pubblici a soggetti giuridici riconducibili ai propri figli.
  Si precisa che le attività preliminari svolte, doverosamente comunicate all'autorità giudiziaria, hanno consentito di appurare che l'ente provincia di Avellino nel periodo tra il 2009 ed il 2012, ha stipulato una serie di contratti di appalto con la Cms srl, il cui capitale sociale di euro 10.000 risulta detenuto al 50 per cento dai figli del citato ingegner Marro.
  Da successive informazioni assunte presso l'autorità giudiziaria, che ha rilasciato il nulla osta per la comunicazione delle notizie, si è appreso che il procedimento penale intrapreso a seguito dei predetti esposti è stato archiviato in data 22 dicembre 2016.

Il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze: Pier Paolo Baretta.

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

segnaletica

reato

lavori pubblici