ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/13705

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 17
Seduta di annuncio: 648 del 06/07/2016
Firmatari
Primo firmatario: SEGONI SAMUELE
Gruppo: MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE
Data firma: 06/07/2016
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ARTINI MASSIMO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
BALDASSARRE MARCO MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
BECHIS ELEONORA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
TURCO TANCREDI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
BRIGNONE BEATRICE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
CIVATI GIUSEPPE MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
MAESTRI ANDREA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
MATARRELLI TONI MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016
PASTORINO LUCA MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-POSSIBILE 06/07/2016


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/07/2016
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/07/2016
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 12/07/2016
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-13705
presentato da
SEGONI Samuele
testo di
Mercoledì 6 luglio 2016, seduta n. 648

   SEGONI, ARTINI, BALDASSARRE, BECHIS, TURCO, BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAESTRI, MATARRELLI e PASTORINO. — Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare . — Per sapere – premesso che:
   secondo i dati presentati il 28 giugno 2016 da Legambiente, nel rapporto Ambiente Italia 2016, l’habitat marino è seriamente messo alla prova dall'inquinamento, con il 25 per cento degli scarichi cittadini ancora non depurati (40 per cento in alcune località) e migliaia di agglomerati in procedura di infrazione europea. Sostanzialmente, un terzo dell'Italia vive con un sistema idrico fuorilegge e depuratori inesistenti, inadeguati, insufficienti, liquami in mare e nelle falde acquifere, infatti il 45 per cento dei prelievi realizzati da Goletta Verde nel 2015 è risultato inquinato, mentre la plastica continua a invadere spiagge e fondali marini;
   è del 2000 la direttiva europea che impone di raggiungere un buono stato delle acque entro il 2015, quindici anni non sono bastati. Per le inadempienze nell'attuazione della direttiva 91/271/CEE, l'Italia ha già subito due condanne da parte della Corte di giustizia europea, la C565-10 (procedura 2004-2034) e la C85-13 procedura 2009-2034) e l'avvio di una nuova procedura di infrazione (procedura 2014-2059); dal 2016 scatteranno le sanzioni fino a 500 milioni di euro l'anno. Sull’Unità del 2 gennaio 2016 (http://www.unita.tv) si legge «il 2016 inizia con una nuova grana ambientale sul tavolo del Governo: l'arrivo delle sanzioni europee per circa 480 milioni causate da circa 2500 comuni fuorilegge e sotto infrazione per mancata depurazione degli scarichi urbani e che inquinano fiumi e tratti di costa». Su questo fronte il ricorso alla figura del commissario straordinario è stata introdotta con il decreto-legge n. 133 del 2014 («SbloccaItalia»), il quale, con il comma 7 dell'articolo 7, ha previsto la possibilità del Governo di esercitare 4 poteri sostitutivi;
   una delle regioni che presenta un quadro drammatico per qualità delle acque e per carenza di infrastrutture di depurazione è proprio la Sicilia; in base al « Report 2015» sul controllo degli impianti di depurazione delle acque marine reflue urbane, redatto dall'Arpa Sicilia, risulta che solo il 61 per cento della popolazione residente in Sicilia (poco più di 3 milioni di abitanti) è servita da un impianto di depurazione. Infatti, la nuova sanzione dell'Unione europea, pronta ad abbattersi sulla regione Sicilia per questa inadempienza ammonta a 185 milioni di euro, se non verranno presi provvedimenti entro il 2016;
   con delibera del Cipe 60/201212 sono stati finanziati 183 interventi relativi al settore del collettamento e della depurazione delle acque nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia, per un totale stanziato di 1,6 miliardi di euro. Per la Sicilia sono previsti interventi per euro 1.161.020.472,14, di cui disponibili euro 65.098.799,53 (di fonte pubblica) per un totale di 93 opere;
