ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13852

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 658 del 20/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: REALACCI ERMETE
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 20/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 20/07/2016
Stato iter:
26/07/2016
Fasi iter:

RITIRATO IL 26/07/2016

CONCLUSO IL 26/07/2016

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13852
presentato da
REALACCI Ermete
testo di
Mercoledì 20 luglio 2016, seduta n. 658

   REALACCI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo quanto si apprende dal quotidiano La Repubblica del 3 luglio 2016, dal sito del quotidiano britannico The Telegraph e dal sito web Liguria Notizie, ovvero dall'allarme lanciato da Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, da qualche giorno le navi da crociera possono passare più vicine all'area marina protetta di Portofino, grazie all'entrata in vigore della nuova ordinanza dell'ufficio circondariale marittimo di Santa Margherita Ligure che prevede l'avvicinamento alla costa del punto di fonda delle navi;
   si passa così, per effetto delle nuove disposizioni, da 0,7 a 0,3 miglia di distanza dal limite della predetta area marina protetta. C’è da considerare che la precedente distanza delle 0,7 miglia, che già rappresentava una deroga eccezionale rispetto al limite delle 2 miglia prevista dal decreto ministeriale 2 marzo 2012, n. 56, era stata individuata calcolando la distanza limite per scongiurare il rischio di impatto sulla costa in caso di condizioni meteo marine eccezionali o avaria o errata manovra;
   il citato decreto ministeriale del 2 marzo 2012, n. 56 (Gazzetta Ufficiale n. 56 del 7 marzo 2012), il cosiddetto decreto «Salva coste», emanato pochi mesi dopo il naufragio della Costa Concordia all'isola del Giglio, aveva finalmente provveduto a mettere limiti all'avvicinamento delle grandi navi ai tratti di costa più sensibili della penisola, scongiurando così il ripetersi delle cosiddette pratiche di «inchino» che avevano determinato il naufragio della Concordia;
   detto decreto ministeriale rischia quindi di non sortire gli effetti sperati stante le progressive deroghe registrate nell'area di Portofino e il fatto che anche per quanto riguarda le misure per la tutela della laguna di Venezia e del centro di storico del capoluogo veneto sussistono ad oggi altrettante deroghe, non essendo state ancora individuate vie marittime alternative;
   è bene ricordare che la « deregulation» dei flussi turistici e la mancata tutela della aree marine protette e di aree di alto pregio naturale e artistico a favore del turismo, specie «mordi e fuggi», hanno suscitato ripetuti ammonimenti da parte dell'UNESCO, perché tale condizione mina la tutela del patrimonio culturale mondiale come ricorda un articolo apparso il 5 luglio 2016 su La Tribuna di Treviso –:
   sulla base di quali presupposti si sia ritenuto che il nuovo limite delle 0,3 miglia garantisca parimenti la tutela del delicato ambiente dell'area marina protetta di Portofino;
   se si ritenga che anche contesti territoriali piccoli e fragili com’è il caso del piccolo borgo di Portofino (o delle Cinque Terre) possano essere interessati da flussi turistici consistenti come quelli crocieristici;
   come si intenda operare perché la soluzione adottata a Portofino non venga applicata anche altrove e quali iniziative si intendano assumere perché nelle restanti aree interessate da misure di tutela ambientale (aree marine protette o parchi costieri) non si adottino analoghi provvedimenti vanificando di fatto le misure previste dal decreto «salva coste».
(4-13852)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

protezione del patrimonio

protezione dell'ambiente

politica culturale