ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13751

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 651 del 11/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: DI MAIO LUIGI
Gruppo: MOVIMENTO 5 STELLE
Data firma: 11/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
VALENTE SIMONE MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2016
BATTELLI SERGIO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2016
MANTERO MATTEO MOVIMENTO 5 STELLE 11/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE 11/07/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI delegato in data 02/12/2016
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/10/2016

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 02/12/2016

SOLLECITO IL 09/01/2017

SOLLECITO IL 30/03/2017

SOLLECITO IL 30/05/2017

SOLLECITO IL 28/07/2017

SOLLECITO IL 30/10/2017

SOLLECITO IL 18/12/2017

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13751
presentato da
DI MAIO Luigi
testo di
Lunedì 11 luglio 2016, seduta n. 651

   LUIGI DI MAIO, SIMONE VALENTE, BATTELLI e MANTERO. — Al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione . — Per sapere – premesso che:
   il Movimento 5 Stelle da sempre deplora e denuncia l'utilizzo indiscriminato degli affidamenti diretti senza gara ad evidenza pubblica: si tratta di una pessima prassi utilizzata per operare favoritismi ed eludere la libera concorrenza tra soggetti privati;
   tale pratica è purtroppo ancora consentita dalla normativa con riferimento ad alcune fattispecie di affidamento sotto una certa soglia economica, a giudizio degli interroganti ancora troppo alta;
   tipico esempio delle conseguenza di quanto descritto è quanto sta avvenendo nelle ultime settimane a La Spezia, nella vicenda concernente l'affidamento dello spazio noto come «La Pinetina» presso i giardini pubblici di viale Mazzini: una struttura molto accogliente e funzionale, che ha 480 metri quadrati coperti e 2.100 metri quadrati di spazio esterno ideale per l'utilizzo a fini commerciali nel periodo estivo;
   secondo quanto si apprende da fonti di stampa, tale spazio è stato affidato per il quarto anno consecutivo al «Comitato BOSS» composto da 4 circoli ARCI attivi nel territorio spezzino (Btomic, Origami, Shake e Skaletta);
   infatti, sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, tra il 19 e il 25 maggio 2016 gli uffici del comune di La Spezia hanno stipulato un accordo con il legale rappresentante del «Comitato BOSS» sulla base del quale viene affidata la gestione della Pinetina dal 10 giugno al 28 agosto del corrente anno, periodo nel quale il comune mette «a disposizione gratuitamente gli spazi e le attrezzature di proprietà, nonché palchi e sedie e quanto possa essere disponibile tra le attrezzature» di altre strutture comunali presenti sul territorio. Inoltre, il comune garantisce «agevolazioni, riduzioni, abbattimento di imposte e tariffe per i servizi» e si impegna «a promuovere la manifestazione e a favorire l'utilizzo degli spazi comunali di pubblica affissione e gli strumenti di comunicazione». Garantisce, inoltre, la piena collaborazione dei servizi culturali e del personale loro assegnato e, addirittura, assegna un budget di 32.000 euro «per le spese per organizzazione e allestimenti e servizi tecnici, cachet degli spettacoli e varie, da definire con successivi provvedimenti»;
   è pertanto di tutta evidenza, a giudizio degli interroganti, come il valore dell'affidamento sia ben superiore ai 32.000 euro di contributo sopra indicati, considerando il supporto logistico e la gratuità per la gestione degli spazi;
   da fonti di stampa si apprende anche un ulteriore elemento piuttosto grave, ovvero che, nell'ambito della gestione della stagione estiva, verrebbe inoltre utilizzato personale assunto nello staff del sindaco;
   sempre secondo quanto si apprende da fonti di stampa, nell'accordo del 2016, si specifica un aspetto che dovrebbe essere assolutamente ovvio, ovvero che il comitato «dovrà osservare le disposizioni in materia di legge, per il personale impiegato, e quelle in materia di legislazione del lavoro». Non è ben chiara la ragione per cui si è dovuto specificare che il Comitato BOSS debba rispettare la normativa vigente in materia di diritto del lavoro, dal momento che a ciò è tenuta la generalità dei cittadini. Il comitato, inoltre, dovrà «riconoscere al comune una percentuale del 10 per cento sugli incassi e altre entrate», ovviamente sempre qualora si raggiunga un utile, cosa che come si vedrà più avanti – non è avvenuta l'anno scorso;
