Legislatura: 17Seduta di annuncio: 651 del 11/07/2016
Primo firmatario: SCOTTO ARTURO
Gruppo: SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA'
Data firma: 11/07/2016
Ministero destinatario:
- MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LE RIFORME COSTITUZIONALI E I RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 11/07/2016
SCOTTO. —
Al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento
. — Per sapere – premesso che:
decine di centri antiviolenza presenti su tutto il territorio italiano hanno, negli scorsi giorni, lanciato un allarme rispetto alla loro stessa capacità di continuare le attività e la fornitura dei servizi garantiti in questi anni;
a quanto risulta all'interrogante dei 6,5 milioni di euro (cifra già probabilmente insufficiente) previsti per il 2012-2013 dal Piano nazionale anti violenza e la cui erogazione ai centri antiviolenza è disposta dalle regioni, quasi nulla è arrivato a chi lavora sul territorio;
molte regioni, come ad esempio la Lombardia risultano non poter ancora assegnare i fondi destinati a tali centri e le singole realtà non possono quindi accedevi;
in questo modo è diventato ormai impossibile garantire l'erogazione dei servizi proposti alle utenti e contestualmente il puntuale pagamento degli stipendi a chi lavora nei centri antiviolenza;
il tutto si innesta in una fase storica in cui diminuiscono sensibilmente i fondi pubblici messi a disposizione per progetti di sostegno ed aumentano invece i casi di violenza e, dunque, le richieste di assistenza;
i centri antiviolenza non sono un mero nascondiglio per chi ha denunciato, ma soprattutto uno spazio in cui gli specialisti aiutano la donna a riconquistare l'autostima, a trovare un lavoro, e quindi a rendersi autonoma dal suo aguzzino e nei quali operano spesso anche avvocati esperti di violenza di genere e psicologi per aiutare i figli che hanno assistito alle aggressioni a superare il trauma, oltre ai tanti operatori che fanno da collegamento tra ospedali, magistratura e polizia;
si parla di centri che offrono un aiuto specifico e fondamentale a migliaia di donne ogni anno, permettendo loro di venir fuori da una spirale di violenza distruttiva che troppo spesso, se non affrontata, si conclude con la morte;
solo nel 2016 sono già 67 le donne uccise da mariti o ex compagni incapaci di accettare un abbandono, e senza i centri antiviolenza questa cifra sarebbe stata con ogni probabilità di gran lunga superiore;
su un tema così delicato non sono sufficienti slogan, annunci ed operazioni «spot», ma occorrono maggiore cooperazione, fondi e progetti di lunga gittata –:
quali iniziative intenda assumere il Ministro interrogato, per quanto di competenza, al fine di garantire che i fondi statali di cui al Piano nazionale anti violenza, che risultano essere nelle disponibilità delle regioni siano erogati ai centri antiviolenza;
se non ritenga opportuno assumere iniziative per lo stanziamento di ulteriori fondi per potenziare i servizi offerti dai centri antiviolenza ed aumentarne la presenza sul territorio nazionale. (4-13752)
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):violenza sessuale
societa' di servizi
delitto contro la persona