   si cita il caso dello scarico industriale della Raffineria ISAB Impianti Sud, (stabilimento dedicato principalmente alla raffinazione del petrolio greggio) ubicato nella frazione di Melilli (provincia di Siracusa) a Città Giardino. La raffineria, grazie ad una autorizzazione quadriennale, concessa nel 2009 dal comune, scarica direttamente a mare, a Marina di Melilli (rilasciando in atmosfera puzze nauseabonde che compromettono seriamente lo stato di salute dei residenti) attraverso un canalone interrato detto «Canale Alpina» (in cemento armato che attraversa l'impianto industriale da ovest ad est lungo la dorsale sud, uscendo dalla recinzione lato est e passando sotto la SS 114 e la ferrovia), invece di convogliare le proprie acque al depuratore «IAS» (Industria Acqua Siracusana) di Priolo Gargallo (dove vengono già convogliati tutti i reflui industriali e civili dei comuni di Priolo e Melilli e di Belvedere). Nel suddetto «Canale Alpina» di scarico sono convogliati:
    lo scarico dalla vasca di raccolta delle acque bianche e meteoriche;
    lo stramazzo della vasca di raccolta delle acque in uscita dalle torri di raffreddamento;
    le acque di esubero provenienti dalla vasca di dissabbiamento dell'acqua mare (acqua di make-up);
    le acque provenienti dall'Impianto Trattamento Acque di Scarico (TAS);
   in ottemperanza a quanto fissato dai decreti ministeriali di compatibilità ambientale, DEC/VIA/2122 del 2 maggio 1995, DEC/VIA/2226 del 15 settembre 1995 e DA n. 60/9 del 9 febbraio 1995, è stato inviato alle autorità competenti il «Piano di caratterizzazione e di Computo delle Emissioni in Atmosfera – Piano di Monitoraggio Ambientale», che prevede una serie di rilievi ambientali da eseguire nel corso degli anni: per l'anno 2014 è stata monitora la temperatura e la concentrazione di cloro attivo nelle acque di scarico della raffineria; non risulta che ci siano altri dati pubblici sulle emissioni in atmosfera da quello scarico. Al Ministero competente risultavano essere presentati, nell'ambito del monitoraggio a mare dello scarico, solo i parametri cloro e temperatura;
   dal 2013 il comune di Melilli non rinnova l'autorizzazione allo scarico a mare, ma lo stabilimento continua imperterrito ad impiegare il «Canale Alpina» come canale di scarico. Inoltre l'area in questione è stata dissequestrata dalla procura di Siracusa per necessità di bonifica; infatti erano iniziati su richiesta dell'ex assessore Nicotra gli interventi di messa in sicurezza del sito. Situazioni analoghe a questa si ripetono in modalità differenti ma ripetute in tutto il territorio nazionale e causano un aggravio sempre maggiore delle condizioni igienico-sanitarie marine, così come documentato dai vari report ambientali –:
   se il Ministro interrogato intenda assumere iniziative, per quanto di competenza, per verificare in che modo siano stati utilizzati i fondi statali stanziati per gli scopi narrati in premessa e se sia in grado di fornire un dettagliato resoconto sulle attività intraprese dai commissari straordinari sopra richiamati;
   se il Ministro interrogato, ritenga che sussista il rischio di ricevere una terza condanna da parte della Commissione europea per inadempienza alla direttiva 91/271/CEE sui sistemi di collettamento e depurazione delle acque, e se possa indicare la stima dell'eventuale ammontare;
   se il Ministro interrogato, per quanto di competenza, possa assumere iniziative, anche normative, che permettano di impedire situazioni a giudizio degli interroganti paradossali, come quella citata in premessa del comune di Melilli, in relazione al «Canale Alpina», e se non si ritenga doveroso ampliare il campo di monitoraggio nelle acque di scarico della raffineria ISAB, anche ad altri fattori ed agenti senza limitare il monitoraggio solo ai parametri della temperatura e della concentrazione di cloro attivo nelle acque. (4-13705)

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

inquinamento prodotto dalle navi

inquinamento atmosferico

trattamento dell'acqua