   come è normale che sia, l'assegnazione di un'area pubblica con tanto di appoggio logistico e finanziamento comunale per l'organizzazione del cartellone ha creato malumori tra le attività commerciali concorrenti e ha ingenerato nell'opinione pubblica la necessità di trasparenza sulle rendicontazioni relative a spese e incassi della manifestazione. Per quanto sembrerebbe non obbligatorio rendere pubblici questi dati, l'utilizzo di spazi, fondi e risorse pubblici, impone la massima trasparenza. Già nel 2015 alcuni giornalisti locali avevano chiesto all'assessore alla cultura chiarimenti circa il rendiconto economico dell'operazione, con particolare riferimento alle spese che il comune ha effettivamente sostenuto in relazione alle attività di sostegno sopra esposte e sulla destinazione degli eventuali utili;
   le risposte dell'amministrazione comunale alle critiche sono legate da un lato al fatto che la legge in questi casi consenta l'affidamento diretto e, dall'altro, all'asserito successo del programma estivo. L'unico dato reso disponibile, tuttavia, parla di una lieve passivo nel bilancio tra entrate e uscite, che non giustifica secondo gli interroganti una simile valutazione positiva;
   in particolare, quello che si contesta non è il tentativo di creare un polo di aggregazione culturale nel capoluogo ligure, ma la metodologia con cui ciò è avvenuto per il quarto anno consecutivo;
   a tutto ciò si deve aggiungere un palese e sconcertante conflitto di interesse il sindaco del Partito democratico della città, Massimo Federici, che è un dipendente dell'Arci in aspettativa per mandato elettorale, laddove, come si è detto, l'affidamento diretto avviene a favore di un consorzio composto da 4 circoli Arci;
   in seguito alle polemiche emerse, si apprende da fonti di stampa che il 1o luglio 2016 i carabinieri hanno visitato gli uffici del comune per sequestrare la documentazione relativa all'affidamento diretto;
   non è ben chiaro agli interroganti per quale ragione il comune della Spezia prosegua nell'affidamento diretto ad un comitato di circoli Arci senza procedere ad una gara pubblica e trasparente: sarebbe opportuno dipanare ogni dubbio circa la sussistenza di ragioni di vicinanza politica tra l'amministrazione e l'Arci considerando anche il citato macroscopico conflitto di interessi che coinvolge il sindaco Massimo Federici;
   tuttavia, se naturalmente compete alla magistratura accertare che tali procedure di assegnazione si siano svolte nel rispetto della legge, in questa sede appare opportuno agli interroganti denunciare l'inopportunità politica di simili operazioni opache e poco trasparenti è per questo che gli interroganti ritengono in ogni caso assolutamente necessaria una riforma della normativa vigente che abbassi ulteriormente la soglia sotto la quale si può procedere mediante affidamento diretto e disciplini in modo più rigoroso al regime dei conflitti d'interesse degli amministratori cittadini;
   quanto fino ad ora delineato rappresenta – a parere degli interroganti – un coacervo di conflitti d'interesse, gestione impropria dei fondi pubblici e assegnazione di spazi pubblici sulla base non di logiche oggettive, ma sulla base di criteri che inducono grossi dubbi sulla correttezza metodologica soprattutto da un punto di vista etico e politico, ma anche e da un punto di vista formale, tant’è che la vicenda è attualmente all'attenzione della magistratura;
   se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto illustrato in premessa e quali siano i suoi orientamenti in merito;
   se il Ministro interrogato non ritenga di dover assumere iniziative normative, anche urgenti, per promuovere una riforma della normativa vigente in materia di appalti pubblici nel senso di abbassare la soglia sotto la quale è possibile procedere mediante affidamento diretto ed impedire che si verifichino situazioni a giudizio degli interroganti opache come quella descritta in premessa. (4-13751)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

revisione della legge

gestione dello spazio

disavanzo di bilancio